martedì 30 dicembre 2025

GIUSEPPE ARLOTTA: CIURI DA ME TERRA




Giuseppe Arlotta  saluta il 2025  con un altra preziosa sua opera questa volta in forma poesia  ,  Ciuri da me terra e' dedicata al suo paese Librizzi  , teatro di molti suoi racconti; vuole essere un augurio speciale per la piccola località siciliana ma allo stesso tempo e' rivolto a tutti noi che durante questo anno  abbiamo letto i suoi scritti con un crescente e costante successo.

Arlotta tornerà probabilmente a fine gennaio sul blog per continuare il filo delle sue storie e dei suoi racconti.

AUGURI A TUTTI


 

CIURI DA ME TERRA

 
                                  (Librizzi, e un Buon Anno che appartiene a tutti)
 
Ciuri da me terra,
fiore che il tempo non ha reciso,
sbocci ancora nella mia memoria
quando il vento d’estate si alza leggero,
portando con sé l’odore dell’origano maturo,
il frinire delle cicale
e la luce dorata delle sere senza fine.
 
C’erano i passi leggeri dei ragazzi,
le risa che correvano tra i vicoli,
le voci che salivano lente
come preghiere d’infanzia verso il cielo.
 
E sembrava che nulla potesse cambiare,
che il sole restasse acceso per noi
sui giochi improvvisati al crepuscolo,
sui sogni trattenuti,
sulle parole a mezza voce
per timidezza o per amore.
 
Così vengono i giorni lontani,
e con essi un respiro antico
che attraversa gli anni come un filo invisibile.
 
Ogni pietra, ogni ombra, ogni sentiero
si accende di una luce che vive di ricordi,
non di tempo.
 
E tornano anche gli inverni,
quelli in cui Librizzi era un presepe,
con le case bianche di neve e le finestre
illuminate da luci sussurrate,
a punteggiare la collina,
stelle cadute in silenzio.
 
L’arrivo del Natale riempiva l’aria
di un’attesa dolce e quieta,
e sembrava che tutto il paese respirasse insieme.
 
Dentro le case ardevano i bracieri,
e attorno a quel cerchio di tepore
si raccoglievano mani, racconti e sguardi.
 
E bastava una buccia d’arancia
lasciata cadere sul carbone vivo
per inondare l’aria
di un profumo di zagara,
forte come l’abbraccio della nostra terra.
 
Con gli occhi a fissare gli scintillii della brace,
piccoli soli che danzavano
come promesse di felicità.
 
Sento ancora
il parlare distante di chi non c’è più,
in un tempo che riemerge
come una promessa custodita nel silenzio.
 
E mi basta chiudere gli occhi
per ritrovare quel mondo remoto,
così semplice, così vero,
che ancora oggi mi accompagna.
 
E allora, mentre l’anno si rinnova,
lascio che il passato mi sfiori senza ferirmi,
che la memoria diventi luce per i giorni che verranno.
 
Buon anno, Librizzi.
Buon anno a chi porta nel cuore ciò che non passa,
e a chi spera ancora, fragile e tenace,
che il domani possa aprirsi senza timore.
 
Ciuri da me terra,
tu non sei mai svanito:
sei il profumo che ritorna
quando la sera si fa silenziosa,
sei la radice nascosta che regge l’anima,
il fiore che continua a nascere
nel giardino segreto del ricordo.
 
Giuseppe Arlotta
 
30 dicembre 2025

1 commento:

  1. Dai luce, colore e sostanza ai tempi che furono di ciascuno di noi. Un abbraccio! Buon anno a te e ai tuoi cari!

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