martedì 5 maggio 2015

CENNI DI STORIA , MUSICOLOGIA E GEOGRAFIA DELLA MUSICA, TERZA PARTE BY D'ANGELO

 
CENNI DI STORIA, MUSICOLOGIA E GEOGRAFIA DELLA MUSICA - breve excursus cronologico delle varie epoche:
TERZA PARTE
  • Preistoria, sino ai primi segni di scrittura, non solo graffiti, ma un vero inizio di scrittura articolata
  • Antichità, dal 4000 a.C. al 600 d.C. - Epoca classica greca 5° sec. a.C.; epoca classica romana 1° sec. a.C. e 1° d.C.
  • Medioevo, dal 600 al 1500 d.C. (sino al 1453, caduta di Bisanzio, oppure 1492, la scoperta dell’America)
  • Epoca moderna, dal 1500 al 1815 o 1914: Napoleone oppure scoppio della 1° guerra mondiale
  • Epoca Contemporanea, dal ‘900 ai nostri gg.: qualcuno parla di un’epoca post-contemporanea dal 2001 in poi, cioè dal crollo delle torri gemelle.

10.     Mondo Contemporaneo: 900’. Notare la differenza di sonorità tra la musica tra le 2 guerre e la musica della 2° metà del 20° secolo. Prendono piede le grandi orchestre stabili ed il controllo delle case discografiche sulla produzione della musica. La cesura è con le 2 guerre, specialmente la 1°. Crolla un mondo, se ne apre un altro.
  • Il jazz è il fenomeno più importante della prima metà del 20° secolo, perché è il primo fenomeno a diffusione mondiale e per le sue influenze sulla musica moderna. In Europa arriva nel 1917, portato dai militari americani. La grande diffusione sarà però dopo il 1945, e andrà poi a coincidere con la nascita del rock & roll: i due generi si influenzeranno a vicenda. Particolare è il “jazz sinfonico” di G. Gershwin. Domanda: Qual è il mezzo fondamentale per tramandare il Jazz ai posteri? Lo spartito o la registrazione? La registrazione, perché il Jazz è improvvisazione.
  • Sempre nella prima metà del secolo c’è una sperimentazione che rompe enormemente con il passato, e cioè la musica dodecafonica, chiamata anche musica “atonale” o “seriale” (Shoenberg, Webern, Berg). Vedi anche il “teatro dell’assurdo” di Busoni e le anticipazioni musicali della “musica seriale di Stravinsky. Questa musica risulta altamente dissonante, perché non rispetta le regole dell’armonia e della composizione classica, ma ha anch’essa delle regole al suo interno
  • Negli anni 50’ prende il via il Rock & Roll. Il rock and roll (spesso scritto anche con la grafia rock & roll o rock 'n' roll) è un genere della popular music nato negli Stati Uniti tra la fine degli anni quaranta e l'inizio degli anni cinquanta, originato dal blues, dal bluegrass, dal country, dal R&B, dal jazz, dal gospel e, in misura minore, dal folk. Attorno alla metà degli anni sessanta, il rock and roll si evolse in quello stile più generico e internazionale chiamato "musica rock”, sebbene abbia continuato a essere definito spesso con il nome di rock and roll. Anche se elementi di rock and roll riecheggiano nelle registrazioni country del 1930 e nei dischi blues dal 1920, il genere acquisì il suo nome non prima del 1950. Una delle prime forme di rock and roll fu il rockabilly, che unì country e jazz, con influenze di musica tradizionale folk degli Appalachi e di gospel. Nei primi anni in questa musica, il pianoforte ed il sassofono erano spesso gli strumenti principali, ma, nel corso degli anni, questi vennero progressivamente sostituiti da chitarre elettriche. Il ritmo è essenzialmente bolgie-woogie, con un accentuato backbeat; la formazione classica di una band di rock 'n' roll comprende storicamente anche una voce (spesso anche con armonizzazioni vocali o cori), oltre che un basso ed una batteria. Il rock and roll raggiunse una vasta popolarità nel 1960, avendo un ampio impatto sociale. Bobby Gillespie scrive che «Quando Chuck Berry cantava "Hail, hail, rock and roll, deliver me from the days of old, e cioè qualcosa del tipo “Ehi, ehi, Rock & Roll liberami dalla vecchia musica", questo era esattamente quello che la musica stava facendo. Ben oltre un semplice stile musicale, il rock and roll, come si vede nei film e in televisione, ha influenzato stili di vita, moda, atteggiamenti e linguaggio, originando inoltre altri sottogeneri musicali. Il termine "rock and roll" assume almeno due significati: da una parte è diventato sinonimo di musica rock. Dall’altra ci si riferisce con questo termine specificatamente alla musica degli anni 1950.
  • Negli anni 60’ c’è il fenomeno dell’ ”Orientalismo”, cioè della ricerca della filosofia, della musica e della religione dell’estremo oriente, specialmente l’India. Nasce il sintetizzatore (inventore R. Moog, da cui il “polimoog”). Il sint. produce ed elabora suoni inesistenti nei precedenti strumenti. (ai gg. nostri tendono a riprodurre, con la perfezione digitale, anche i suoni degli altri strumenti). Molto usato anche per creare particolari effetti speciali al cinema. La digitalizzazione dei suoni è usata molto anche per migliorare sempre più i Pianoforti Digitali e gli Organi elettronici.
  • Internet ha velocizzato enormemente l’incontro di diverse culture e civiltà, e quindi anche la musica, che è diventata davvero finalmente patrimonio dell’umanità, e non soltanto di pochi (nobili, ricchi, ecclesiastici).
  • Musica New Age. (letteralmente "Nuova era") è un'espressione generale per indicare un vasto movimento che comprende numerose correnti sociali e spirituali alternative sorte negli anni ‘60 nel mondo occidentale. Le numerose e diverse concezioni riconducibili a questa denominazione sono accomunate dall'ideale dell'avvento di un "mondo nuovo" o di una "nuova era", spesso indicata astrologicamennte come età dell’Acquario (l'età attuale è detta dei Pesci). Sotto la definizione di New Age vengono fatte ricadere molte realtà di diversa natura – semplici stili di vita, filosofie, religioni, medicine alternative, organizzazioni, aziende e via dicendo, caratterizzate da un approccio eclettivo ed individuale all'esplorazione della spiritualità.
  • Per quanto riguarda le partiture, la musica è stata per gran parte della storia dell’umanità, ossia per millenni, musica orale, e, tutt’al più, si ponevano dei segni molto vaghi (per noi indecifrabili, posti a scopo mnemonico)
  • Abbiamo poi anche il fenomeno dei brani rivisitati, specialmente nella Musica Classica: si parla di rivisitazioni e rielaborazioni. Si può rifare un pezzo classico con tecniche ed armonizzazioni moderne (rielaborazione) oppure si può comporre ex-novo un pezzo, adottando però lo stile dei classici (rivisitazione). Abbiamo molte rielaborazioni anche della musica natalizia. Per la musica classica abbiamo, solo per fare un esempio tra centinaia, forse migliaia, il Canone di Pachelbel con il sottofondo della brezza marina (ma c’è anche la versione con i suoni della foresta). Sempre sul versante classico, si sono utilizzati molti autori importanti per modernizzarli (Bach, Mozart, Beethoven); il parere di chi scrive è che Bach sia musicalmente il più riuscito dei 3 citati, e anche di molti altri, sempre a livello di rielaborazione. Altri esempi della musica moderna sono B. Streisand che reinterpreta i musical della vecchia Broadway, nati del primo dopoguerra e M. Bublè reinventa classici melodici in auge prima dell’avvento del Rock and Roll, come Frank Sinatra.  Artisti del sud d’Italia hanno rivisitato la musica araba con cadenze tipiche di quella musica. Paul Simon ha composto una canzone con ritmi africani (“contaminazione etnografica”)
  • Musica abbinata al canto degli animali (delfini).
  • La musica popolare, come accennato, è musica funzionale a determinati eventi, come le sagre paesane o i riti funebri.

APPENDICE:
  • Cos’è la Musica? E’ una concatenazione di suoni e arte, ma contiene nozioni di matematica. E’ più arte o scienza? Deriva dal greco mousiké, che significa l’arte delle Muse ed identificava anche la poesia e la danza. La musica è il risultato di influenze profonde tra popoli diversi tra di loro. La musica è figlia del suo tempo. Un concetto importante è che influenze reciproche importanti sono tra paesi confinanti (es. Valle D’Aosta è contigua musicalmente, e per molti altri aspetti,  con la Francia; Trentino Alto Adige con L’Austria, dove è chiamato Sud Tirolo; l’Arcipelago Indonesiano riceve influenze dalla Cina, dall’India, ma poi dall’Islam e dall’Occidente che hanno invaso la zona; In Corea c’è l’influenza della Cina, del Giappone e poi dei missionari cattolici che hanno portato gli inni. Anche il mare unisce, come in Polinesia).
  • Se ascoltiamo un pezzo di musica moderna ballabile (es. Madonna) e uno di musica classica non ballabile (es. Beethoven), possiamo domandarci che differenza c’è tra i 2 pezzi: il primo è ballabile perché ha una andatura ritmica regolare, anche se cambia la melodia, mentre il 2° ha una andatura ritmica, melodica e armonica irregolare. Ovviamente molti pezzi classici sono ballabili (es. Walzer, perché creati all’uopo) e molti pezzi moderni non sono ballabili (es. molte colonne sonore e la cosiddetta “musica d’ascolto”).
  • Le esecuzioni filologiche sono fatte per riscoprire le circostanze, gli strumenti e il tempo originale di una partitura: come per la cappella sistina e le decorazioni greche dell’età classica e pre-classica (es. Creta) e romane, dove prevalevano i toni accesi ed una ritmica veloce. Col tempo poi i vari brani venivano eseguiti secondo la moda del momento.
  • Differenza tra suono e rumore: i suoni sono gradevoli e, soprattutto, determinati; i rumori sono sgradevoli e soprattutto,  indeterminati, ma questo concetto varia a seconda della epoche. Oggi abbiamo una tolleranza maggiore nell’identificazione dei rumori, ossia molti rumori vengono in realtà classificati come suoni). Concetto di distorsione: può essere fatta sugli strumenti ad accordatura variabile e sui sintetizzatori. E’ suono o rumore? Questo è ancora un dilemma.

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