Momenti di avversità
Ogni persona sperimenta della
tribolazione di un qualche tipo, durante la vita. Anche se difficili o
dolorose, le prove sono una parte essenziale dell’esperienza terrena, che Dio
ha destinato a ciascuno dei Suoi figli.
TRIBOLAZIONE COME PARTE DEL DONO
DEL LIBERO ARBITRIO
Il libero arbitrio è la capacità e
la libertà di scegliere il bene o il male. La capacità di scegliere è data
all’uomo da Dio, ed è una parte fondamentale del suo piano di salvezza e di
felicità per i Suoi figli.
Ognuno di noi affronta le prove per
poter rafforzare la nostra
morale, i nostri principi e i nostri impegni. Incontriamo le tentazioni e le tribolazioni. A causa del libero arbitrio, siamo in grado di scegliere ciò che faremo o diremo, in ogni esperienza che viviamo. Con la libertà di scelta arriva la responsabilità delle nostre scelte. Siamo in grado di fare delle scelte, ma le nostre scelte sono collegate a delle conseguenze che colpiscono non solo noi, ma anche le altre persone che abbiamo intorno.
morale, i nostri principi e i nostri impegni. Incontriamo le tentazioni e le tribolazioni. A causa del libero arbitrio, siamo in grado di scegliere ciò che faremo o diremo, in ogni esperienza che viviamo. Con la libertà di scelta arriva la responsabilità delle nostre scelte. Siamo in grado di fare delle scelte, ma le nostre scelte sono collegate a delle conseguenze che colpiscono non solo noi, ma anche le altre persone che abbiamo intorno.
Possiamo imparare dalle nostre
scelte e dalle loro conseguenze. “La consapevolezza che il Padre ci fa
assaggiare sia l’amaro che il buono, dovrebbe essere una fonte di coraggio e di
buon animo per coloro che, nel loro desiderio di diventare come Lui, cercano di
fare tutto quello che possono fare” (Bruce C. Hafen, Cuore spezzato: applicare
l’espiazione delle esperienze di vita, Deseret Book, 1989, 139).
LEGGE DI OPPOSIZIONE A DIO
Tutti gli abitanti della terra
fanno l’esperienza della tribolazione, a causa di Adamo ed Eva, che scelsero di
mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, nel
giardino di Eden.
“Ed ora, ecco, se Adamo non avesse
trasgredito, non sarebbe caduto, ma sarebbe rimasto nel giardino di Eden… E
Adamo ed
Eva non avrebbero avuto figli; pertanto sarebbero rimasti in uno stato
di innocenza, senza provare gioia, poiché non conoscevano la miseria; non
facevano il bene, poiché non conoscevano il peccato”.
Il ruolo dell’opposizione, nella
vita, è così spiegato: “Poiché è necessario che ci sia un’opposizione in tutte
le cose. Se non è così… la giustizia non potrebbe esserci… E se non vi è
giustizia, non ci può essere alcuna felicità. E se non vi è la rettitudine né
la felicità, non ci sarà nessuna punizione, né infelicità”.
L’opposizione permette ai figli di
Dio di imparare a far tesoro del bene della vita. “Com’è vero che il buio dà
senso agli albori della luce, il dolore dà significato al piacere e alla gioia.
Tutto ciò che amiamo, tutto ciò che ci sforziamo di fare, tutto ciò che
gustiamo, lo conosciamo solo grazie al contrasto” (Terry L. Givens e Fiona Givens,
Il Dio che piange: Ensign Peak, 2012,
33).
Le tribolazioni della vita sono la
prova di un amorevole Padre celeste, che aiuta i suoi figli a sviluppare la
forza spirituale e quelle qualità che li rendono simili a Cristo. In una
rivelazione interessante, il Signore ha così descritto la straziante
tribolazione che un suo profeta stava affrontando e ha concluso con la lezione:
“Sappi, figlio mio, che tutte queste cose ti daranno esperienza, e saranno per
il tuo bene. Il Figlio dell’Uomo è sceso al di sotto di tutti. Sei tu forse più
grande di lui?”
GESU’ CRISTO INSEGNA RIGUARDO
ALLA TRIBOLAZIONE
Gesù comprende le prove e le
tribolazioni della vita sulla terra. La sua vita mortale era un perfetto
esempio di tribolazione ben sopportata. Gesù Cristo ha sofferto ogni sentimento
di dolore, di tristezza, di disperazione, di solitudine e di tentazione che
qualcuno abbia mai sentito, così che egli sarebbe, poi, stato in grado di
soccorrerli. Questo è ciò che Egli ha fatto nel giardino del Getsemani.
Durante alcuni dei suoi ultimi
momenti, con i suoi discepoli, Gesù disse loro: Presto sarò morto e sarò
risorto. Nel tentativo di dare loro pace e speranza, sulla sua partenza, disse
loro: “Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, io ho vinto il mondo”
(Giovanni 16:33).
CHIEDERE L’AIUTO DEL SIGNORE
DURANTE LA TRIBOLAZIONE
Mosè promise agli Israeliti che
“Quando sarete nella tribolazione, e tutte queste cose saranno avvenute, anche
negli ultimi giorni, tornerai al Signore tuo Dio, e darai ascolto alla sua
voce; Egli non ti abbandonerà” (Deuteronomio 4:30). La stessa promessa si
applica a chiunque si rivolga al Signore per chiedere aiuto e si sforzi di
migliorare nel diventare più simile al Salvatore.
A causa delle loro preghiere, essi
ricevono, da Dio sollievo e guida nei momenti di tribolazione, e, in questi
momenti, i figli di Dio sentono spesso il suo amore più abbondantemente.
L’apostolo Paolo scrisse che “la
tribolazione produce pazienza” (Romani 5:3). Le esperienze dure affinano
ciascuno di noi spiritualmente, quando riponiamo la nostra fede in Gesù Cristo.
Come il fuoco affina l’oro e il vetro, così possiamo riscaldare gli animi e
possiamo diventare più forti e purificati, attraverso l’intensità delle
difficoltà della vita.
Il consiglio di Gesù Cristo ai suoi
discepoli, come registrato in Giovanni 16:33, ci ricorda anche che questi tempi
difficili sono solo piccoli momenti, in confronto alla durata dell’eternità.
Siamo sicuri che, poiché Cristo ha vinto la tribolazione e la mortalità,
potremo farlo anche noi.
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