domenica 24 febbraio 2013

DAL FATTO QUOTIDIANO : ANCHE A VERCELLI QUALCOSA SI MUOVE

Anche a Vercelli qualcosa si muove
FINO A IERI È STATO UN INCROLLABILE FEUDO DEL BERLUSCONISMO, CON ACCENTI LEGHISTI: ORA QUESTA TERRA 
DÀ SEGNI DI STANCHEZZA
C’è un luogo, un punto geografico, dove il berlusconismo è insieme materia e spirito. È stile di 
vita, parametro essenziale nelle relazioni quotidiane, carburante indispensabile per l’avanzamento 
sociale. A Vercelli Silvio Berlusconi non ha mai perso da quando è sceso in campo. Non c’è turno 
elettorale che abbia visto incrinata la fiducia, non un singhiozzo, un colpo di tosse, un momento 
di defaillance. In vent’anni solo vittorie. E adesso? “Anche questa terra dà segni di stanchezza, 
nulla a che vedere con altre zone d’Italia però l’incrinatura è significativa, finalmente 
percettibile. Qualcosa persino qui succederà”. Siamo a casa di Giorgio Simonelli, esperto di 
linguaggio televisivo (insegna a Milano), ma in passato impegnato in politica, è stato segretario 
cittadino del Pd, partito minoritario per eccellenza. “Voglio troppo bene a questa città anche se è 
così immobile, ferma, chiusa al nuovo”. Vercelli è infatti stretta tra il riso e le zanzare. Piatta 
come un tavolo da biliardo, dà le spalle alle montagne e apre gli occhi verso la pianura padana che 
qui prende forma. Da queste parti votano e basta. Ciechi nella loro fedeltà, non hanno mai visto 
atterrare Berlusconi eppure lo amano, e non c’è scandalo che scalfisca l’ardore della comunità.
“È TUTTO piuttosto incredibile, lo so. E le mille denunce su un potere che anche qui è incancrenito 
e volgare non sono servite a scuotere il sonno. Non mi arrendo, ma certo l’ignavia qui esonda”, 
sbotta Dario Roasio, battagliero militante di Società futura, gruppo politico di denuncia, debole 
paratia contro le malversazioni. I vercellesi hanno altro da fare e cambiano strada. L’unica volta 
che la piazza si riempì e debordò verso un abbraccio straordinario fu nel secolo scorso, quando 
Umberto Bossi sfondò il cordone sanitario che costringeva la Lega nei confini del Lombardo-veneto. 
Da allora nulla di nuovo. Solo migliaia di voti al centrodestra. Una rendita enorme, puntuale, di 
una maggioranza silenziosa e grassa. Non ci sono manifesti elettorali in giro, è infatti inutile e 
tutta quella carta è spreco di soldi e di tempo. E neanche candidati di grido. “Non è il caso di 
scomodare nessuno, qui a Vercelli tutto fila liscio anche in assenza di ospiti importanti. È 
periferia dell’impero, e sembra le piaccia questa condizione di retrovia. Meno si mostra e meglio 
sta”, annota Guido Gabotto, direttore di un foglio online, Vercelli Oggi. È profondo Nord, è la 
ridotta del berlusconismo. Vercelli conserva non innova, chiude non apre. A dispetto del suo 
leader, così disinibito, vive l’impaccio di mettersi in mostra. Le cose le fa senza dare 
nell’occhio. In Sicilia le clientele sono un must? E pure qui, pari pari. L’attitudine alla 
clientela prende forma e vigore, persino dignità di stampa. Il lavoro manca? “Assunzioni di 
Novacoop” titola La Sesia. Il sindaco Andrea Corsaro, naturalmente del Pdl, aggiunge in prima 
pagina: “Le domande possono essere consegnate alla mia segreteria”. Bello, no? Il politico locale 
più noto a Roma, e anche questo è cifra identificativa, è Roberto Rosso, deputato uscente un po’ 
fanfarone nel carattere, negli ultimi tempi ha zigzagato dentro e fuori Forza Italia, quando pareva 
che il Cavaliere collassasse. Ha avuto il benservito e non è stato ricandidato. Attende comunque 
che lo richiamino a Roma in seconda istanza, se Berlusconi vincerà. E pare convinto di un posto da 
sottosegretario nel governo prossimo venturo… Il secondo campione territoriale si chiama Gianluca 
Buonanno, turbo-leghista, un trottolino creativo che pur di guadagnare qualche attimo di ripresa 
televisiva si concede alle più memorabili gaffes (“La Padania? Esiste perchè c’è il grana padano). 
Tornerà a Roma? Possibile, però un filo d’ansia resiste. È che la Lega sta attraversando un brutto 
momento e l’epicentro della sua forza, che è Novara, città del presidente della Regione Roberto 
Cota sta divendendo il luogo del delitto perfetto, dove il Carroccio può perdere la faccia. 
Vercelli è legata a Novara dall’università in comune, ed è separata dalla capacità di esprimere un 
potere regionale, che invece i novaresi hanno. Purtroppo sono giornate tribolate per Cota perchè il 
suo assessore all’Innovazione (ex amico e sindaco uscente) è oggetto di una potente indagine e sul 
suo capo pende l’accusa di aver corrotto e concusso. Siamo ancora agli avvisi di garanzia. Ma con 
gli avvisi sono scattate le perquisizioni e tutto si fa più oscuro. Anche l’ex capo della 
segreteria del presidente Cota, Giuseppe Cortese, è costretto all’ansia per mano della 
magistratura. “Giustizia ad orologeria”, hanno subito detto i leghisti. Prima Maroni con 
Finmeccanica e il suo delicato rapporto con Orsi, il dominus della grande azienda di Stato ora agli 
arresti, adesso le indagini sugli affari cittadini dei colonnelli leghisti. Novara ha paura che 
qualcosa accada.
L’ASSESSORE regionale ha presentato le dimissioni, prontamente respinte da Cota, ma non è detto che 
la sua poltrona sia salva. E, soprattutto, non è detto che anche in questa terra immobile e fedele 
non succeda un piccolo patatrac. Ogni scuotimento raccoglie un pentimento. “Sono città velate, 
Vercelli ancora di più di Novara – dice Giusi Baldissone, docente di letteratura italiana 
all’università del Piemonte – Io non ho fiducia che il cambiamento irrompa in modo clamoroso. Però 
qualcosa scricchiola, ma aspettiamo martedì per certificarlo”.
da: Il Fatto Quotidiano, 21 febbraio 201

5 commenti:

  1. per precisione si segnala che BERLUSCONI e LEGA hanno perso in Vercelli CITTA' e quasi tutti i comuni del vercellese, escluso Valsesia alle scorse elezioni provinciali.

    RispondiElimina
  2. RINGRAZIO IL BLOG PER LA PUBBLICAZIONE.

    RispondiElimina
  3. Speriamo solo che quella sanguisuga di Monti non raggiunga il quorum se no chi ha un'attività chiude, peccato che il blogger non lo capisca

    RispondiElimina
  4. gino, monti ha ipertassato per colpa delle cazzate del ciarlatano che oggi dopo averla ISTITUITA vuole togliere l imu, lei se lo lasci dire...capisce una beata minchia

    RispondiElimina
  5. MEGLIO MONDI E IL PD CHE LE PROMESSE CHE BERLUSCONI CI HA RACCONTATO IN QUESTI ANNI . BUFFONI !!!!!

    RispondiElimina