lunedì 25 marzo 2024

IL FILM DEL GIORNO: RACE FOR GLORY, AUDI VS LANCIA

IL PARERE DEL BLOGGER:  La mitica stagione dei rallies nel 1983  e la sfida impossibile della Lancia all'Audi con trazione 4 ruote rivive in questo adrenalinico film diretto da Stefano Mordini e interpretato da Riccardo Scamarcio,  convincente nella parte di Cesare Fiorio , dirigente del team Lancia il cui compito e' fronteggiare la fortissima Audi, forte della tecnica 4 ruote motrici mentre la Lancia ne aveva due.
Il film e' piuttosto fedele alla storia vera e gode anche di un cameo particolare, Lapo Elkann nella parte del nonno , l'Avv Agnelli.
Race for glory e' il film giusto di chi ama le auto e la velocità, ma anche chi non conosce l'ambiente  troverà spunti interessanti.



 Regia: Stefano Mordini

Cast: Riccardo Scamarcio, Daniel Bruhl, Volker Bruch
Genere: Biografico, Drammatico
Durata: 107'
Classificazione Film: Per Tutti

Anno: 2024
Produzione: Davis Films
Distribuzione: Medusa Film

Nel mondo del rally, il 1983 è l’anno in cui si fece la storia, l’anno di Davide contro Golia, quello in cui lo sfavorito team Lancia, guidato dal carismatico Cesare Fiorio (Riccardo Scamarcio), affronta il potente team Audi in una delle più gran

di rivalità della storia dello sport. Nel Campionato del mondo, contro il formidabile rivale Roland Gumpert (Daniel Brühl) e il suo team Audi, tecnologicamente superiore e composto da figure come il campione finlandese, Hannu Mikkola (Gianmaria Martini), Lancia e il suo team manager, Cesare Fiorio, rischiano una sconfitta certa. Ma con cuore, passione e capacità da fuoriclasse, Fiorio riesce a mettere insieme una squadra insolita, convincendo anche il campione Walter Röhrl (Volker Bruch) a guidare per la Lancia. Utilizzando tutti i trucchi a sua disposizione e piegando le regole, Fiorio si addentra in territori pericolosi, dentro e fuori la pista, per una vittoria che sembra essere impossibile.


4 commenti:

  1. No blogger, Race for Glory NON e' il film giusto di chi ama le auto e la velocità, e NO, chi non conosce l'ambiente NON troverà spunti interessanti.
    Questo è il film più scadente e insulso che abbia visto assieme a quello di Ferrari e Lamborghini, altre due schifezze di primordine.

    In questo film, che deve esser costato 4 noccioline (forse il nolo delle auto replica e di qualche storica originale), ci sono giusto una manciata di scene con coreografia e sceneggiatura che ricalcano i tipici passaggi rally, per il resto sono riprese che ricordano quelle di una 24 ore di Le Mans, cioè la vettura in solitaria con un imprecisato sfondo paesaggistico. Si aggiunge poi l'assurda musica per riportare all'epoca, e non c'era proprio bisogno, lasciatelo fare a Vanzina, ed il sound dei motori che è tanto imbarazzante quanto penoso.

    Chi ha visto almeno una volta una gara di Rally sa che il pubblico è assiepato proprio nelle parti più topiche della gara (tornanti, inizio curva, uscita curva), nel film no. Poi la gran parte delle inquadrature del film, anziché entrare nel dettaglio della gloriosa Lancia 037 come ci si aspetterebbe da un film del genere, sono invece tutti primi piani a Scamarcio, di cui francamente non ce ne fregherebbe molto, che esercita una recitazione fredda asettica, con movenze “imperiali” da Conducator e che non riprende minimamente l’eleganza e l’allegria del Cesare Fiorio che conosco personalmente.

    Questo film è l’esempio di come noi italiani siamo riusciti in tutto ad annientare una industria automobilistica Regina dell’eleganza e della Sportività. Uccisa la Lancia sia su strada che nel film.

    Mi auguro che non venga in mente a nessuno di fare un film sul team Toyota Gazoo Racing e Tommi Mäkinen in questa maniera obbrobriosa.

    Altra nota di demerito: Lapo Elkann, può fare altro nella vita e ha dimostrato di farlo bene (dipende dal pusher), ma recitare proprio no. Sembra che legga frasi su un pezzo di carta, nessuna empatia di tono, calore ed eleganza del compianto Avvocato.

    In sostanza, una schifezza assoluta di film, con storia pari a zero. Solo primi piani di Scamarcio e basta. Arrivi all’idea che forse la cosa più interessante, per rivitalizzare una nonstoria/nonfilm, potrebbe esser che ad un certo punto il protagonista Scamarcio (ma non dovrebbe esser la Lancia?) si dovrebbe bombare la Dietologa del Team.

    Un’ultima cosa: la scena in cui viene detto “Cambia la bronzina” - a motore acceso.
    Ma a chi cavolo è venuto in mente di scrivere una frase così idiota? Una BRONZINA DOVE? A MOTORE ACCESO? LA CAMBI CON IL CACCIAVITE? CON LA CHIAVE INGLESE DELL'IDRAULICO? LA TOGLI A MANO DA DOVE?

    Forse è bene che il regista si dedichi al disegno delle "O" con un bicchiere...

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  2. Ahimè Mauro devo dare pienamente ragione al commento qua' sopra. Film improponibile, cosi' come quello su Ferrari, non fosse che è stato girato nel mitico Autodromo di Morano ....che ricordi.......
    Preddy

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  3. a entrambi, grazie per la prima recensione e grazie anche a Preddy, a me il film e' piaciuto, non sono un esperto ma alla persona che era con me ieri pomeriggio e che e' esperto di motori il film e' piaciuto, Ferrari l'ho visto al cinema e una settimana fa anche su Sky in inglese e mi e' ripiaciuto..........va a gusti davvero

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  4. Manca cura nella costruzione dei personaggi, persino il leggendario Röhrl viene rappresentato come un semplice apicoltore stanco e le gesta di Fiorio sono appena accennate, viene enfatizzata la sua determinazione a vincere senza però spiegare le sue motivazioni. Anche la rivalità tra Audi e Lancia si riduce al solo concetto di trazione integrale, senza approfondire la storia sportiva dei due marchi.
    In questo modo si ha l'impressione che il team Lancia dipenda solo dal talento del pilota e dalle astuzie di Fiorio, mentre Audi viene rappresentata come l'organizzazione tedesca impeccabile da battere. Ma la realtà era ben diversa, con gli italiani che vantavano una lunga tradizione di successi nei rally, mentre i tedeschi erano relativamente nuovi e avevano appena ottenuto il loro primo titolo mondiale.

    Da appassionato e da italiano sono dispiaciuto, il risultato è una sagra dello stereotipo doppiato male, ma capisco, un prodotto a basso budget, coprodotto col Regno Unito e che punta ad essere internazionale, non poteva essere diverso.

    De gustibus non disputandum est.

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