Politici, bilancio di fine anno. Solo M5S si salva
di Niccolò Valentini | 28 dicembre 2013 Il Fatto Quotidiano
Il 2013 volge al termine, è un fatto. I panettoni hanno rischiato di restare
chiusi nei camion dei forconi quest’anno e molti sono rimasti comunque
invenduti sugli scaffali dei supermercati. È tempo di bilanci. Nella conferenza
stampa di ieri Letta si è lasciato scappare che ha dovuto “ritirare” il decreto
salva-Roma, poi si è subito corretto come per non ammettere di essere stato
sconfitto, di aver dovuto battere in ritirata appunto.
Ma non è la prima volta che il nipote di Gianni Letta fa dietrofront, né la
prima che ci promette qualcosa senza farlo, o peggio, facendo l’esatto
contrario.
Subito dopo l’insediamento, a maggio, nella stessa sala stampa di ieri, ci
aveva comunicato l’agenda con le 4 priorità per i primi 100 giorni del suo
governo: lavoro per i giovani, decreto Imu, agevolazioni fiscali e legge
elettorale.
Di giorni ne sono passati più di 200 da allora, ma i giovani disoccupati sono
aumentati, l’Imu-Tasi-Iuc ancora non si capisce come si chiamerà e che fine
farà, le uniche detrazioni fiscali sono quelle sui finanziamenti ai partiti che
saranno del tutto aboliti solo a partire dal 2017 e la legge elettorale è
ancora molto fumo e niente arrosto.
Nel frattempo Sel e Lega si sono sganciate dalle rispettive coalizioni che le
hanno portate in Parlamento e fanno finta di stare all’opposizione, Monti è
svanito silenziosamente in un giorno di ottobre e la Destra si è spaccata in
due.
Quello del M5S, invece, non sarà stato forse un anno iniziato bene, ma di
sicuro è finito meglio. I 5stelle non hanno avuto i numeri per fare tutto ma
hanno già fatto molto. 6 cose su tutte.
Hanno reso finalmente possibile l’espulsione dal Senato di un evasore
pregiudicato chiedendo il voto palese senza il quale tutti sappiamo che si
sarebbe comprato qualche senatore in saldo per farsi salvare.
Hanno sventato l’assalto all’articolo 138 che protegge la Costituzione salendo
sul tetto di Montecitorio e venendo pure sgridati dalla maestrina Boldrini.
Hanno fatto ritirare l’emendamento che puniva i comuni che ostacolavano la
diffusione delle micidiali slot, le macchinette mangia-soldi rovina-famiglie
degli amici di Letta.
Hanno fatto ritirare il decreto salva-Roma che prevedeva, tra le altre
porcate, la privatizzazione di servizi essenziali tra cui l’acqua.
Hanno presentato e fatto approvare l’emendamento Fraccaro sui canoni d’affitto
fuori mercato dei palazzi del potere, prima annullato e poi reinserito ieri dal
governo nel consueto decreto delle Millevergogne.
Ma, cosa più importante, specie in un momento così delicato per la
popolazione, è aver rifiutato fin da subito i 45 milioni di euro dei rimborsi
elettorali che gli spettavano mentre gli altri stanno ancora cercando di capire
come fare a continuare a prendere soldi pubblici all’insaputa dei cittadini.
Questi sono fatti.
Auguri Letta, buona fine e buon principio. Io non so cosa le diceva Andreotti
durante le cene a casa di suo zio. Forse le diceva che agli italiani basta
raccontare un sacco di balle per continuare a mangiare ogni anno il panettone,
tanto il potere logora chi non ce l’ha.
Di anni ne sono passati tanti da allora e adesso siamo profondamente logorati
dalla logorrea di una classe “dirigente” avida, corrotta e incosciente. Per il
2014 gradiremmo meno parole e più fatti, magari uno al giorno, proprio come il
nome della testata che ospiterà questo mio nuovo blog.
ciao
laura
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