domenica 17 maggio 2015

CORSO DI MUSICA, PRIMO ANNO, QUINTA LEZIONE, BY D'ANGELO

CORSO DI MUSICA – PRIMO ANNO

5° LEZIONE:
Il valore e la forma delle figure musicali




Se di utilizzano insieme i due pentagrammi in chiave di violino e di basso, le note sotto il primo e sopra il secondo possono essere rappresentate utilizzando l'altro pentagramma.
Il valore della semibreve è espresso con la frazione 4/4, cioè un 'intero'. Dalla semibreve, del valore di un 'intero', si originano le altre figure musicali.
Di conseguenza la 'minima' rappresenta i 2/4 dell'intero (la metà), la 'semiminima' 1/4, la
'croma' 1/8 e così via.
La frazione numerica di ogni figura musicale definisce quindi il rapporto di valore rispetto all'intero. Ad esempio la 'minima', poiché vale 2/4 (cioè 1/2), dura la metà dell'intero.
La durata dei suoni espressa dalle figure musicali è comunque facilmente intuibile anche graficamente.
Infatti, al segno ovale della semibreve, per ottenere una minima occorre aggiungere una gamba; la semiminima ha in più la testa piena; la croma ha un taglio nella gamba; la semicroma due tagli, e così via.
Per comodità di scrittura e di lettura, quando è possibile si tende a sostituire i tagli delle figure musicali di valore più piccolo con delle linee orizzontali che le uniscano a gruppi di due o più note.
La durata dei suoni e le figure musicali




Come visto, la posizione delle note sul pentagramma individua l'altezza dei suoni (primo elemento fondamentale per suonare).
...mentre la forma delle figure musicali ne definisce la durata (secondo elemento fondamentale per suonare).
Ad esempio la nota in figura è un SOL, in quanto si trova sulla seconda linea in chiave di violino, e vale 2/4 perché è una minima.
Per meglio comprendere l'associazione tra figure musicali e durata dei suoni, si ascolti l'esempio leggendo le note indicate sul pentagramma. Esse hanno tutte la stessa forma e la stessa durata.
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Se nella melodia raddoppiamo la durata di alcuni suoni, questi dovranno essere rappresentati con una forma diversa.
Essendo la prima e l'ultima nota di valore doppio rispetto alle altre, occorre rappresentarle diversamente, ad esempio sotto forma di pallini bianchi.
Utilizzando le figure musicali è possibile quindi rappresentare i due suoni di valore doppio con delle minime e le restanti note con delle semiminime, in quanto la minima vale il doppio della semiminima.
In realtà, dato che si parla di rapporti tra le durate dei suoni, sarebbe possibile rappresentare la melodia con figure musicali diverse. L'unico vincolo è che la figura musicale utilizzata per i due suoni estremi valga il doppio delle altre.
Ad esempio se la prima e l'ultima nota sono semibrevi, le altre note devono essere delle minime; se invece le due note estreme sono crome, le note restanti devono essere delle semicrome. Tutto questo a titolo esclusivamente di esercizio visivo.

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