I romani non fanno la raccolta differenziata e i rifiuti vengono in Piemonte 8
ottobre 2013
Nei giorni scorsi ha destato grande preoccupazione la notizia dell’
importazione in Piemonte di parte dei rifiuti provenienti da Roma a seguito
della chiusura della discarica di Malagrotta e dell’aggiudicazione da parte di
un raggruppamento temporaneo di imprese composto da Ecoltecnica, Smaltimenti
controllati S.M.C. e Settentrione Trasporti della gara indetta da AMA S.p.A per
il conferimento in discarica di circa 26 mila tonnellate ogni due mesi.
Oggi l’Assessore Ravello ha risposto alla nostra interrogazione, nella quale
chiedevamo chiarimenti sulla tipologia dei rifiuti e sul luogo di stoccaggio,
considerato che i siti di Chivasso ed Alice Castello (gestiti rispettivamente
da S.M.C e da Ecoltecnica) soffrono già di gravissimi problemi ambientali e di
inquinamento delle falde acquifere.
La risposta dell’Assessore è stata tutt’altro che tranquillizzante. La Regione
Piemonte non è stata minimamente coinvolta nell’operazione, poiché le leggi
vigenti in materia pongono obblighi di autosufficienza nella gestione dei
rifiuti urbani per il cosidetto “tal quale”, ma non nel caso del materiale in
questione, che sono rifiuti urbani trasformati, tramite trattamento meccanico
biologico, in residuo secco o CDR (Combustibile da Rifiuti). Mentre per il
primo è obbligatoria un’intesa tra le Regioni per portarli fuori, per questi
rifiuti, non pericolosi con codice CER 191212, si basa su contratti commerciali
tra privati .
Ad essere contro siete contro a tutto. Quando inizierete a essere per qualcosa?
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