venerdì 26 giugno 2015

IL VENERDI' DELLA RELIGIONE: MOMENTI DI AVVERSITA' BY D'ANGELO

Momenti di avversità

Ogni persona sperimenta della tribolazione di un qualche tipo, durante la vita. Anche se difficili o dolorose, le prove sono una parte essenziale dell’esperienza terrena, che Dio ha destinato a ciascuno dei Suoi figli.

TRIBOLAZIONE COME PARTE DEL DONO DEL LIBERO ARBITRIO
Il libero arbitrio è la capacità e la libertà di scegliere il bene o il male. La capacità di scegliere è data all’uomo da Dio, ed è una parte fondamentale del suo piano di salvezza e di felicità per i Suoi figli.


Ognuno di noi affronta le prove per poter rafforzare la nostra
morale, i nostri principi e i nostri impegni. Incontriamo le tentazioni e le tribolazioni. A causa del libero arbitrio, siamo in grado di scegliere ciò che faremo o diremo, in ogni esperienza che viviamo. Con la libertà di scelta arriva la responsabilità delle nostre scelte. Siamo in grado di fare delle scelte, ma le nostre scelte sono collegate a delle conseguenze che colpiscono non solo noi, ma anche le altre persone che abbiamo intorno.

Possiamo imparare dalle nostre scelte e dalle loro conseguenze. “La consapevolezza che il Padre ci fa assaggiare sia l’amaro che il buono, dovrebbe essere una fonte di coraggio e di buon animo per coloro che, nel loro desiderio di diventare come Lui, cercano di fare tutto quello che possono fare” (Bruce C. Hafen, Cuore spezzato: applicare l’espiazione delle esperienze di vita, Deseret Book, 1989, 139).

LEGGE DI OPPOSIZIONE A DIO
Tutti gli abitanti della terra fanno l’esperienza della tribolazione, a causa di Adamo ed Eva, che scelsero di mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, nel giardino di Eden.
“Ed ora, ecco, se Adamo non avesse trasgredito, non sarebbe caduto, ma sarebbe rimasto nel giardino di Eden… E Adamo ed
Eva non avrebbero avuto figli; pertanto sarebbero rimasti in uno stato di innocenza, senza provare gioia, poiché non conoscevano la miseria; non facevano il bene, poiché non conoscevano il peccato”.

Il ruolo dell’opposizione, nella vita, è così spiegato: “Poiché è necessario che ci sia un’opposizione in tutte le cose. Se non è così… la giustizia non potrebbe esserci… E se non vi è giustizia, non ci può essere alcuna felicità. E se non vi è la rettitudine né la felicità, non ci sarà nessuna punizione, né infelicità”.

L’opposizione permette ai figli di Dio di imparare a far tesoro del bene della vita. “Com’è vero che il buio dà senso agli albori della luce, il dolore dà significato al piacere e alla gioia. Tutto ciò che amiamo, tutto ciò che ci sforziamo di fare, tutto ciò che gustiamo, lo conosciamo solo grazie al contrasto” (Terry L. Givens e Fiona Givens, Il Dio che piange:  Ensign Peak, 2012, 33).

Le tribolazioni della vita sono la prova di un amorevole Padre celeste, che aiuta i suoi figli a sviluppare la forza spirituale e quelle qualità che li rendono simili a Cristo. In una rivelazione interessante, il Signore ha così descritto la straziante tribolazione che un suo profeta stava affrontando e ha concluso con la lezione: “Sappi, figlio mio, che tutte queste cose ti daranno esperienza, e saranno per il tuo bene. Il Figlio dell’Uomo è sceso al di sotto di tutti. Sei tu forse più grande di lui?”

GESU’ CRISTO INSEGNA RIGUARDO ALLA TRIBOLAZIONE
Gesù comprende le prove e le tribolazioni della vita sulla terra. La sua vita mortale era un perfetto esempio di tribolazione ben sopportata. Gesù Cristo ha sofferto ogni sentimento di dolore, di tristezza, di disperazione, di solitudine e di tentazione che qualcuno abbia mai sentito, così che egli sarebbe, poi, stato in grado di soccorrerli. Questo è ciò che Egli ha fatto nel giardino del Getsemani.

Durante alcuni dei suoi ultimi momenti, con i suoi discepoli, Gesù disse loro: Presto sarò morto e sarò risorto. Nel tentativo di dare loro pace e speranza, sulla sua partenza, disse loro: “Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, io ho vinto il mondo” (Giovanni 16:33).

CHIEDERE L’AIUTO DEL SIGNORE DURANTE LA TRIBOLAZIONE
Mosè promise agli Israeliti che “Quando sarete nella tribolazione, e tutte queste cose saranno avvenute, anche negli ultimi giorni, tornerai al Signore tuo Dio, e darai ascolto alla sua voce; Egli non ti abbandonerà” (Deuteronomio 4:30). La stessa promessa si applica a chiunque si rivolga al Signore per chiedere aiuto e si sforzi di migliorare nel diventare più simile al Salvatore.


A causa delle loro preghiere, essi ricevono, da Dio sollievo e guida nei momenti di tribolazione, e, in questi momenti, i figli di Dio sentono spesso il suo amore più abbondantemente.
L’apostolo Paolo scrisse che “la tribolazione produce pazienza” (Romani 5:3). Le esperienze dure affinano ciascuno di noi spiritualmente, quando riponiamo la nostra fede in Gesù Cristo. Come il fuoco affina l’oro e il vetro, così possiamo riscaldare gli animi e possiamo diventare più forti e purificati, attraverso l’intensità delle difficoltà della vita.


Il consiglio di Gesù Cristo ai suoi discepoli, come registrato in Giovanni 16:33, ci ricorda anche che questi tempi difficili sono solo piccoli momenti, in confronto alla durata dell’eternità. Siamo sicuri che, poiché Cristo ha vinto la tribolazione e la mortalità, potremo farlo anche noi.

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