mercoledì 22 luglio 2015

AMICI ANIMALI, BY D'ANGELO: APPELLO PER TRENTA GATTI SPAGNOLI VERSO LA CONDANNA A MORTE

"APPELLO PER TRENTA GATTI SPAGNOLI VERSO LA CONDANNA A MORTE"

Domenica, 19 Luglio 2015

Alcuni sarebbero già stati uccisi nella perrera

Un appello urgente per 30 gatti spagnoli. Da quanto riferito, stando a quanto scrive l'Enpa sul proprio sito, alcuni sarebbero già stati uccisi nella perrera. Erano giorni che i vicini vedevano quell' appartamento chiuso, la proprietaria sparita e nessuno che apriva più quella porta, finché un odore nauseabondo ha iniziato a filtrare da sotto la porta. Allarmati, i vicini hanno chiamato la polizia e - quando i poliziotti hanno aperto la porta - tutto si aspettavano fuorché di trovare ben 30 gatti ammassati in un minuscolo appartamento, senza acqua, senza cibo, senza lettiera, da giorni. La "proprietaria" dei gatti non era morta: semplicemente era partita per il suo Paese (in Sud America), da cui non dovrebbe più tornare, e ha abbandonato i suoi mici, lasciandoli morire di stenti in 30 dentro un appartamento. La polizia ha chiamato la perrera ed i gatti sopravvissuti a quell'inferno sono finiti lì, in un inferno ancora più atroce dove non attendono altro che di essere uccisi, uno a uno. Tre sono già stati soppressi giovedì scorso, per gli altri c'è ancora una speranza ma bisogna fare presto. Per info: http://www.enpaitalia.it/it/7945/cnt/interventi/appello-per-trenta-gatti-spagnoli-abbandonati-e-po.aspx.

INDIA, TORTURA RANDAGIO E POSTA VIDEO SU FACEBOOK: ARRESTATO

Mercoledì, 15 Luglio 2015

Il 21enne scaraventò animale contro un'auto in sosta

INDIA, TORTURA RANDAGIO E POSTA VIDEO SU FACEBOOK: ARRESTATO
Un giovane di 21 anni, che aveva torturato un cane randagio e poi pubblicato il video su Facebook, e' stato arrestato a New Delhi. Lo riferisce oggi il quotidiano "The Hindustan Times". Il caso e' stato denunciato da un'associazione per i diritti degli animali che aveva visto il filmato poi circolato su diversi social. Nel breve video, realizzato con un telefonino, si vede Rahul Kumar prendere per le gambe posteriori il cane e poi farlo roteare velocemente fino a scaraventarlo con violenza contro un'auto in sosta. L'animale guaisce disperatamente per tutto il tempo e dopo l'urto rimane a terra per poi alzarsi zoppicando. Domenica, un avvocato e giornalista, Shehzad Poonawalla, ha scritto al commissario della polizia BS Bassi e alle autorita' della capitale chiedendo di intervenire. L'episodio ha sollevato un coro di commenti negativi su internet. Gli agenti sono riusciti facilmente a risalire all'identita' del giovane attraverso informazioni sulla sua pagina Facebook e interrogando l'amico che ha ripreso il gesto. L'uomo e' stato accusato in base a una legge che vieta atti crudeli contro gli animali.



STANGATA CORTE UE: MAXI-MULTA ALL'ITALIA PER I RIFIUTI IN CAMPANIA

Giovedì, 16 Luglio 2015

Venti milioni più penalità da 120 mila al giorno

STANGATA CORTE UE: MAXI-MULTA ALL'ITALIA PER I RIFIUTI IN CAMPANIA
"A causa dell'inesatta applicazione della direttiva 'rifiuti' in Campania, l'Italia e' condannata a pagare una somma forfettaria di 20 milioni di euro piu' una penalita' di 120.000 euro per ciascun giorno di ritardo". Lo ha deciso la Corte di giustizia dell'Ue.

"La direttiva relativa ai rifiuti ha l'obiettivo di proteggere la salute umana e l'ambiente", si legge in una nota diffusa dalla Corte Ue, in cui si sottolinea come "gli Stati membri abbiano il compito di assicurare lo smaltimento e il recupero dei rifiuti, nonche' di limitare la loro produzione, in particolare promuovendo tecnologie pulite e prodotti riciclabili e riutilizzabili". Dopo la crisi dei rifiuti scoppiata in Campania nel 2007, ricordano i giudici di Lussemburgo, "la Commissione ha proposto un ricorso per inadempimento contro l'Italia, imputandole la mancata creazione, in quella regione, di una rete integrata ed adeguata di impianti atta a garantire l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti sulla base del criterio della prossimita' geografica". Bruxelles "riteneva infatti che tale situazione rappresentasse un pericolo per la salute umana e per l'ambiente". Nel 2010 la Corte Ue aveva stabilito che l'Italia "era venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza della direttiva" europea. E nell'ambito del "controllo dell'esecuzione della sentenza della Corte, la Commissione e' giunta alla conclusione che l'Italia non ha garantito un'attuazione corretta della prima sentenza". In particolare, "tra il 2010 e il 2011 sono stati segnalati piu' volte problemi di raccolta dei rifiuti in Campania". Inoltre, "in detta regione si e' accumulata una grande quantita' di rifiuti storici (sei milioni di tonnellate di 'ecoballe'), che deve ancora essere smaltita, il che richiedera' verosimilmente un periodo di circa quindici anni".

Infine, "persistevano carenze strutturali in termini di impianti di smaltimento dei rifiuti, indispensabili nella regione Campania". Pertanto, si legge nella nota, "ritenendo non soddisfacente la situazione, la Commissione ha proposto un nuovo ricorso per inadempimento contro l'Italia, chiedendo alla Corte di constatare il mancato rispetto della sua prima sentenza del 2010". La Corte ha tuttavia deciso uno 'sconto' rispetto all'ammenda chiesta dalla Commissione. Gli uffici dell'eurogoverno chiedevano infatti che l'Italia fosse condannata a pagare una somma "forfettaria giornaliera di 28.089,60 euro per il periodo compreso tra la sentenza del 2010 e la sentenza odierna, nonche' una penalita', eventualmente a carattere degressivo, di 256.819,20 euro per ciascun giorno di ritardo nell'attuazione della sentenza del 2010, a partire dalla sentenza odierna". I giudici di Lussemburgo hanno ora deciso che l'Italia, non avendo "correttamente eseguito la sentenza" del 2010, sia condannata a pagare "da un lato una penalita' di 120.000 euro per ciascun giorno di ritardo nell'attuazione della sentenza del 2010 (penalita' dovuta a far data da oggi) e, dall'altro, una somma forfettaria di 20 milioni di euro".

Galletti: "Campania paghi multa e attui il piano"
Sarà la Campania a pagare la multa da 20 milioni di euro decisa dalla Corte di giustizia dell'Unione europea per il problema dei rifiuti, il governo è pronto a collaborare alla soluzione del problema, ma la Regione deve attuare il piano previsto. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, parlando con i giornalisti a margine della presentazione del libro "Arno nuovo" di Erasmo D'Angelis a Firenze. "E' una vicenda incredibile - ha detto Galletti - l'emergenza rifiuti in Campania inizia 15 anni fa. Al governo e al mio Ministero spetta dettare le regole, noi in questo anno abbiamo migliorato le regole, abbiamo introdotto delle nuove norme che semplificano nel campo dei rifiuti l'attività delle Regioni e dei Comuni.

Queste regole funzionano perché noi abbiamo Regioni che competono a livello europeo e altre che non riescono invece a risolvere questa tipologia di problema. Io non voglio scaricare le responsabilità, do la massima disponibilità al nuovo governatore De Luca alla collaborazione: In questo anno abbiamo collaborato con Caldoro e alcuni risultati li abbiamo ottenuti, la stessa disponibilità la diamo al nuovo presidente". Però, ha aggiunto Galletti, "è arrivato il momento che la Campania decida, che attui il piano che ha presentato già qualche anno fa all'attenzione dell'Unione europea. Quel piano va concretizzato". Galletti ha ricordato anche che "abbiamo introdotto un'altra norma a gennaio di quest'anno: le sanzioni che riguardano le Regioni saranno pagate dalle Regioni stesse. Questo lo ritengo un principio equo".

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