LA BOZZA DI "LAUDATO SI'": "FRATERNITA' CON IL MONDO, CENTRALITA' DELL'ESSERE UMANO"
Martedì, 16 Giugno 2015
Non è ufficiale. La pubblicazione e la presentazione sono programmate per giovedì 18 giugno. Ma una bozza di "Laudato si'", l'attesa enciclica "ambientale" di Papa Francesco è stata pubblicata (tra polemiche) sul sito dell'"Espresso" http://speciali.espresso. repubblica.it/pdf/laudato_si. pdf. Di seguito ne pubblichiamo alcuni estratti.
L'UOMO, LA NATURA, GLI ANIMALI - Papa Francesco parte ovviamente dall'esperienza di San Francesco, dalla "fraternità" nella relazione con il mondo. "Se noi ci accostiamo alla natura e all'ambiente – afferma - senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea. La povertà e l'austerità di san Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale: una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio".
Il Pontefice ribadisce tuttavia la centralità dell'uomo.
"Non può essere autentico un sentimento di intima unione con gli altri esseri della natura – sottolinea - se nello stesso tempo nel cuore non c'è tenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri umani. È evidente l'incoerenza di chi lotta contro il traffico di animali a rischio di estinzione, ma rimane del tutto indifferente davanti alla tratta di persone, si disinteressa dei poveri, o è determinato a distruggere un altro essere umano che non gli è gradito. Ciò mette a rischio il senso della lotta per l'ambiente. Non è un caso che, nel cantico in cui loda Dio per le creature, san Francesco aggiunga: «Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore ». Tutto è collegato. Per questo si richiede una preoccupazione per l'ambiente unita al sincero amore per gli esseri umani e un costante impegno riguardo ai problemi della società"
SPERIMENTAZIONE ANIMALE – "Benché l'essere umano – osserva il Papa - possa intervenire nel mondo vegetale e animale e servirsene quando è necessario alla sua vita, il Catechismo insegna che le sperimentazioni sugli animali sono legittime solo se «si mantengono in limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o a salvare vite umane ».
Ricorda con fermezza che il potere umano ha dei limiti e che « è contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita. "Qualsiasi uso e sperimentazione" esige un religioso rispetto dell'integrità della creazione.
CAMBIAMENTO CLIMATICO - Bergoglio fa proprio l'allarme più volte lanciato dagli esperti dell'IPCC: "Se la tendenza attuale continua, questo secolo potrebbe essere testimone di cambiamenti climatici inauditi e di una distruzione senza precedenti degli ecosistemi, con gravi conseguenze per tutti noi". Francesco aggiunge che "molti di coloro che detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi, cercando solo di ridurre alcuni impatti negativi di cambiamenti climatici. Ma molti sintomi indicano che questi effetti potranno essere sempre peggiori se continuiamo con gli attuali modelli di produzione e di consumo. Perciò è diventato urgente e impellente lo sviluppo di politiche affinché nei prossimi anni l'emissione di anidride carbonica e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente, ad esempio, sostituendo i combustibili fossili e sviluppando fonti di energia rinnovabile".
GAS SERRA – Sulla lotta ai cambiamenti climatici, denuncia il Pontefice, "i progressi sono deplorevolmente molto scarsi. La riduzione dei gas serra richiede onestà, coraggio e responsabilità, soprattutto da parte dei Paesi più potenti e più inquinanti. La conferenza di Rio ha emesso un'ampia quanto inefficace Dichiarazione finale. I negoziati internazionali non possono avanzare in maniera significativa a causa delle posizioni dei Paesi che privilegiano i propri interessi nazionali rispetto al bene comune globale. Quanti subiranno le conseguenze che noi tentiamo di dissimulare, ricorderanno questamancanza di coscienza e di responsabilità".
RELATIVISMO PRATICO- Per Bergoglio "la cultura del relativismo è la stessa patologia che spinge una persona ad approfittare di un'altra e a trattarla come un mero oggetto, obbligandola a lavori forzati, o riducendola in schiavitù a causa di un debito. È la stessa logica che porta a sfruttare sessualmente i bambini, o ad abbandonare gli anziani che non servono ai propri interessi. È la stessa logica di chi afferma: 'Lasciamo che le forze invisibili del mercato regolino l'economia, perché i loro effetti sulla società e sulla natura sono danni inevitabili'". Insomma, "se non ci sono verità oggettive né principi stabili, al di fuori della soddisfazione delle proprie aspirazioni e delle necessità immediate, che limiti possono avere la tratta degli esseri umani, la criminalità organizzata, il narcotraffico, il commercio di diamanti insanguinati e di pelli di animali in via di estinzione? Non è la stessa logica relativista quella che giustifica l'acquisto di organi dei poveri allo scopo di venderli o di utilizzarli per la sperimentazione, o lo scarto di bambini perché non rispondono al desiderio dei loro genitori? È la stessa logica 'usa e getta' che produce tanti rifiuti solo per il desiderio disordinato di consumare più di quello di cui realmente si ha bisogno. E allora – prosegue il potefice – non possiamo pensare che i programmi politici o la forza della legge basteranno a evitare i comportamenti che colpiscono l'ambiente, perché quando è la cultura che si corrompe e non si riconosce più alcuna verità oggettiva o principi universalmente validi, le leggi verranno intese solo come imposizioni arbitrarie e come ostacoli da evitare".
I LIMITI DELLA PROPRIETA' PRIVATA – "Il principio della subordinazione della proprietà privata alla destinazione universale dei beni e, perciò, il diritto universale al loro uso – avverte Bergoglio - è una 'regola d'oro' del comportamento sociale, e il 'primo principio di tutto l'ordinamento etico-sociale'. La tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto o intoccabile il diritto alla proprietà privata, e ha messo in risalto la funzione sociale di qualunque forma di proprietà privata".
L'UOMO, LA NATURA, GLI ANIMALI - Papa Francesco parte ovviamente dall'esperienza di San Francesco, dalla "fraternità" nella relazione con il mondo. "Se noi ci accostiamo alla natura e all'ambiente – afferma - senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea. La povertà e l'austerità di san Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale: una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio".
Il Pontefice ribadisce tuttavia la centralità dell'uomo.
"Non può essere autentico un sentimento di intima unione con gli altri esseri della natura – sottolinea - se nello stesso tempo nel cuore non c'è tenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri umani. È evidente l'incoerenza di chi lotta contro il traffico di animali a rischio di estinzione, ma rimane del tutto indifferente davanti alla tratta di persone, si disinteressa dei poveri, o è determinato a distruggere un altro essere umano che non gli è gradito. Ciò mette a rischio il senso della lotta per l'ambiente. Non è un caso che, nel cantico in cui loda Dio per le creature, san Francesco aggiunga: «Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore ». Tutto è collegato. Per questo si richiede una preoccupazione per l'ambiente unita al sincero amore per gli esseri umani e un costante impegno riguardo ai problemi della società"
SPERIMENTAZIONE ANIMALE – "Benché l'essere umano – osserva il Papa - possa intervenire nel mondo vegetale e animale e servirsene quando è necessario alla sua vita, il Catechismo insegna che le sperimentazioni sugli animali sono legittime solo se «si mantengono in limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o a salvare vite umane ».
Ricorda con fermezza che il potere umano ha dei limiti e che « è contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita. "Qualsiasi uso e sperimentazione" esige un religioso rispetto dell'integrità della creazione.
CAMBIAMENTO CLIMATICO - Bergoglio fa proprio l'allarme più volte lanciato dagli esperti dell'IPCC: "Se la tendenza attuale continua, questo secolo potrebbe essere testimone di cambiamenti climatici inauditi e di una distruzione senza precedenti degli ecosistemi, con gravi conseguenze per tutti noi". Francesco aggiunge che "molti di coloro che detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi, cercando solo di ridurre alcuni impatti negativi di cambiamenti climatici. Ma molti sintomi indicano che questi effetti potranno essere sempre peggiori se continuiamo con gli attuali modelli di produzione e di consumo. Perciò è diventato urgente e impellente lo sviluppo di politiche affinché nei prossimi anni l'emissione di anidride carbonica e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente, ad esempio, sostituendo i combustibili fossili e sviluppando fonti di energia rinnovabile".
GAS SERRA – Sulla lotta ai cambiamenti climatici, denuncia il Pontefice, "i progressi sono deplorevolmente molto scarsi. La riduzione dei gas serra richiede onestà, coraggio e responsabilità, soprattutto da parte dei Paesi più potenti e più inquinanti. La conferenza di Rio ha emesso un'ampia quanto inefficace Dichiarazione finale. I negoziati internazionali non possono avanzare in maniera significativa a causa delle posizioni dei Paesi che privilegiano i propri interessi nazionali rispetto al bene comune globale. Quanti subiranno le conseguenze che noi tentiamo di dissimulare, ricorderanno questamancanza di coscienza e di responsabilità".
RELATIVISMO PRATICO- Per Bergoglio "la cultura del relativismo è la stessa patologia che spinge una persona ad approfittare di un'altra e a trattarla come un mero oggetto, obbligandola a lavori forzati, o riducendola in schiavitù a causa di un debito. È la stessa logica che porta a sfruttare sessualmente i bambini, o ad abbandonare gli anziani che non servono ai propri interessi. È la stessa logica di chi afferma: 'Lasciamo che le forze invisibili del mercato regolino l'economia, perché i loro effetti sulla società e sulla natura sono danni inevitabili'". Insomma, "se non ci sono verità oggettive né principi stabili, al di fuori della soddisfazione delle proprie aspirazioni e delle necessità immediate, che limiti possono avere la tratta degli esseri umani, la criminalità organizzata, il narcotraffico, il commercio di diamanti insanguinati e di pelli di animali in via di estinzione? Non è la stessa logica relativista quella che giustifica l'acquisto di organi dei poveri allo scopo di venderli o di utilizzarli per la sperimentazione, o lo scarto di bambini perché non rispondono al desiderio dei loro genitori? È la stessa logica 'usa e getta' che produce tanti rifiuti solo per il desiderio disordinato di consumare più di quello di cui realmente si ha bisogno. E allora – prosegue il potefice – non possiamo pensare che i programmi politici o la forza della legge basteranno a evitare i comportamenti che colpiscono l'ambiente, perché quando è la cultura che si corrompe e non si riconosce più alcuna verità oggettiva o principi universalmente validi, le leggi verranno intese solo come imposizioni arbitrarie e come ostacoli da evitare".
I LIMITI DELLA PROPRIETA' PRIVATA – "Il principio della subordinazione della proprietà privata alla destinazione universale dei beni e, perciò, il diritto universale al loro uso – avverte Bergoglio - è una 'regola d'oro' del comportamento sociale, e il 'primo principio di tutto l'ordinamento etico-sociale'. La tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto o intoccabile il diritto alla proprietà privata, e ha messo in risalto la funzione sociale di qualunque forma di proprietà privata".
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