sabato 15 ottobre 2011

MARINELLA VENEGONI SUL CASO SELLARO

La mattina del 10 ottobre, il signor Salvatore Sellaro ha iniziato uno sciopero della fame, per far conoscere pubblicamente la sua personale contrarietà alla installazione di una centrale di biomasse nel territorio della nostra Città. Non appena ho appreso di questo sciopero da un cittadino ch'era passato davanti al Peso Pubblico (dove Salvatore stava iniziando la sua protesta e già aveva accanto a sé alcuni collaboratori di giornali locali), sono andata immediatamente a incontrare Sellaro nella mia qualità di Sindaco, per informarmi della natura del suo proposito e per rendergli noto che - pur rispettando in toto il suo diritto a manifestare pubblicamente l'opposizione alle scelte della Città - comunque i permessi per l'installazione erano stati dati nel pieno e integrale rispetto dei requisiti che la legge detta.

Il giorno successivo, ho appreso che i vigili urbani della nostra Città, sollecitati dalle telefonate di alcuni cittadini, erano andati a fare un sopralluogo al Peso Pubblico e, avendo riscontrato alcune violazioni della legge, avevano multato il signor Sellaro per le infrazioni da lui commesse: auto in sosta vietata, e mancata autorizzazione a una manifestazione pubblica.
Questi, i fatti. Che necessitano di alcune precisazioni, per evitare speculazioni.

1) Il diritto di esprimere dissenso pubblico contro decisioni che non si condividono (comprese quelle della mia Amministrazione, ovviamente) è sacro, inviolabile, e verrà difeso da me sempre e comunque.

2) Il signor Sellaro sostiene di aver inviato informazione del suo proposito di sciopero alle istituzioni di Vercelli, ma non ha informato il Comune di Crescentino.

3) Per quanto mi rincresca che le multe comminate dai vigili " per dovere di ufficio" possano apparire - nel contesto - una ritorsione contro la protesta del signor Sellaro, non posso non prendere atto di quanto i vigili hanno fatto in esecuzione dei loro compiti istituzionali. E' diritto di Salvatore ricorrere contro queste sanzioni presso l'Autorità competente.

4) Però, proprio per riaffermare il mio principio di tutelare sempre e comunque il diritto al dissenso - specie se questo dissenso è rivolto verso di me - ribadisco che il "dovere di ufficio" non ha alcuna relazione con le decisioni politiche del Sindaco.


Invito infine l'ex assessore - cui mi lega una antica amicizia - a desistere dal suo sciopero, ora che ha ottenuto per il suo gesto tutta la pubblicità che si voleva procurare.


MARINELLA VENEGONI

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