martedì 26 maggio 2015

PER LA SERIE...LEI NON SA CHI SONO IO BY D'ANGELO

Di sicuro, Formigoni avrà esagerato negli improperi - "Teste di Cazzo (3 volte), vada a fare in culo, razza di coglione, banda di coglioni, figli di puttana" - ma ha 1000 volte ragione quando sbotta: "Da 6 mesi i voli Alitalia sono costantemente in ritardo. Incredibile quanti siano i cittadini che hanno subito soprusi che mi telefonano per dirmi "Finalmente qualcuno ha detto ad Alitalia cio' che merita"

1 - Concetto Vecchio per “la Repubblica”

Senatore Formigoni, non prova un po’ di vergogna?

« Prego? Prego? Prego?» 

La sequela di insulti che lei rovescia addosso all’operatore Alitalia è impressionante, non trova?

«Era il caposcalo, lui rappresenta l’azienda. Con i dipendenti non mi sarei mai permesso».

Non la seguo.

«Guardi, ho fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi italiano normale che si fosse trovato nella mia situazione».

Non offenda gli italiani!

«È la verità».

Piuttosto: cosa ha pensato quando si è rivisto nel video?

«Che chi l’ha messo online doveva pubblicare non solo i trenta secondi finali, ma anche i 45 minuti precedenti» 

Le metto in fila i suoi improperi: teste di cazzo (tre volte), vada a fare in culo, razza di coglione, banda di coglioni, figli di puttana.

«Mi ascolti. Il volo doveva partire alle ore 22. Era l’ultimo Roma-Milano. Io mi presento al gate B02 alle 21,25, dieci minuti prima dell’orario indicato sulla carta d’imbarco. Mi dicono che il volo parte dal B11. Bon, mi dico, e mi avvio al B11» 

Invece?

«Arrivato lì mi dicono che quello è in realtà il Roma-Milano delle ore 21 che sta partendo in ritardo. Ci sono dei posti liberi, ma con il mio biglietto non mi fanno salire. Ho discusso per un quarto d’ora. Non c’è stato verso di convincerli. Mi hanno destinato al B6: lì avrei trovato il volo delle 22. Mi sono diretto di corsa al B6, e ho scoperto che in realtà mi sarei dovuto presentare al B27. Al B27, capisce! Non ci ho visto più».

Era in ritardo?

«Mi hanno detto che il volo era chiuso, ma l’ultimo pullman non era ancora partito. Invece mi hanno lasciato lì».

Ma si comporta così un senatore della Repubblica?

«Non mi sono qualificato come senatore, ero il cittadino Formigoni: hanno preso in giro il cittadino ».

Ma lei a un certo punto scaglia il telefono contro il muro!

«Chiunque sarebbe andato för de mat».


Si sarebbe aspettato dei riguardi?

«Per nulla. Ero furibondo. Avevo un appuntamento a Milano presto, e l’ho mancato. Ho dovuto prendere un taxi, tornare in centro, dormire in albergo e stamane l’aereo delle 8 è partito addirittura alle 9».

Tutti ora la ricorderanno per questa sfuriata?

«Ma è la solita strumentalizzazione».

Insomma, non è pentito?

«Non devo chiedere scusa a nessuno. Farò causa all’Alitalia, chiedendo un congruo risarcimento ».

Davvero? Dopo tutte quelle parolacce?

«Avevo firmato un contratto. Non l’hanno rispettato. Non finisce qui"

2 - Nino Luca per il “Corriere della Sera”

Formigoni, si è rivisto? 

«Quei 18 secondi del video dice? Ah, (ride) certo… Sono quei 18 secondi che concludono una storia lunga 45 minuti che lei adesso avrà la pazienza di ascoltare». 

Formigoni ha ancora l’adrenalina addosso distanza di quasi 24 ore dalla sfuriata che ha inscenato in aeroporto a Fiumicino dopo che ha capito che l’Alitalia-Etihad lo avrebbe lasciato a terra. 

Breve riassunto: su Facebook mercoledì mattina viene postato un video girato da un passeggero dove si vede un signore, che somiglia a Roberto Formigoni come una goccia d’acqua, nei pressi di un gate di Fiumicino mentre sbraita al telefono con quello che si rivelerà essere il capo scalo.

Ma soprattutto desta scandalo quello che gli si sente uscire di bocca: «Teste di c...o, banda di c...i, figli di p...». Sì, la voce sembra proprio quella imitata da Crozza. Non ci sono dubbi: a dire quelle parolacce è l’uomo che ha guidato la Regione Lombardia dal 1995 al 2013. Perde il controllo l’onorevole senatore, urla, minaccia: «Ho il suo nome, la denuncerò» e alla fine lancia il telefono (fisso) in aria. 
 
Ci va giù pesante anche a mente fredda Formigoni. «Il fatto dimostra che Alitalia-Etihad è una compagnia di disonesti, incapaci e incompetenti». Non è il solito Formigoni amante del dialogo politichese. No, oggi sembra il presidente di una associazione dei consumatori. «Lei non sa quanti, ma quanti messaggi mi stanno arrivando. E tutti mi confermano che da sei mesi i voli di Alitalia sono costantemente in ritardo. Gli italiani mi danno ragione. Incredibile quanti siano i cittadini che hanno subito soprusi che mi telefonano per dirmi “bravo, finalmente qualcuno ha detto ad Alitalia quello che si merita”». 
 
Il volo era il Roma-Milano delle ore 22, l’ultimo della giornata: «Alle 21.25 — racconta Formigoni — mi sono presentato al gate indicato sulla carta di imbarco, ma gli addetti mi hanno spiegato che era stato cambiato, mandando me e altre quattro persone che dovevano imbarcarsi sullo stesso volo da tutt’altra parte».

All’altro gate stavano imbarcando il Roma-Milano precedente, che riportava circa mezz’ora di ritardo: «Davanti a me c’era un gruppo di 10 persone con donne e bambini. Ho aspettato che imbarcassero tutti, poi ho chiesto di essere imbarcato, ma quel volo ormai era completo. A quel punto mi hanno mandato a un altro gate, ma nel frattempo si sono fatte le 21.57 e ho perso il volo. Ho subito un sopruso.

Chiederò i danni: il rimborso del taxi (due viaggi) e le spese di una notte in albergo». Alitalia ha risposto serafica con un comunicato: «No, non si è presentato nei tempi previsti come sono tenuti a fare tutti i passeggeri, senza eccezioni». 
Formigoni ha la fissa dei processi. «Andremo a giudizio, Alitalia mi pagherà il soggiorno, i danni e io pagherò questi due-tre euro di danni del telefono». 

Rimangono le parole a dir poco sgarbate di cui per sempre Internet conserverà memoria. «Ripeterei quei termini? Assolutamente sì, ho utilizzato le parole che userebbe qualsiasi italiano maschio che nei momenti di rabbia perde la pazienza. Quando uno s’incazza, s’incazza! Sissì, sissì. Tutti coloro che mi scrivono me lo confermano. Colpa di Alitalia inefficiente e incapace». 
 
Nel frattempo quel filmato è divenuto virale. Centinaia i commenti, soprattutto sull’atteggiamento alla «Lei non sa chi sono io…». Formigoni è recidivo, perché a Parigi nel novembre 2012 si verificò un caso analogo. L’ex governatore provò in tutti i modi a salire a bordo di un aereo nonostante il volo fosse chiuso. E anche in questo caso, la Rete non dimentica. Come a dire, vedete? Fa sempre così. 
 
Ma il commento più gettonato è questo: «Bell’esempio di linguaggio forbito da un esponente di Comunione e liberazione». «Il mio era un linguaggio inappropriato per un cattolico ciellino? Questo moralismo d’accatto mettiamolo da parte. Gente che non va in chiesa che critica chi ci va non può essere presa in considerazione. Sono stato trattato come un pacco postale, sbattuto di qua e di là. Gli italiani avrebbero detto parole diverse?». 
 
Il tutto per la gioia di Maurizio Crozza che avrà materiale per anni di sketch. «Non c’è problema, tra me e Crozza c’è una collaborazione da lungo tempo. Anzi ora sono anche pronto a far da testimonial a Trenitalia. Non ad Italo, ovviamente. Per contrasti con la presidenza». 

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