CENNI DI STORIA, MUSICOLOGIA E GEOGRAFIA DELLA MUSICA - breve excursus cronologico delle varie epoche:
SECONDA PARTE
- Preistoria, sino ai primi segni di scrittura, non solo graffiti, ma un vero inizio di scrittura articolata
- Antichità, dal 4000 a.C. al 600 d.C. - Epoca classica greca 5° sec. a.C.; epoca classica romana 1° sec. a.C. e 1° d.C.
- Medioevo, dal 600 al 1500 d.C. (sino al 1453, caduta di Bisanzio, oppure 1492, la scoperta dell’America)
- Epoca moderna, dal 1500 al 1815 o 1914: Napoleone oppure scoppio della 1° guerra mondiale
- Epoca Contemporanea, dal ‘900 ai nostri gg.: qualcuno parla di un’epoca post-contemporanea dal 2001 in poi, cioè dal crollo delle torri gemelle.
8. America e Africa. La musica americana si può
distinguere in musica nord-americana e del centro e sud America. La musica africana si distingue in musica araba (paesi del Mahgreb) e musica nera. La musica dell’Africa Sub-sahariana predilige la ritmica alla melodia e all’armonia, quindi prevalgono naturalmente gli strumenti a percussione. Per quanto riguarda la musica americana, abbiamo:- la musica pre-imperi, presente soprattutto nel Centro e nel Sudamerica (foresta amazzonica), ma anche nel nordamerica
- la musica pre-colombiana (Maja e Aztechi in Messico e Inca nel Perù, in Bolivia, e nei paesi delle Ande). Questa musica finisce spesso in La-do, cioè con una terza minore sulla tonica. Sulle sponde del lago Titikaka ci sono le testimonianze musicali più antiche della musica pre-colombiana, musica chiamata “Chiriguano”; la chiesa cattolica ha soppresso questa musica indigena perché considerata pagana
- gli esquimesi (Canada e Alaska) La musica eschimese è tradizionalmente vocale, con occasionali accompagnamenti di tamburi. Le occasioni tipiche per i canti sono le feste danzanti, il festival del tamburo, che prevede una contesa tra i vari contendenti, inframezzata da dialoghi canori. Se nei momenti di festa è la donna ad intonare cori, nei rituali a sfondo sacro è l'uomo che canta per espletare i riti propiziatori. Non mancano elementi polifonici e la struttura delle scale è piuttosto variabile.
- gli indiani d’America. La musica dei nativi americani è quasi interamente monofonica anche se ci sono notevoli eccezioni. La musica nativa tradizionale spesso prevede i tamburi ma pochi altri strumenti, anche se i flauti vengono impiegati da alcuni gruppi. La tonalità di questi flauti non è molto precisa e dipende dalla lunghezza del legno usato e dalla grandezza della mano del suonatore. La forma più diffusa di musica pubblica tra i nativi americani negli Stati Uniti è il pow-pow. Durante questa manifestazione, così come nell'annuale Gathering of Nations ad Albuquerque nel Nuovo Messico, membri di gruppi di suonatori di tamburi si siedono in cerchio intorno ad un grande tamburo, mettendosi a suonare all'unisono mentre cantano nelle loro lingue native e i danzatori colorati ballano in senso orario intorno ai suonatori. Le attività musicali ed artistiche scandiscono la vita degli indiani molto più del lavoro, che è ridotto al minimo necessario per la sopravvivenza. Le sonorità dei nativi americani sono state riprese anche da molti artisti di musica pop e rock.
- la musica africana trapiantata in America (gospel e blues, ed infine il jazz)
- la musica bianca (dalla musica bianca e dalla musica nera nascerà il gospel, il blues, il jazz). Tipico della musica blues e gospel è lo scat o gorgheggio (massimo esponente nero da sempre è Stenie Wonder)
- musica dell’Oceania. In Polinesia tipico stile è il “glissando” vocale antico, ripreso poi in epoca moderna dal suono della chitarra hawaiana che riproduce questo glissato: questo strumento sarà adottato anche dalla musica country-western. Il glissando si ottiene sfruttando i quarti di tono che sono ottenibili sugli strumenti a corda o comunque ad accordatura variabile, ma non sugli strumenti ad accordatura fissa, come il pianoforte.
9. Modernità:
- 500’: Rinascimento. Caratteristiche: c’è un ritorno alle forme classiche, cioè all’antichità greco-romana (non solo per la musica), dal momento che il Medioevo aveva subordinato la musica alla religione.
- 600’: Barocco. Caratteristiche: è il secolo del clavicembalo (massimi esponenti “Bach” ed “Haendel”). A differenza del pianoforte che ha suoni dinamici, il clavicembalo non aveva il “piano” ed il “forte”, quindi non poteva conferire Pahos ai brani suonati
- 700’: Illuminismo. Caratteristiche: è un periodo di transizione tra 2 epoche e tra 2 strumenti (il piano ed il clavicembalo cominceranno a contendersi la scena nella seconda metà del ‘700); la musica deve piacere a tutti, non solo ai nobili ed ai potenti. Nasce la musica come imitazione della natura e rappresentazione degli affetti. Si compone per diletto e non più su commissione. Il massimo esponente è Mozart, anche se il suo genio non è facilmente classificabile
- tra le due epoche, il più grande esponente è Beethoven. Stesso discorso sulla genialità e sulla difficoltà di classificazione di Mozart (e, naturalmente, di altri grandi, a parte Bach e Haendel, che sono figure facilmente riconducibili ad uno stile ben preciso, che è il Barocco)
- 800’: Romanticismo. Caratteristiche: è il secolo del pianoforte, dell’interiorità e della rinascita di un medioevo trasfigurato, magico, idealizzato (vedi Walter Scott, con i suoi racconti sui Cavalieri della Tavola Rotonda e il Re Artù) e della riscoperta delle radici nazionali, della poesia e della letteratura contrapposto al 900’, secolo delle arti visive. La grande innovazione è la dinamica (cioè l’alternarsi tra note e “strofe” e “periodi” musicali di suoni forti e suoni deboli). Poi c’è la riscoperta del patrimonio musicale contadino (musica folkloristica ed etnografica), specialmente nei paesi di lingua slava (Smetana, Svorak boemi, Grieg norvegese, Chopin polacco). La musica popolare è il contrario della musica “colta” (“l’arte per l’arte”; la musica Classica si definisce infatti come “musica colta occidentale”): è invece musica “funzionale”. Schumann e Mendhelsoon riscoprono Bach, dimenticato da oltre un secolo, Shubert e Mozart.
- Dopo il Romanticismo c’è il Neo-classicismo, che ha breve durata, perché nato solo per contrapporsi al Romanticismo, e quindi senza caratteri di vera originalità
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