domenica 3 maggio 2015

L'ORA DI RELIGIONE BY D'ANGELO, LO SCOPO DELLA VITA QUARTA PARTE

LO SCOPO DELLA VITA
QUARTA PARTE



Il pentimento


“Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni, e non avrete più occasioni di caduta nell’iniquità” (Ezechiele 18:30). “Lasci l’empio la sua via” (Isaia 55:7). “Ravvedetevi…ciascun di voi” (Atti 2:38). ”Se non vi ravvedete, tutti similmente perirete” (Luca 13:3).
A mio avviso il pentimento non consiste nel
piangere sui peccati commessi per voi ripetere gli stessi peccati, o altri altrettanto cattivi, all’infinito, attendendo magari l’assoluzione finale (l’estrema unzione, che dovrebbe servire a salvarci dai nostri peccati in punto di morte: tutti conosciamo le parole pronunciate al capezzale del moribondo: “Ego te absolvo in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen”).

Ezechiele voleva dire che la gente doveva smettere di fare il male, abbandonare le cattive abitudini e camminare sulla via della rettitudine, della virtù e della vera santità. “Poiché, la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che mena alla salvezza, e del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte” (2 Corinzi 7:10). Io credo che la “tristezza del mondo” della quale qui si parla sia l’abitudine troppo diffusa di piangere, gemere e lamentarsi delle nostre trasgressioni e poi conservare le stesse abitudini. Il terzo passo che l’uomo deve compiere in questa vita per assicurarsi la salvezza nel mondo eterno è il battesimo.

Il battesimo


“Chi avrà creduto (cioè chi avrà avuto fede) e sarà stato battezzato sarà salvato” (Marco 16:16). Questa fu la chiara asserzione del nostro Salvatore. Di nuovo vediamo che l’uomo incorre nella condanna rifiutandosi di obbedire a questo comandamento: “Ma i Farisei e i dottori della legge hanno reso vano per loro stesso il consiglio di Dio, non facendosi battezzare da lui” (Luca 7:30). Così gli odierni abitanti del mondo incorreranno alla fine nella stessa condanna se rifiutano di obbedire a questo principio del Vangelo: “Se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Giovanni 3:5).

Paolo scrivendo agli Ebrei dice: “Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello perfetto, e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina de’ battesimi e dell’imposizione delle mani” (Ebrei 6:1-2).  Abbiamo qui elencati insieme quattro princìpi tutti egualmente importanti, tutti egualmente necessari e tutti impostici da quelle ferme ed eterne leggi di verità e di giustizia per mezzo delle quali i mondi sono retti e mediante le quali possiamo ritornare alla presenza di Dio per dimorare con i giusti, i fedeli e i puri di ogni epoca.

Il quarto passo che l’uomo deve necessariamente compiere in questa condizione di prova è il ricevimento dello Spirito Santo mediante l’imposizione delle mani.

L’imposizione delle mani

(prima parte)


Questo principio, ignorato in gran parte del mondo cristiano, è chiaramente insegnato nelle Scritture. Pietro e i suoi confratelli fra i Dodici Apostoli erano stati senza dubbio tutti battezzati e si erano sforzati di condurre una vita santa durante la loro vita insieme con Gesù. Ciononostante vediamo che Cristo dice loro proprio prima della Sua ascensione al cielo: “Ed ecco, io mando su voi quello che il Padre mio ha promesso; quant’è a voi, rimanete in questa città, finchè dall’alto siate rivestiti di potenza. Poi li condusse fuori fino presso Betania; e levate in alto le mani, li benedisse” (Luca 24: 49-50). Troviamo un ulteriore spiegazione del modo in cui ottenere questo dono e questa benedizione negli Atti degli Apostoli, dove Gesù comanda loro di “non dipartirsi da Gerusalemme, ma di aspettarvi il compimento della promessa del Padre”, la quale, Egli disse, essi avevano udito da Lui.

Poiché infatti Giovanni  aveva battezzato nell’acqua, mentre loro sarebbero stati battezzati entro pochi giorni con lo Spirito Santo (Atti 1:4-5). Passando al resoconto della missione di Filippo in Samaria, impariamo che dopo che i Samaritani ebbero dimostrato fede sufficiente da indurli al pentimento, essi vennero battezzati da Filippo stesso. “Or gli Apostoli che erano a Gerusalemme, avendo inteso che la Samaria avea ricevuto la parola di Dio, vi mandarono Pietro e Giovanni. I quali, essendo discesi là, pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo; poiché non era ancora disceso sopra alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signor Gesù.

Allora imposero loro le mani, ed essi ricevettero lo Spirito Santo” (Atti 8:14-17). Invito il lettore a prestare ascolto anche al resoconto della visita di Paolo ai Santi battezzati di Efeso. Egli domandò loro: “ Riceveste voi lo Spirito Santo quando credeste? Ed essi a lui: Non abbiamo neppur sentito dire che ci sia lo Spirito Santo…(Essi) furon battezzati nel ome del Signor Gesù; e dopo che Paolo ebbe loro imposto le mani, lo Spirito Santo scese su loro, e parlavano in altre lingue, e profetizzavano” (Ati:19:2-6).
(continua…)

Nessun commento:

Posta un commento