IL PARERE DEL BLOGGER: Tanti sono i pensieri durante la visione di Berlinguer , la grande ambizione, tante sono le parole e gli aggettivi oramai desueti o dimenticati come Eurocomunismo, convergenze parallele e......questione morale, ai tempi di Berlinguer tutto cio' era di stretta attualità ( la questione morale sarebbe ancora adesso di stretta attualita' ) .
Berlinguer magnificamente interpretato da un immenso Elio Germano ci fa tornare indietro in un'epoca in cui passione politica, attaccamento ai valori , masse di persone che si battevano per degli ideali e che ci credevano e si recavano in massa alle urne e molto importante, nei comizi le linee politiche venivano espresse non per slogan o motti ma con un corretto eloquio .
La grandezza e il tormento di Berlinguer in quegli anni molto agitati, tra un possibile attentato a Sofia in Bulgaria, la crisi economica e una inflazione al 20 per cento, le Brigate Rosse e la strategia della tensione con le bombe fasciste sono descritte molto bene e sarebbe molto bello se gli studenti fossero portati al cinema dopo che a scuola si dia una spiegazione del periodo e sul personaggio.
La scena finale con i suoi funerali ( immagini di repertorio ) e' commovente e straziante con il sincero affetto dei suoi elettori e non solo .
Andate al cinema!
Regia: Andrea Segre
Cast: Elio Germano, Paolo Pierobon
Genere: Biografico
Durata: 122'
Classificazione Film: 6+
Anno: 2024
Produzione: Working Title Films
Distribuzione: I Wonder Pictures
Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Non l’ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia. Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo, aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la storia. Dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro: la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati.
Grande Enrico! Quanta nostalgia....
RispondiEliminaMolto bella anche la tua recensione! Per una volta non hai fatto il ruffiano. Bravissimo! Spero che i giovani e meno giovani che votano I neofascisti lo vadano a vedere ....e che riducano un po' la loro profonda ignoranza.
RispondiEliminaPeccato che nell'attuale PD nessuno sia come Berlinguer e che quegli ideali siano andati un po' persi, ora con questa segretaria le cose penso possano andare meglio, anche se eviterei la cattiva compagnia dei 5 stelle.
EliminaPer quanto riguarda i neo fascisti coloro che votano Fratelli d'Italia, la stragrande maggioranza non hanno nulla a che fare con il fascismo, in questo partito c'è sicuramente una quota di nostalgici, innegabile, ma cosi' gli italiani hanno votato e continuano a farlo anche in queste ultime elezioni.
Sta all'opposizione secondo me convincere chi non va alle urne ad andarci e a cambiare il corso delle cose perchè ahime se non si riconvincono gli italiani a votare i risultati saranno pressochè gli stessi.