domenica 28 giugno 2015

LEZIONI DI MUSICA PRIMO ANNO, 11 LEZIONE

11° LEZIONE:

Le indicazioni di tempo




Per poter indicare in modo semplice l'andamento ritmico di un brano si usa il "tempo".
   
Con il termine 'tempo' infatti, oltre ad indicare la velocità di un brano musicale, si fa riferimento anche al valore della misura e alla sua divisione in movimenti. In realtà, in senso strettamente tecnico, con “ritmo” si intende la velocità e con “tempo” si intende sia la frazione scritta all’inizio del pentagramma, sia il numero ed il valore delle
note contenute all’interno di ogni singola battuta.
      
Il tempo viene segnato mediante una frazione numerica posta accanto alla chiave, all'inizio del brano.
        
Tale frazione indica il valore e la divisione ritmica della battuta. Ciò significa che, se ad esempio il tempo è di 4/4, allora la somma dei valori delle figure musicali contenute in ogni misura, corrisponde ad una semibreve, oppure 2 minime oppure 4 semiminime oppure 8 crome e così via, anche mescolando le note tra di loro, ma sempre rispettando il totale della frazione (4/4).
         
Generalmente, il numeratore della frazione indica il numero dei movimenti all'interno della misura.
         
Il denominatore invece rappresenta generalmente il valore del movimento.

L'intervallo musicale




Per poter indicare in modo semplice l'andamento ritmico di un brano si usa il 'tempo'.
Questa differenza di altezza si chiama "intervallo".
 
L'intervallo può essere più piccolo o più grande a seconda che i due suoni siano più vicini o più distanti.
Quando i due suoni che compongono l'intervallo sono consecutivi, si dicono 'congiunti' (ad esempio DO-RE, RE-MI, MI-FA ecc.).
Considerando in successione i sette suoni che compongono l'ottava, essi formano 7 piccoli intervalli.
Come esercizio esegui i sette intervalli congiunti dell'ottava (utilizzando unicamente i tasti bianchi).
Intervalli di tono e semitono




Dopo aver ascoltato attentamente gli intervalli formati da suoni congiunti, si nota che non tutti hanno la stessa ampiezza. Ad esempio, l'intervallo RE-MI è più grande dell'intervallo MI-FA.
Premi i tasti RE e MI quindi MI e FA, facendo attenzione alla differenza di ampiezza dei due intervalli.
Gli intervalli compresi tra i suoni congiunti infatti NON sono tutti uguali.
In particolare gli intervalli MI-FA e SI-DO sono ampi esattamente la metà degli intervalli DO-RE, RE-MI, FA-SOL, SOL-LA, LA-SI.
Per definire esattamente la grandezza di questi intervalli, si è introdotta un'unità di misura precisa: il 'tono', anche se noi invece adotteremo come unità di base il “semitono”.
Il tono rappresenta l'ampiezza dell'intervallo più grande tra due suoni congiunti (DO-RE, RE-MI, FA-SOL, SOL-LA, LA-SI).
Gli intervalli più piccoli (MI-FA e SI-DO) sono invece misurati con il 'semitono', che rappresenta esattamente la metà del tono.
Esiste in musica anche il cosiddetto “quarto di tono” che può essere suonato solo sugli strumenti ad accordatura variabile, e cioè gli strumenti a corda, come la chitarra, e gli strumenti ad aria, come la tromba. Ricordo infatti che il pianoforte, l’organo a canne e le tastiere in genere sono strumenti ad accordatura fissa. Tra gli strumenti a tastiera fanno però eccezione i sintetizzatori che possono creare i quarti di tono attraverso una manopola che permette il “glissando”.
Fra due suoni che compongono un intervallo di tono esiste un altro suono, la cui altezza si colloca a metà dei due suoni estremi.
Questo suono divide l'intervallo di tono in due semitoni.
Ciò è ben visibile sulla tastiera, dove tra alcuni tasti bianchi sono presenti dei tasti neri.
I tasti neri infatti, si trovano sempre fra due tasti bianchi che distano l'uno dall'altro un intervallo di tono (DO-RE, RE-MI, ecc..).
Con i tasti neri quindi, l'ottava viene divisa in dodici semitoni.

1 commento:

  1. Buongiorno, mi chiamo Anna e sono una ex studentessa di Maurizio. Non sono qui scrivere della bravura di lui come persona e come insegnante, cose risapute da chi lo conosce bene. Vi scrivo invece (senza averne parlato prima con lui) dopo aver letto le critiche sul presunto copia/incolla delle lezioni di musica, per chiarire che le lezioni online circolavano liberamente sul Web quando lui ce le mandava per posta elettronica e che erano solo dei complementi per le magnifiche lezioni che ci faceva: semmai eravamo noi studenti manchevoli negli esercizi che ci dava da fare a (bisogna anche dire, a nostra parziale discolpa, che eravamo in gran parte studenti lavoratori!). Oltretutto nel sito di cui parla quel signore, non c'è neanche la minima parte delle immagini delle lezioni di Mauri, i link sonori quasi non ci sono (e non sono copiabili) e il contenuto è diverso. Infatti Maurizio ha una lunghissima esperienza come organista ecclesiastico e mette questa esperienza al servizio degli altri aggiungendo spiegazioni che non si trovano facilmente (almeno gratuitamente). So che non gli farà troppo piacere questa arringa a sua difesa perché non gli piacciono i complimenti e mi telefonera' subito per rimproverarmi, ma vi assicuro che se li merita davvero.
    Poi già che ci siamo, dato che ho condiviso per molto tempo la sua fede religiosa, vi dico che non ha bisogno di fare copia e incolla neanche delle lezioni di religione, dato che è uno tosto anche in questa materia; se riporta dei discorsi è perché contengono esattamente quello che avrebbe scritto di suo pugno. E di lezioni e discorsi lui ne ha fatti a non finire nella sua vita. E' un insegnante con la "I" maiuscola.
    Anna G.

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