CARI LETTORI, UN COMMENTO A UN POST DI AMARE CRESCENTINO, DOVREBBE ESSERE MANDATO AD AMARE CRESCENTINO, MA MAURIZIO D'ANGELO CHE COME SAPETE COLLABORA DA MESI A QUESTO BLOG, HA INSISTITO MOLTO OGGI PERCHE' QUESTO SUO PUNTO DI VISTA VENISSE PUBBLICATO QUI; INVANO GLI HO DETTO CHE NON E' LA PRASSI, MA D'ANGELO E' D'ANGELO ......E ALLA FINE HO ACCONSENTITO.
PER FARVI UNA IDEA DEL TUTTO ANDATE SU AMARE CRESCENTINO E LEGGETE IL POST DA CUI SI ORIGINA IL TUTTO, A D'ANGELO DICO CHE LA SIGNORA VENEGONI E' ANCORA GIORNALISTA, IL SUO TESTO CONTIENE QUINDI UNA IMPRECISIONE
GRAZIE
IL BLOGGER
Rispondo all'articolo dell'ex Sindaco di Crescentino, Marinella Venegoni, pubblicato sul sito "Amare Crescentino".
L’articolo comincia così:
"NESSUNO LO PUÒ GIUDICARE – BERLUSCONI SI BECCA TRE ANNI PER CORRUZIONE NEL CASO DE GREGORIO MA NESSUNO LO FERMERÀ – A NOVEMBRE LA PRESCRIZIONE DECAPITA IL PROCESSO E NEL 2018 IL BANANA PUÒ RICANDIDARSI – LA PICCOLA VITTORIA DI GRASSO -
La condanna di oggi era quasi già scritta. “Colpa” di Sergio De Gregorio, che ha confessato di essersi venduto a Forza Italia per tre milioni di euro per far cadere Prodi e che per questo ha patteggiato 20 mesi…"
A me sembra che l’articolo sia troppo di parte e non tenga conto
di tanti fattori, come le tempistiche sospette con le quali De Gregorio ha fatto venire fuori il bubbone. Qualcuno gli aveva promesso qualcosa in cambio, ad esempio lo stralcio dal processo e il fatto che sia libero di fare qualsiasi cosa voglia, in Italia e all’estero? Solo la storia e un giornalismo serio e davvero indipendente potrà dire una parola definitiva su tutta la vicenda. Mi scuso se i 2 articoli che seguono sono opera del “Il Giornale” ma bisogna andare a cercarli con il lanternino degli articoli che propongano altri punti di vista. Ricordiamoci che a Milano De Gregorio è indagato per bancarotta: chissà che non stralcino pure questo processo, così da farne un martire libero e sereno…mentre gli altri si godono la gogna giudiziaria e mediatica. Il fatto è che bisognerebbe prendere tutte le sentenze “sospette” e portarle a Strasburgo: chissà quanti processi annullati per mille vizi di forma e di sostanza verrebbero fuori.
Poi abbiamo la serena e appassionata arringa della Venegoni che così scrive:
"Per la storia, ma giusto per quella, resta da dire che era onestamente difficile essere assolti, oggi, a Napoli. “Colpa” di Sergio De Gregorio, che ha confessato di essersi venduto per 3 milioni di euro e ha patteggiato una pena di 20 mesi. Assolvere oggi Berlusconi sarebbe stato come dire che l’ex senatore napoletano con la passione per i servizi segreti si era inventato tutto di sana pianta per il gusto di mettersi nei guai".
Suvvia, signora Venegoni, lei che è stata giornalista, anche se avendo sempre come faro una certa idea politica di fondo, cerchi di considerare tutte le posizioni. Faccia in modo che quello che scrive sia all’altezza della sua intelligenza e delle sue varie abilità.
D'altronde è questa la democrazia: non imbambolare gli altri con posizioni ideologiche ma andando a confrontare le varie tesi e documenti per arrivare a una sintesi, che se può anche non essere la mia, sicuramente non sarà quella dell’ex Sindaco e della sua parte politica.
Vi propongo un nuovo articolo, il primo, e vi ripropongo una già pubblicato qui sul sito di Mauro, e cioè il secondo.
"COSI’ IL CORROTTO DE GREGORIO SI E’ SALVATO BAFFANDO TUTTI"
Napoli, la difesa di Berlusconi smonta il teste chiave del processo sulla compravendita di senatori. Ghedini: è libero, non ha restituito soldi e ha bloccato le inchieste su di lui.
«Sergio De Gregorio - dice Niccolò Ghedini - sarà uno splendido esempio di corrotto per le generazioni future, perché grazie alla Procura di Napoli è riuscito a ottenere un risultato straordinario.
Lavitola è in catene, per Berlusconi la procura ha chiesto il massimo della pena. Invece De Gregorio ha patteggiato un anno e otto mesi, non ha risarcito niente, i processi contro di lui sono tutti fermi perché è considerato vittima di usura, quelli contro sua moglie anche. Un uomo di grandissima abilità. Non gli hanno neanche ritirato il passaporto».
È un processo «bellissimo», ammette Ghedini, quello che a Napoli si trascina da un anno e mezzo contro Silvio Berlusconi, e che domani arriva finalmente a sentenza. Bello: non perché sia piacevole per Berlusconi trovarsi per la centesima volta sul banco degli imputati, accusato di corruzione per avere strappato con tre milioni De Gregorio al traballante Ulivo di Prodi, e gravato da una richiesta di cinque anni di carcere; ma perché tocca temi cruciali del rapporto tra politica, giustizia, etica: un parlamentare che cambia casacca per motivi venali tradisce la propria dignità e il proprio patto con gli elettori, o viola il codice penale?
Ma il processo in fondo è bello anche perché sull'intera vicenda svetta lui, Sergio De Gregorio, ennesima incarnazione dell'eterna guerra tra furbi e fessi raccontata da Prezzolini, ed è ovvio da che parte sta lui, De Gregorio, che con le sue confessioni sul ribaltone del 2007 ha ottenuto - dice Ghedini - che i pm non indagassero su altri e ben più torvi legami nel mondo del crimine organizzato.
Della impresentabilità di De Gregorio come teste d'accusa è consapevole in fondo anche la Procura, rappresentata in aula ieri da Henry John Woodcock, e infatti come architrave del processo nella loro requisitoria i pm hanno indicato non le confessioni dell'ex senatore ma un documento, la lettera che Valter Lavitola, editore dell 'Avanti , avrebbe scritto a Berlusconi per rivendicare di avere «comprato» a nome suo De Gregorio. Lavitola è già stato condannato per tentata estorsione a Berlusconi, è anche lui imputato in questo processo, ieri era in aula, circondato dalle guardie, il pallore del carcere, il golf nonostante il caldo asfissiante: e giura che quella lettera lui non l'ha mai scritta. Anche Ghedini è convinto che sia un falso: ma, dice, il problema non è neanche questo.
La chiave del processo, per il difensore storico di Berlusconi, è un altro: «La procura - dice ai giudici - vi chiede di investigare sulle ragioni di un voto che invece è insindacabile». Quando De Gregorio, eletto nelle liste dell'Italia dei valori, decise di votare la sfiducia al governo Prodi, non era un funzionario pubblico ma un politico, sganciato dal più ovvio dovere dei funzionari pubblici, l'imparzialità, e comunque in base alla Costituzione libero di votare senza vincoli. D'altronde tornare nel centrodestra per De Gregorio, ex di Forza Italia, voleva dire tornare alle origini. Ed anche nelle sue confessioni ai pm De Gregorio ribadirà di avere scatenato una «guerriglia urbana» per «strappare da palazzo Chigi il governo più impopolare della storia repubblicana».
Motivazioni politiche e esigenze di quattrini, insomma, spinsero De Gregorio, sommerso dai debiti, a passare armi e bagagli con Berlusconi, e i soldi che gli vennero promessi per aiutare il suo movimento «Italiani nel mondo» erano un accordo così poco clandestino che quando i versamenti iniziarono a ritardare, De Gregorio fece causa. Per la Procura di Napoli l'Operazione Libertà, la campagna lanciata da Berlusconi per strappare parlamentari alla risicata maggioranza prodiana, era in realtà una «operazione pianificata volta a sovvertire l'ordine democratico», sostenuta non dal Berlusconi politico ma «dall'uomo Berlusconi», «ossessionato» dall'ambizione di tornare a Palazzo Chigi. Ma Ghedini ricorda ai giudici ciò che scrisse la Procura di Roma quando si occupò della faccenda: sono comportamenti che «appartengono alla morale e alla sociologia ma non alle competenze di una procura della Repubblica».
UN ALTRO GRANDE PROCESSO BURLA DELLE PROCURE DI MILANO E NAPOLI. BY D'ANGELO
Al processo per la compravendita di senatori, il forzista Abrignani racconta che De Gregorio tentò di ricattare Berlusconi: "Datemi 10 milioni o vi rovino". Anche Mastella smonta il complotto anti-Prodi. Ignazio Abrignani ha riferito di aver saputo della minaccia di Sergio De Gregorio da Denis Verdini, che rifiutò seccamente il ricatto. In seguito, l’ex senatore raccontò ai pm napoletani di aver ricevuto tre milioni da Forza Italia per far cadere il governo di Romano Prodi…
Simone Di Meo per “il Giornale".
Finora ce l'avevano raccontata così: l'ex senatore dipietrista Sergio De Gregorio, travolto dai rimorsi, un bel giorno va a confessarsi dai pm di Napoli e ammette di aver accettato soldi sottobanco per passare dal centrosinistra al centrodestra, nel 2008. I diavoli tentatori sarebbero stati Silvio Berlusconi e l'immancabile Valter Lavitola che gli avrebbero allungato – lui giura – tre milioni di euro, di cui due in nero.
La realtà emersa nel corso dell'udienza di ieri è un po' (parecchio) diversa. A svelarla è stato il deputato forzista Ignazio Abrignani, chiamato a testimoniare nel corso del processo sulla presunta compravendita di senatori durante il secondo governo Prodi in cui sono imputati per corruzione proprio Berlusconi e l'ex direttore dell'Avanti.
Il parlamentare ha riferito che, ben prima dell'autodafé davanti ai magistrati partenopei, De Gregorio aveva chiesto al Pdl 10 milioni di euro per sanare una disastrosa situazione debitoria personale. In caso contrario, aveva aggiunto De Gregorio, ci sarebbero state gravi conseguenze per Berlusconi e il partito. A confidare questa circostanza ad Abrignani sarebbe stato Denis Verdini, al quale l'ex presidente della commissione Difesa di Palazzo Madama si era rivolto ricevendone, però, un secco e deciso rifiuto. Il resto è storia. De Gregorio corre in Procura e riempie decine di pagine di verbali sostenendo di aver fatto cadere l'Esecutivo del Professore per volontà del Cavaliere.
La ricostruzione di Abrignani smonta definitivamente l'ipotesi accusatoria dopo che già nei mesi scorsi proprio Romano Prodi aveva, sostanzialmente, smentito lo stesso De Gregorio bollando come «chiacchiericcio continuo» i rumors su possibili cambi di casacca prezzolati. Scenario confermato, sempre nella udienza di ieri, dall'ex Guadasigilli Clemente Mastella che ha escluso in maniera categorica accordi con De Gregorio perché lui passasse allo schieramento di centrodestra («ne avrei parlato semmai con Berlusconi, mica con De Gregorio...»).
Mastella ha voluto precisare, numeri alla mano, come cadde il governo all'esito del voto di fiducia in Senato. «Io votai contro il governo Prodi, Votarono 161 contro e 156 a favore. La verità è che non c'erano più le condizioni politiche, vennero meno alcuni esponenti della sinistra estrema e altri senatori. Il governo - ha poi affermato – andava avanti con i senatori a vita. È caduto perché i senatori a vita non sono venuti a votare». Dunque, nessuna congiura ordita dal Cav.
«Berlusconi non ha influito su di me, non c'entra nulla», ha aggiunto Mastella. Anzi, l'ex ministro ha ricordato che, dopo l'addio al centrosinistra e la caduta del Governo, ebbe contatti con Berlusconi per una candidatura nel centrodestra, ma non se ne fece nulla per l'opposizione di alcuni esponenti del Pdl.
Dopo uno scambio di battute con Woodcock («Io ero contro la separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati», ha precisato) Clemente da Ceppaloni ha chiarito pure i contorni di un incontro a Roma con De Gregorio che, alla presenza del presunto capo della Cia in Italia, gli avrebbe detto che gli americani sarebbero stati grati se avesse fatto cadere il governo Prodi per prenderne il posto. Mastella ha rammentato che fu l'ex dipietrista a chiedergli di incontrarlo e con lui era presente anche De Chiara, un esponente del partito repubblicano Usa che Mastella aveva conosciuto anni prima.
All'incontro nella hall di un albergo l'allora ministro della Giustizia trovò anche un personaggio che non conosceva e che gli ispirò diffidenza. «De Gregorio disse che gli americani avrebbero gradito. Risposi che pure io ero grato agli americani, in America era emigrata la famiglia di mia moglie, lei ha studiato in America», tagliò corto prima di andare via.
Vedremo se dopo queste testimonianze si procederà finalmente con l'archiviazione o si procederà comunque con il solito accanimento giudiziario. E speriamo che adesso, dopo l'approvazione della legge sulla Responsabilità Civile dei Magistrati, le denunce contro certi Magistrati diventino sempre più consistenti. Sì, perché solo colpendoli nelle tasche si possono fermare certi pericoli pubblici (PURTROPPO IL PROCESSO SI E’ SVOLTO NORMALMENTE ED E’ ARRIVATA LA SENTENZA, MA QUALCUNO NE DUBITAVA?).
Simone Di Meo per “il Giornale".
Finora ce l'avevano raccontata così: l'ex senatore dipietrista Sergio De Gregorio, travolto dai rimorsi, un bel giorno va a confessarsi dai pm di Napoli e ammette di aver accettato soldi sottobanco per passare dal centrosinistra al centrodestra, nel 2008. I diavoli tentatori sarebbero stati Silvio Berlusconi e l'immancabile Valter Lavitola che gli avrebbero allungato – lui giura – tre milioni di euro, di cui due in nero.
La realtà emersa nel corso dell'udienza di ieri è un po' (parecchio) diversa. A svelarla è stato il deputato forzista Ignazio Abrignani, chiamato a testimoniare nel corso del processo sulla presunta compravendita di senatori durante il secondo governo Prodi in cui sono imputati per corruzione proprio Berlusconi e l'ex direttore dell'Avanti.
Il parlamentare ha riferito che, ben prima dell'autodafé davanti ai magistrati partenopei, De Gregorio aveva chiesto al Pdl 10 milioni di euro per sanare una disastrosa situazione debitoria personale. In caso contrario, aveva aggiunto De Gregorio, ci sarebbero state gravi conseguenze per Berlusconi e il partito. A confidare questa circostanza ad Abrignani sarebbe stato Denis Verdini, al quale l'ex presidente della commissione Difesa di Palazzo Madama si era rivolto ricevendone, però, un secco e deciso rifiuto. Il resto è storia. De Gregorio corre in Procura e riempie decine di pagine di verbali sostenendo di aver fatto cadere l'Esecutivo del Professore per volontà del Cavaliere.
La ricostruzione di Abrignani smonta definitivamente l'ipotesi accusatoria dopo che già nei mesi scorsi proprio Romano Prodi aveva, sostanzialmente, smentito lo stesso De Gregorio bollando come «chiacchiericcio continuo» i rumors su possibili cambi di casacca prezzolati. Scenario confermato, sempre nella udienza di ieri, dall'ex Guadasigilli Clemente Mastella che ha escluso in maniera categorica accordi con De Gregorio perché lui passasse allo schieramento di centrodestra («ne avrei parlato semmai con Berlusconi, mica con De Gregorio...»).
Mastella ha voluto precisare, numeri alla mano, come cadde il governo all'esito del voto di fiducia in Senato. «Io votai contro il governo Prodi, Votarono 161 contro e 156 a favore. La verità è che non c'erano più le condizioni politiche, vennero meno alcuni esponenti della sinistra estrema e altri senatori. Il governo - ha poi affermato – andava avanti con i senatori a vita. È caduto perché i senatori a vita non sono venuti a votare». Dunque, nessuna congiura ordita dal Cav.
«Berlusconi non ha influito su di me, non c'entra nulla», ha aggiunto Mastella. Anzi, l'ex ministro ha ricordato che, dopo l'addio al centrosinistra e la caduta del Governo, ebbe contatti con Berlusconi per una candidatura nel centrodestra, ma non se ne fece nulla per l'opposizione di alcuni esponenti del Pdl.
Dopo uno scambio di battute con Woodcock («Io ero contro la separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati», ha precisato) Clemente da Ceppaloni ha chiarito pure i contorni di un incontro a Roma con De Gregorio che, alla presenza del presunto capo della Cia in Italia, gli avrebbe detto che gli americani sarebbero stati grati se avesse fatto cadere il governo Prodi per prenderne il posto. Mastella ha rammentato che fu l'ex dipietrista a chiedergli di incontrarlo e con lui era presente anche De Chiara, un esponente del partito repubblicano Usa che Mastella aveva conosciuto anni prima.
All'incontro nella hall di un albergo l'allora ministro della Giustizia trovò anche un personaggio che non conosceva e che gli ispirò diffidenza. «De Gregorio disse che gli americani avrebbero gradito. Risposi che pure io ero grato agli americani, in America era emigrata la famiglia di mia moglie, lei ha studiato in America», tagliò corto prima di andare via.
Vedremo se dopo queste testimonianze si procederà finalmente con l'archiviazione o si procederà comunque con il solito accanimento giudiziario. E speriamo che adesso, dopo l'approvazione della legge sulla Responsabilità Civile dei Magistrati, le denunce contro certi Magistrati diventino sempre più consistenti. Sì, perché solo colpendoli nelle tasche si possono fermare certi pericoli pubblici (PURTROPPO IL PROCESSO SI E’ SVOLTO NORMALMENTE ED E’ ARRIVATA LA SENTENZA, MA QUALCUNO NE DUBITAVA?).
Gentile Signor D'Angelo, troppo onorata di esser tirata in ballo da lei per un pezzo che ho preso da Dagospia, come ho scritto, ma del quale tutto condivido. Non a caso solo sul Giornale - di proprietà di Berlusconi - lei trova conforto alle sue tesi, magari poi su Libero che sono cugini. E gli altri giornali non possono essere tutti di sinistra e non lo sono, ma la ricostruzione una è. Si rassegni, l'unico che ha i soldi per corrompere è Berlusconi, gli altri che ne hanno tanti a queste operazioni di bassa macelleria non sono interessati, mentre storicamente il Banana ha una certa esperienza... Ma le opinioni sono sacre, dunque lei ha tutto il diritto di raccontare le sue ipotesi di complotto, e io tutto il diritto di rintuzzarla. Mi stia bene.
RispondiEliminaunisco anche il mio commento:
RispondiEliminapur pensando che Silvio Berlusconi abbia avuto un trattamento giudiziario un tantino esagerato, ne ha comunque fatte troppe ed e' davvero indifendibile, anche perche' continua a dire cazzate come quella dell'altro giorno....ministro di Putin e che ministro, all'economia.
Nel suo partito che ha sempre avuto il culto della sua personalità vi sono personaggi come Brunetta che sono macchiette da varietà o peggio delle leonesse spelacchiate come la Santanche' . Questo dovrebbe essere la destra moderata in Italia, Berlusconi ha la colpa immonda di avere sputtanato la destra liberale in Italia consegnandola nelle mani bercianti di Salvini, questo e' tutto
Caro Mauro, rispondo prima a te. Devi distinguere meglio tra dicerie e realtà: la notizia è già stata negata dal diretto interessato, poi fossi in lui, viste le continue mire dei Magistrati che lo vorrebbero in galera, io, se la situazione si rendesse pericolosa per la mia libertà (oltretutto sapendomi innocente) ci andrei a fare il ministro di una grande potenza come la Russia, ma so per certo che lui non fuggirebbe mai dall’Italia come fece Craxi. Brunetta è un fondamentalista e lo ha sempre mostrato sin dall’inizio, come di fondamentalisti sono forniti tutti i partiti, anche quelli più moderati come il partito di Renzi, che hanno un’ala dura ed intransigente, meno appariscente magari ma che esiste. Ti ricordo anche che l’unica riforma parziale della Pubblica Amministrazione l’ha fatta proprio Brunetta, e ha comunque dato dei buoni risultati, anche se non sufficienti per fare funzionare un mastodonte come la P.A. italiana.
RispondiEliminaLa Santanchè fa le sue battaglie come qualunque altra persona che crede in un’idea: può piacere o non piacere. Lo sputtanamento lo hanno fatto tutti quelli che hanno creato il mostro Berlusconi: Berlusconi all’estero era considerato una persona per bene e capace, prima di tutto il polverone mediatico specialmente sulle varie orgie vere o presunte. Se non ci fosse Renzi, chi credi che avrebbe il monopolio dell’Ulivo versione 14°? Sempre i partitini estremisti, come Sel (un partito obbrobrio secondo me: votano Mattarella o poi si mettono a fare l’opposiziione!) o l’estinta Rifondazione Comunista, o qualche altro partitino assoldato per vincere le elezioni, e che il giorno dopo la vittoria cominciano a dettar legge al partito principale (vedi Mastella). E’ successo anche con Berlusconi naturalmente.
Solo un piccolo appunto: ti sei inalberato talvolta di brutto con qualcuno, quando osava attaccare la sua “creatura”, e cioè il blog, ma dopo tutto ti capisco: è la stessa cosa che ho fatto io con il Troll n.1, che ogni tanto appare per qualche secondo come uno spettro del passato per dire le sue puttanate. E’ una constatazione Mauro, nient’altro (ed anche una piccola vendetta personale per tutte le volte che mi hai chiesto di cambiare una frase perché troppo pesante per essere pubblicata eh eh. Anche lì sei stato più saggio di me, perché, come giustamente dicevi tu, che figura avrei fatto con le persone che leggono i miei post religiosi? Ah ah).
Ma passiamo al piatto forte.
I sostenitori del giustizialismo senza regole e senza scrupoli rischiano prima o poi di venire travolti proprio da chi nutrivano e pascevano, e lo dico a tutti i sostenitori del vecchio PD, che continuano a versare lacrime amare sulle vecchie cariatidi di una sinistra morta e sepolta. Io, nonostante la mia natura Berlusconiana, mi ritengo un cane sciolto alla Sgarbi, ma non ho mai cambiato casacca come fanno in tanti, specialmente da queste parti. I catto-comunisti della vecchia guardia sono quelli che hanno portato l’Italia nel baratro sin dagli anni ’80 con le leggi che hanno innalzato alle stelle il debito italiano, e negli anni ’90 e per tutto il secondo ventiennio, facendo cadere qualunque legge o proposta di legge solo perché decisa dal vostro beneamato (bene odiato) maialone. Sono gran parte delle cose che sta cominciando a fare Renzi, che non ha per il momento gli stessi problemi del Cavaliere perché ancora considerato un cincinino, ma proprio un cincinino, di sinistra.
segue...
Mi spiace, cara signora Venegoni, che lei consideri le mie fonti cosi limitate, giacché le mie idee arrivano molto anche dal Fatto Quotidiano, dove un inedito Travaglio che ha sostituito Padellaro (no comment) esprime molte idee e concetti che condivido e pubblico. Poi certo, qualcosa dal Foglio e dal Giornale. Si vede che non ha letto nulla o quasi delle mie arringhe e delle mie proposte polemiche. Molte notizie che può leggere su MauroAtLarge sono state prese dal Sole24ore e dai grandi giornali stranieri, che non credo possano definirsi sempre di parte. O perlomeno, pur essendo di parte, gli piace scrivere la verità (che cattivoni!) e non solo le opinioni di qualche capo redattore che ha come unico bersaglio da colpire il vostro porcone.
RispondiEliminaDagospia inoltre pubblica articoli molto diversi tra di loro, a cui ho attinto anche io.
Lei che ama tanto la Repubblica di De Benedetti non dovrebbe giudicare le scelte degli altri. Io, per mio, giudico certi articoli rivelatori o perlomeno indagatori, altri solo ed esclusivamente denigratori e distorcitori di verità. Chi spande veleno verrà prima o poi condannato dalla storia nei decenni a venire. Ognuno si prende la responsabilità di ciò che divulga con convinzione. A me piace spesso scrivere anche idee contrapposte, cosa che non riesce a molti, mi creda.
Parlando poi dei soldi con cui il cavaliere si sarebbe comprato dei giudici comunisti (MA COSA STA DICENDO MIO DIO: anche questo non è assolutamente alla sua altezza), il fatto è che non serve avere tanti soldi se c’è una sinistra pronta a salvarti sempre il culo (veda il suo De Benedetti). I soldi contro lo strapotere delle procure non servono a niente. Se per 2 decenni non era arrivata nessuna condanna, era perché NON c’era niente da condannare. Tanto è vero che le condanne ribaltate in Cassazione erano tutte costruite su teoremi e analisi moralistiche che NON competono a una magistratura sana. Oltre che su mille errori formali e sostanziali assolutamente inaccettabili.
Le ipotesi isolate possono anche rimanere solo ipotesi, ma quando sono avvalorate da decenni di persecuzioni giudiziarie, cominciano ad avere un fondamento che dovrebbe far riflettere anche i detrattori assoluti di Berlusconi. Non bisogna percorrere il lungo e oscuro corridoio che porta alla dannazione dell’anima “politica” (una mia invenzione del momento…), per soffrire i dolori dei forconi comunisti che hanno traviato e tratto in inganno per ogni istante della propria vita sia l’operaio analfabeta che il professorone che pensa di aver capito tutto e di aver raggiunto il Nirvana e l’equilibrio assoluto (non le cito la Bibbia perhè ci sono passi molto duri su chi si crede Dio). Bisogna redimersi e cambiate il sentiero. Magari non diventando amici di Berlusconi ma sostenendo Renzi, sì perché oltretutto è merito suo se è finita l’era dell’anti-berlusconismo. Quindi cosa mi tira fuori dagli armadi polverosi la signora Venegoni? Il livello di porcosità (o maialaggine, che dir si voglia) del Berlusca (così la faccio contenta). Su, dai, è cambiato il mondo: i nemici vanno fatti fuori in politica e NON per vie giudiziarie. Queste non sono idee diverse: sono concezioni poste a fondamento, l’una della democrazia, l’altra di metodi usati dai totalitarismi di vecchio stampo.
Quando verrà fuori da Strasburgo che la sentenza della Cassazione contro Berlusconi è stata uno fogna giuridica, spero che si abbia l’onestà intellettuale di non scagliarsi contro l’alto organismo europeo e di riconoscere che la Giustizia in Italia potrebbe essere amministrata meglio da chiunque non sia un Magistrato fazioso e impreparato; anche da un adolescente si otterrebbero risultati migliori.
Con stima ma anche con fermezza
M.D.
Ma a qualcuno gliene frega ancora qualcosa di queste vicende? In Italia a sentire le cronache pare che siano tutti venduti o comprati, e senza nemmeno spendere grosse cifre. Ma secondo voi quelli di NCD o Popolari o gruppi pinco pallo stanno al Governo per il senso civico?
RispondiEliminaIn quanto ai migliori risultati che otterrebbero gli adolescenti.. ne abbiamo uno al Governo e non mi pare che i risultati siano così brillanti, a parte l'opinione del blogger 1.0 che è convinto di avere a che fare con un grande statista.... firma le leggi senza neanche leggere quello che le manine amiche scrivono nottetempo.
Ticket
Condivido alla grande quello che hai scritto sai! Ho attaccato il pensiero della Venegoni (non la Venegoni) proprio perché mi sembrava fuori tempo massimo rispetto a tutto lo schifo che guarda caso riguarda sempre in buona misura i cari compagni. Possibile che l'unica preoccupazione di certi "sinistri" sia solo il possibile ritorno di Berlusconi? Con tutto il marcio che hanno dentro pensino ai loro furti e al loro malaffare. Roma, la Sicilia, gli immigrati, e aggiungo anche Torino, Milano e le altre grandi città governate da loro, dove non è ancora venuto fuori nessun grosso scandalo perché non è ancora il momento, ma succederà, prima o poi, succederà. Poi abbiamo il centro-sud che, lasciatemelo dire, è una fogna di illegalità che coinvolge tutti i partiti, non solo le siniatre. Grazie x questo commento cosi intelligente ed equilibrato.
RispondiElimina