mercoledì 29 aprile 2015

L'ORA DI RELIGIONE BY D'ANGELO ( CON L'AIUTO DI SUOR CINZIA ) , GUIDA ALLO STUDIO DELLE SCRITTURE ( PRIMA PARTE )

Cari lettori, di seguito vi propongo alcune osservazioni di suor Cinzia (che gradisce rimanere nell’anonimato), rivedute e corrette dal sottoscritto, non perché contengono errori, ma per semplificarne il dotto contenuto, e renderle più comprensibili ai lettori che non abbiano dimestichezza con la Bibbia. A tutti auguriamo il piacere della lettura.

 

LO STUDIO DELLE SCRITTURE ATTRAVERSO 5 SUGGERIMENTI – SCRITTO DA SUOR CINZIA (riveduto e corretto da M. D'Angelo)

PRIMA PARTE
 

La lettura delle Scritture è come camminare in casa di qualcuno. Se ne ha un’impressione generale, si vedono alcuni dettagli, ma non si nota molto altro. Studiare le Scritture è invece come perquisire la casa di qualcuno, per trovare oggetti di valore. E quando si cerca qualcosa di preciso non si lascia nulla di intatto. Si considera ogni cosa. Qui di seguito ho elencato e approfondito cinque punti nello studio delle Scritture, per cercare di ottenere il massimo dalla ricerca. 
 
Ringrazio Maurizio per il prezioso compito di sintetizzare, correggere, specificare, integrare il lavoro “grezzo” che avevo preparato, soprattutto per le note storico-dottrinali, che erano state in un primo tempo così ampie che ho dovuto chiedere io a lui di ridurle, per rendere il lavoro più snello. Ci siamo così “corretti” a vicenda.

 

Suggerimento 1 – Usare le note in calce

 

Quando ero giovane, odiavo le note nelle Scritture, tutte quelle piccole lettere nel testo, che mi segnalavano più informazioni e interrompevano la mia lettura. E la cosa è continuata fino a quando ho letto “Gesù il Cristo” di Talmage, ed è lì che mia mamma fu in grado di convincermi a concentrarmi sulle note. C’erano pagine e pagine di note in ogni capitolo. Era grazie alle note che Talmage era stato in grado di andare nel dettaglio, in argomenti che non potevano essere toccati nel testo principale. La maggior parte di quello che ho imparato da quel libro è in effetti ciò che ho trovato nelle sue note. Questa esperienza ha cambiato il mio modo di guardare la lettura.



Lo scopo delle note, nelle scritture, così come in tante altre opere rilevanti dal punto di vista storico-letterario, serve per ottenere ulteriori informazioni su quello stesso argomento (leggi "esegesi"). Mentre si legge il Vecchio e il Nuovo Testamento, troviamo anche delle traduzioni in greco ed ebraico di alcune parole che rendono le cose più chiare e comprensibili. Tali riferimenti possono cambiare la nostra visione della vita. Ci sono purtroppo anche molti esempi dove una traduzione non coerente con gli scritti originali ha provocato non pochi problemi di comprensione, e addirittura, nell’arco dei secoli, travisamenti dottrinali.

 

Se mettiamo a confronto alcune traduzioni si rimarrà sorpresi dalla differenza che essa fa, della percezione di Cristo e della Sua natura divina e umana al contempo. Quando un riferimento è troppo lungo per essere citato nelle note di riferimento, verrà mostrato qualcosa di simile: ad es. KJV (versione di re Giacomo) Giovanni 1: 1-34 (appendice). L’appendice a cui si fa riferimento è nella parte finale della Bibbia, proprio prima delle mappe.



Un’altra sigla importante da cercare nelle note è “IE ("id est”, che in latino significa “in altre parole”). Ecco un esempio di Isaia 8:13: "Santificate il Signore degli eserciti! Fate che sia la vostra paura e sia lui il vostro timore". Con la lettura di questo versetto, si potrebbe pensare che siamo tenuti a vivere nella paura e nel timore davanti al Signore. Dovremmo essere spaventati a morte da lui. Ma se si guarda alla nota che ho segnalato sopra, troverete questo nelle note in calce: - IE essere riverenti e umili di fronte a Dio.



Essere riverenti e umili di fronte a Dio è ben lungi dall’essere terrorizzati e spaventati a morte. Non si argomenterà mai abbastanza sulla differenza che un attento studio delle note può fare per la comprensione delle Scritture. E tutto questo è in aggiunta alle molte Scritture in cui le note vi porteranno ad altri versetti, che parlano della stessa cosa per la quale avete trovato le note. Bisogna allora limitarsi a cercare ciò che si desidera trovare, altrimenti non si andrà mai oltre il primo capitolo della Genesi! 

 

Suggerimento 2 – Cercate il periodo

 

Questa è una cosa che non capisco completamente, ma le Scritture non sono state divise in frasi complete. Ritenete che questo abbia un senso, per voi? Per me no. Le Scritture sono state separate in versetti, in base alle frasi o ai pensieri, non alle frasi complete. A volte una sola frase può richiedere più versi.

E’ importante sapere, però, che nei tempi moderni, siamo giunti ad apprezzare i pensieri brevi. Ai tempi in cui le Scritture venivano tradotte e messe nella forma che attualmente hanno, una sola frase poteva contenere una serie di pensieri complessi, mescolati in un cocktail di parole. Con questi profeti, una sola frase poteva contenere porzioni di interi sermoni. A causa della complessità delle frasi, a volte è necessario andare a caccia dell’inizio e della fine della frase. Una volta che troviamo queste informazioni, possiamo iniziare a cercare e sezionare i versi in blocchi più piccoli, che possiamo comprendere.



Quando leggo la Bibbia, a volte, ho bisogno di fermare la mia lettura e andare a “caccia” di chi sta parlando, dell’argomento corrente e della conclusione del pensiero. Una volta che ho capito queste parti, posso continuare la mia strada a ritroso, attraverso il testo, per ottenerne il significato. A differenza del 21° secolo, nel quale, ad esempio, gli anglofoni affermano l’idea conclusiva per prima, e, poi la difendono con le loro ragioni (quest’uso deriva dall’arte della “retorica” greca e romana dell’antichità), la gente delle Sacre Scritture spesso parte dall’inizio del proprio pensiero e della loro esperienza e costruisce delle frasi, fino a quando non arriva alla fine. A volte, è utile iniziare dall’ultimo verso di un pensiero e lavorare a ritroso, come è sensato per una mente del 21° secolo. Sto solo suggerendo un metodo, non certo completamente esaustivo.

 

Fin qui abbiamo parlato delle note in calce e dell’importanza di sapere dove le frasi hanno inizio e fine. Nella seconda parte vedremo invece la ricerca del contesto, l’apprendimento di nuove parole, il confronto dei racconti e delle fonti e, infine, l’importanza della preghiera  nello studio delle Scritture.

 L'ORA DI RELIGIONE BY D'ANGELO
Per Mauro at Large

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