venerdì 27 aprile 2012

BREVE STORIA DEL PRIMO MAGGIO


Il 1 Maggio giornata internazionale dei lavoratori , nasce come giornata di mobilitazione collegata alla lotta per l’introduzione per legge della giornata lavorativa di otto ore.
‘Otto ore di lavoro, otto di svago, otto ore per dormire’ fu la parola d’ordine , coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento operaio e sindacale organizzato a livello internazionale.
Il 1 maggio 1866 in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti , 400mila lavoratori incrociarono le braccia. La repressione governativa e padronale fu brutale e selvaggia. Intervennero la polizia e l’esercito, decine di morti e feriti, centinaia di arrestati tra cui otto dirigenti anarchici, successivamente condannati a morte, due di questi videro poi la pena trasformata in ergastolo,uno venne trovato morto in cella , i rimanenti furono giustiziati tramite impiccagione l’11 novembre 1887.
Il ricordo dei Martiri di Chicago diventò così il simbolo della lotta per le otto ore, la scelta cadde sul 1 Maggio successivo il 1890, dove per la prima volta si tenne una manifestazione simultanea in tutto il mondo.
Nel 1891 il secondo congresso dell’Internazionale, assunse la decisione di rendere permanente la ricorrenza.
Da allora in poi , in tutto il mondo e nel nostro paese il 1 maggio si è svolto come la festa dei lavoratori di tutti i paesi , nella quale i lavoratori comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà.
Sovente nelle dittature, come da noi con il fascismo questa manifestazione è stata vietata , ciò non ha impedito ai lavoratori e agli oppressi, a secondo dei rapporti di forza di organizzare comunque manifestazioni o iniziative di vario tipo , come portare il garofano rosso all’occhiello, fare scritte sui muri, distribuire volantini, fare riunioni all’osteria o come nel biellese recarsi al cippo dedicato a Dolcino.
Il primo Maggio sempre secondo i rapporti di forza tra le classi , nei vari paesi ha assunto a volte un maggior aspetto di festa altre volte di lotta anche con scontri, morti e feriti.
/cp/ps/Mail/Downloader?d=libero.it&fp=INBOX&contentSeed=36d20d39123124d1&c=yes&u=ma-no&disposition=inline&an=DefaultMailAccount&uid=14160&pct=d8947122911653d8&dhid=attachmentDownloader&ai=3Ad esempio in Italia il 1 maggio del 1919, i metallurgici italiani e altre categorie di lavoratori possono festeggiare il conseguimento dell’obiettivo originario della ricorrenza : le otto ore, così come il 1 maggio 1945 si festeggia l’avvenuta liberazione dal nazifascismo.
Altre volte invece l’elemento di lotta è molto più determinante come nel caso del famoso eccidio di Portella delle Ginestre nel 1947, o di altri 1 maggio avvenuti in concomitanza delle stragi di Stato o dell’intervento di guerra dei singoli paesi, si ricordi in merito il Primo Maggio del 1999 durante l’aggressione alla Iugoslavia.
Oggi, soprattutto nei paesi occidentali, le trasformazioni sociali avvenute, il mutamento delle abitudini, hanno profondamente cambiato il significato di questa ricorrenza, dimenticandone spesso il significato e le origini, e riducendolo a una sfilata come tante o ad un occasione di scampagnate e gite.
Anche per questo a partire dai lavoratori precari, negli ultimi anni si sono svolte diverse iniziative alternative al Primo Maggio tradizionale, si veda su questo l’articolo relativo al May Day .
La situazione internazionale, caratterizzata da guerre e miseria sempre più diffusa, i bassi salari e le stragi sul lavoro, il permanere se non l’accrescersi delle disuguaglianze, il razzismo montante, fanno sì che a partire dai salariati, siano essi lavoratori precari, badanti o operai chimici e metalmeccanici, ci si riappropri di questa festa come giornata di i lotta e di solidarietà di classe internazionale, per non essere rassegnati a vivere sotto la cappa dello sfruttamento e delle disuguaglianze, rinverdendo così questa festa e tornando a dargli una senso di cambiamento sociale.
Ricordarne le origini e la valenza che ha avuto per il movimento operaio e il nostro contributo in questa direzione.
Maurizio Poletto.

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