CLIMA, AL G7 ACCORDO SULLA LOTTA AL RISCALDAMENTO: FONDI AI PAESI PIU' POVERI
Lunedì, 08 Giugno 2015
Il comunicato finale del vertice del G7 a Elmau, in Baviera, ha chiesto che tutti i Paesi vengano messi in condizione di rispettare il tetto di due gradi all'aumento delle temperature globali rispetto all'era pre-industriale. Nella conferenza stampa finale del summit, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha assicurato la volonta' del G7 di far rispettare l'impegno di lungo termine (entro il 2020) preso a Copenaghen nel 2009 di costituire un fondo da 100 miliardi di dollari per alimentare le iniziative di contrasto ai cambiamenti climatici nei Paesi piu' poveri.
L'accordo dovrebbe spianare la strada per un successo della conferenza delle Nazioni Unite sul clima in programma a fine anno a Parigi.
"L'accordo dei leader del G7 sul clima – commenta il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti - e' un segnale importantissimo. Che i paesi industrializzati decidano di adottare politiche per mantenere il surriscaldamento globale entro i 2 gradi, cioe' alzino al massimo l'asticella dell'impegno politico sul 'climate change', e' il miglior viatico per l'accordo di Parigi. Ora - sottolinea Galletti - bisognera' lavorare per trovare soluzioni equilibrate, anche finanziarie, che consentano ai colossi asiatici Cina e India e ai paesi poveri di aderire ad un accordo per essere efficace dovrà essere alto, ambizioso ed equo".
L'accordo dovrebbe spianare la strada per un successo della conferenza delle Nazioni Unite sul clima in programma a fine anno a Parigi.
"L'accordo dei leader del G7 sul clima – commenta il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti - e' un segnale importantissimo. Che i paesi industrializzati decidano di adottare politiche per mantenere il surriscaldamento globale entro i 2 gradi, cioe' alzino al massimo l'asticella dell'impegno politico sul 'climate change', e' il miglior viatico per l'accordo di Parigi. Ora - sottolinea Galletti - bisognera' lavorare per trovare soluzioni equilibrate, anche finanziarie, che consentano ai colossi asiatici Cina e India e ai paesi poveri di aderire ad un accordo per essere efficace dovrà essere alto, ambizioso ed equo".
COMPIE 80 ANNI ELIO FIORUCCI, LO STILISTA AMICO DEGLI ANIMALI
Giovedì, 04 Giugno 2015
"Riscoprire il valore della parola "empatia""
"Io sono sempre stato apolitico, amante della liberta' di pensiero. Sono nato nel 1935 e ho vissuto a soli sei anni il trauma della Seconda Guerra Mondiale, con i bombardamenti che scuotevano Milano e la gente che moriva senza capire perche'. Ma ho avuto la fortuna di vivere dopo un periodo affascinante come gli anni '60, un momento storico di grande cambiamento sociale, dove i giovani pensavano alla liberta', alla pace. E' stato allora che ho avvertito il bisogno di esprimermi in liberta', senza vincoli politici, di destra o di sinistra. Infatti sono stato definito come un 'hippie della moda', e io mi sento proprio cosi'". Sono descritti in questo breve escursus storico, gli 80 anni di Elio Fiorucci, lo stilista-imprenditore che nel periodo della contestazione giovanile aveva portato la sua rivoluzione nella moda, immettendo lo spirito londinese nel gusto italiano e facendone un mix nuovo apprezzato in tutto il mondo. L'inventore del fast style, di quei capi di abbigliamento a colori fluo, delle T-shirt stampate con gli angioletti e degli accessori fashion in plastica, amati dai giovani di quella generazione, soprattutto in Italia, identificati a Milano come 'paninari' e a Roma come 'pariolini', compie 80 anni il 6 giugno.
Ma e' ancora molto attento ai cambiamenti della societa' e della moda, come prova il successo del suo marchio Love Theraphy by Elio Fiorucci, nato 11 anni fa, dopo aver venduto nel 1990 la Fiorucci spa, costituita negli anni '70, alla societa' giapponese Edwin Co. Ltd, con tutti i brand di cui essa era titolare. Il 'vecchio leone della moda' continua a dare il suo apporto fashion da esperto osservatore, e invitato anche all'Expo, punta ad un argomento che oggi gli sta a cuore: il rispetto per gli animali. "Alla fine della terribile Guerra Mondiale, indice di una follia che sembrava senza fine - spiega Elio Fiorucci in un'intervista all'ANSA - si e' generato un movimento di sognatori illuminati che vedevano nella pace tra gli uomini il piu' grande bene, approdati poi negli anni '50-'60 a uno stile di vita che ha trovato la sua massima sintesi nello slogan 'Peace and Love'. Pace e amore. Era una visione poetica che introduceva a un discorso d'equilibrio e armonia tra uomini, natura e animali, in una sorta di rispettosa convivenza e condivisione di un identico scenario, di uno stesso spazio vitale. Non era certo solo un sogno dettato dall'emozione di un momento, ma un progetto globale che partiva da una profonda analisi dei tempi".
''Nel tempo abbiamo pero' perso di vista gli obiettivi che ci eravamo prefissati e, una volta passata la paura, molti di noi sono ritornati agli stessi atteggiamenti egoistici di prima, alle stesse abitudini e attitudini crudeli. L'ho fatto anch'io per molto tempo e non ho quindi alcuna intenzione di lanciare anatemi. Vorrei solo risvegliare le coscienze, perche' ci vuole coerenza e coraggio per poter cambiare e dobbiamo farlo qui e ora: il pianeta ci sta trasmettendo inequivocabili segnali di sofferenza. Il cambiamento dipende solo da noi e inizia dalle nostre abitudini alimentari, dalle nostre scelte al supermercato, al ristorante e nei negozi di abbigliamento". "Mi piacerebbe quindi reintrodurre nel nostro lessico quotidiano - conclude - due parole considerate ormai obsolete. La prima e' spreco. Perche' i nostri eccessi si riflettono negativamente sull'equilibrio del Pianeta, limitando le risorse di tutti. Cerchiamo allora di tradurre in un codice deontologico le regole di una convivenza armoniosa, di un condivisione equa, mettendo nero su bianco i nostri doveri verso gli animali, verso la natura, verso l'ambiente. Verso il prossimo. Riscopriremmo cosi' automaticamente il valore della seconda parola: empatia"
Ma e' ancora molto attento ai cambiamenti della societa' e della moda, come prova il successo del suo marchio Love Theraphy by Elio Fiorucci, nato 11 anni fa, dopo aver venduto nel 1990 la Fiorucci spa, costituita negli anni '70, alla societa' giapponese Edwin Co. Ltd, con tutti i brand di cui essa era titolare. Il 'vecchio leone della moda' continua a dare il suo apporto fashion da esperto osservatore, e invitato anche all'Expo, punta ad un argomento che oggi gli sta a cuore: il rispetto per gli animali. "Alla fine della terribile Guerra Mondiale, indice di una follia che sembrava senza fine - spiega Elio Fiorucci in un'intervista all'ANSA - si e' generato un movimento di sognatori illuminati che vedevano nella pace tra gli uomini il piu' grande bene, approdati poi negli anni '50-'60 a uno stile di vita che ha trovato la sua massima sintesi nello slogan 'Peace and Love'. Pace e amore. Era una visione poetica che introduceva a un discorso d'equilibrio e armonia tra uomini, natura e animali, in una sorta di rispettosa convivenza e condivisione di un identico scenario, di uno stesso spazio vitale. Non era certo solo un sogno dettato dall'emozione di un momento, ma un progetto globale che partiva da una profonda analisi dei tempi".
''Nel tempo abbiamo pero' perso di vista gli obiettivi che ci eravamo prefissati e, una volta passata la paura, molti di noi sono ritornati agli stessi atteggiamenti egoistici di prima, alle stesse abitudini e attitudini crudeli. L'ho fatto anch'io per molto tempo e non ho quindi alcuna intenzione di lanciare anatemi. Vorrei solo risvegliare le coscienze, perche' ci vuole coerenza e coraggio per poter cambiare e dobbiamo farlo qui e ora: il pianeta ci sta trasmettendo inequivocabili segnali di sofferenza. Il cambiamento dipende solo da noi e inizia dalle nostre abitudini alimentari, dalle nostre scelte al supermercato, al ristorante e nei negozi di abbigliamento". "Mi piacerebbe quindi reintrodurre nel nostro lessico quotidiano - conclude - due parole considerate ormai obsolete. La prima e' spreco. Perche' i nostri eccessi si riflettono negativamente sull'equilibrio del Pianeta, limitando le risorse di tutti. Cerchiamo allora di tradurre in un codice deontologico le regole di una convivenza armoniosa, di un condivisione equa, mettendo nero su bianco i nostri doveri verso gli animali, verso la natura, verso l'ambiente. Verso il prossimo. Riscopriremmo cosi' automaticamente il valore della seconda parola: empatia"
INNOCUO, MA GRANDE: UN "CERVONE" SEMINA IL PANICO A MOLFETTA
Lunedì, 08 Giugno 2015
Il serpente catturato in un condominio
E' un serpente assolutamente innocuo, ma, forse per le sue dimensioni (e' il piu' lungo serpente italiano ed uno tra i piu' lunghi d'Europa) ha seminato terrore in un condominio di Molfetta dove e' stato avvistato nell'androne dai residenti che hanno avvertito vigili del fuoco e la polizia municipale. Il serpente, un esemplare di cervone (elaphe quatuorlineata), e' stato catturato con l'aiuto dei volontari del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Molfetta, e poi liberato in una zona di campagna, in lama Cupa. Questa specie ha una lunghezza variabile tra gli 80 e i 240 cm. E' di colore bruno-giallastro con le caratteristiche quattro scure barre longitudinali. E' un serpente diurno, terricolo, sebbene a volte possa trovarsi su arbusti, poco veloce e buon nuotatore. Quando si arrampica e' molto agile. Si nutre di topi, lucertole, conigli, donnole ed altro. Per Pasquale Salvemini, del Wwf e responsabile del centro tartarughe marine, in questo periodo e' facile trovare serpenti in citta' o nelle auto. Purtroppo e' l'uomo stesso artefice inconsapevole di tali invasioni di campo perche', in questo periodo, trasferendosi dalla campagna alla citta' spesso "concede" passaggi non voluti. In ogni caso parliamo di serpenti innocui che sono indispensabili all'equilibrio della catena alimentare e alla nostra biodiversita'. Purtroppo - sottolinea Salvemini - i cervoni sono animali sempre meno presenti nel nostro territorio per colpa di attivita' agricole invasive come le arature profonde, i pesticidi e l'abbattimento di muretti a secco. (Foto:Carlo Catoni).
BIODIVERSITA', NELLA UE UN UCCELLO SU CINQUE A RISCHIO DI ESTINZIONE
Giovedì, 04 Giugno 2015
La Lipu pubblica la lista rossa dei volatili in pericolo
"Il 18% delle specie di uccelli in Europa, 67 specie su 451, pari a quasi 1 su 5, e' minacciato di estinzione. Le specie nella situazione peggiore appartenenti alla categoria piu' elevata 'Critically endangered' (in pericolo critico di estinzione) sono risultate 10, tra cui berta balearica, chiurlottello (che ormai potrebbe essere considerato estinto considerato che l'ultima segnalazione e' del 1999), pavoncella gregaria e zigolo dal collare. Altre 29 specie hanno abbandonato la zona di sicurezza e sono entrate nella lista delle minacciate, tra cui beccaccia di mare, gazza marina, pernice bianca nordica, gabbiano tridattilo e moriglione. Ma non mancano le buone notizie: 20 specie hanno migliorato il proprio stato di conservazione, tra cui le italiane moretta tabaccata, occhione, nibbio bruno e grillaio". Dopo 3 anni di lavoro, un consorzio guidato da BirdLife International (Lipu in Italia) e finanziato dalla Commissione europea ha pubblicato oggi la nuova Lista rossa europea degli uccelli, la prima finora realizzata e che si va ad affiancare a quella mondiale. La nuova lista segue la metodologia dell'Iucn (International union conservation nature), che e' largamente riconosciuta come la piu' autorevole e oggettiva per valutare il rischio di estinzione delle specie.
Nel dettaglio, la Lista rossa nei 27 paesi dell'Unione europea parla di un 18% di specie, su 451 analizzate, minacciate di estinzione. Ossia 82 specie, delle quali 11 sono valutate 'Minacciate in modo critico', 16 'Minacciate' e 55 'Vulnerabili'.
Il 13% invece delle 533 specie analizzate a livello piu' ampio europeo sono state considerate minacciate, per un totale di 67 specie, 10 delle quali sono state considerate 'Minacciate in modo critico' (il livello piu' elevato). Alcune di queste specie sono piuttosto popolari come ad esempio pavoncella gregaria, zigolo dal collare, chiurlottello e berta balearica". Lo studio ha evidenziato che "18 specie risultano 'Minacciate' e 39 'Vulnerabili'. Tra i trend negativi evidenziati, si nota come "29 specie, rispetto al 2004, sono ora considerate 'minacciate' o 'Quasi Minacciate' in Europa. In questo elenco sono state inserite tortora selvatica, beccaccia di mare, pulcinella di mare, gazza marina, pispola, pernice bianca nordica, gabbiano tridattilo e moriglione. Altre specie che erano state classificate a rischio una decade fa non hanno ancora migliorato il loro status: come l'avvoltoio capovaccaio e altre specie quali il pagliarolo, la pavoncella, l'aquila anatraia maggiore e la gallina prataiola".
Sono "20 le specie che hanno migliorato il loro status, e che erano state precedentemente considerate minacciate a livello regionale e che sono ora classificate a 'Minor preoccupazione' in Europa (sebbene alcune siano ancora globalmente minacciate). Tra queste vi sono alcune specie carismatiche, come il pellicano riccio, la moretta tabaccata, l'occhione, il nibbio bruno, il grillaio, la poiana codabianca, la sterna zampenere, la strolaga mezzana e l'otarda. Altre 25 specie sono ancora minacciate in Europa, ma ora hanno un piu' basso rischio di estinzione rispetto ad una decade fa, e il loro di livello di minaccia e' decisamente diminuito. Per esempio, il petrello di Madera e il ciuffolotto delle Azzorre, entrambe precedentemente considerate nella categoria in pericolo critico, sono ora classificate come Minacciate"
Questo report contiene statistiche preoccupanti- sottolinea Karmenu Vella, Commissario europeo per l'Ambiente, gli affari marittimi e la pesca- Ma anche dimostra il valore di azioni bene indirizzate alla protezione della biodiversita', dalla quale dipendiamo sia dal punto di vista economico che sociale grazie ai servizi che ci offrono. Il nostro compito e' di trovare modi di capitalizzare su questi successi e replicarli ad altre aree.
Ma questi successi sono anche input preziosi per l'attuale fase di Fitness Check: l'Europa deve avere una legislazione sulla natura adatta agli obiettivi che ci si propone". Ivan Ramirez, capo della Conservazione a BirdLife International aggiunge: "E' importante e stimolante che dalla Lista rossa emerga come molte specie oggetto di progetti di conservazione e supportate dalle direttive europee e dai programmi Life stiano recuperando terreno. Ma e' altrettanto scioccante vedere come molte specie fino a ieri comuni ora siano diventate minacciate. E' terribile pensare che nel mondo potrebbero scomparire pulcinella di mare, tortore selvatiche e pavoncelle". La nuova Lista rossa europea "sara' uno strumento importante per decidere le politiche di conservazione in Europa- dichiara Marco Gustin, responsabile Specie e Ricerca Lipu-BirdLife Italia- Noi auspichiamo che le problematiche relative alla biodiversita' in Europa vengano messe al centro degli obiettivi della societa' umana. Siamo certi che le attuali direttive Habitat e Uccelli siano un ottimo strumento per raggiungere tali obiettivi".
Nel dettaglio, la Lista rossa nei 27 paesi dell'Unione europea parla di un 18% di specie, su 451 analizzate, minacciate di estinzione. Ossia 82 specie, delle quali 11 sono valutate 'Minacciate in modo critico', 16 'Minacciate' e 55 'Vulnerabili'.
Il 13% invece delle 533 specie analizzate a livello piu' ampio europeo sono state considerate minacciate, per un totale di 67 specie, 10 delle quali sono state considerate 'Minacciate in modo critico' (il livello piu' elevato). Alcune di queste specie sono piuttosto popolari come ad esempio pavoncella gregaria, zigolo dal collare, chiurlottello e berta balearica". Lo studio ha evidenziato che "18 specie risultano 'Minacciate' e 39 'Vulnerabili'. Tra i trend negativi evidenziati, si nota come "29 specie, rispetto al 2004, sono ora considerate 'minacciate' o 'Quasi Minacciate' in Europa. In questo elenco sono state inserite tortora selvatica, beccaccia di mare, pulcinella di mare, gazza marina, pispola, pernice bianca nordica, gabbiano tridattilo e moriglione. Altre specie che erano state classificate a rischio una decade fa non hanno ancora migliorato il loro status: come l'avvoltoio capovaccaio e altre specie quali il pagliarolo, la pavoncella, l'aquila anatraia maggiore e la gallina prataiola".
Sono "20 le specie che hanno migliorato il loro status, e che erano state precedentemente considerate minacciate a livello regionale e che sono ora classificate a 'Minor preoccupazione' in Europa (sebbene alcune siano ancora globalmente minacciate). Tra queste vi sono alcune specie carismatiche, come il pellicano riccio, la moretta tabaccata, l'occhione, il nibbio bruno, il grillaio, la poiana codabianca, la sterna zampenere, la strolaga mezzana e l'otarda. Altre 25 specie sono ancora minacciate in Europa, ma ora hanno un piu' basso rischio di estinzione rispetto ad una decade fa, e il loro di livello di minaccia e' decisamente diminuito. Per esempio, il petrello di Madera e il ciuffolotto delle Azzorre, entrambe precedentemente considerate nella categoria in pericolo critico, sono ora classificate come Minacciate"
Questo report contiene statistiche preoccupanti- sottolinea Karmenu Vella, Commissario europeo per l'Ambiente, gli affari marittimi e la pesca- Ma anche dimostra il valore di azioni bene indirizzate alla protezione della biodiversita', dalla quale dipendiamo sia dal punto di vista economico che sociale grazie ai servizi che ci offrono. Il nostro compito e' di trovare modi di capitalizzare su questi successi e replicarli ad altre aree.
Ma questi successi sono anche input preziosi per l'attuale fase di Fitness Check: l'Europa deve avere una legislazione sulla natura adatta agli obiettivi che ci si propone". Ivan Ramirez, capo della Conservazione a BirdLife International aggiunge: "E' importante e stimolante che dalla Lista rossa emerga come molte specie oggetto di progetti di conservazione e supportate dalle direttive europee e dai programmi Life stiano recuperando terreno. Ma e' altrettanto scioccante vedere come molte specie fino a ieri comuni ora siano diventate minacciate. E' terribile pensare che nel mondo potrebbero scomparire pulcinella di mare, tortore selvatiche e pavoncelle". La nuova Lista rossa europea "sara' uno strumento importante per decidere le politiche di conservazione in Europa- dichiara Marco Gustin, responsabile Specie e Ricerca Lipu-BirdLife Italia- Noi auspichiamo che le problematiche relative alla biodiversita' in Europa vengano messe al centro degli obiettivi della societa' umana. Siamo certi che le attuali direttive Habitat e Uccelli siano un ottimo strumento per raggiungere tali obiettivi".
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