mercoledì 30 aprile 2014

IL SALUTO DELLA SINDACA MARINELLA VENEGONI ALL'INIZIO DELL'ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE

PUBBLICO INTEGRALMENTE IL PREAMBOLO CHE LA SINDACA MARINELLA VENEGONI HA LETTO POCO FA ALL'INIZIO DELL'ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE DELLA SUA LEGISLATURA,  TENUTOSI NELLA SALA DELL'EX TEATRINO CHE E' STATO INAUGURATO IN QUESTI GIORNI.

TONI MOLTO AMARI DA PARTE DELLA SINDACA ;  NON VOGLIO ENTRARE NELLE DISPUTE DELLA SUA MAGGIORANZA,  MA UNA PAROLA LA DICO SUL MONDO DELL'INFORMAZIONE LOCALE PERCHE' NEL BENE E NEL MALE IO NE FACCIO PARTE DOPO 5 ANNI DI ATTIVITA' DI QUESTO BLOG.

LA VENEGONI HA LAMENTATO IL TRATTAMENTO RICEVUTO DAI FOGLI LOCALI E NE HA BEN DONDE,  SONO ANCH'IO UN LETTORE DELLA CARTA STAMPATA E TRANNE CHE SU LA SESIA ( CITATA DALLA SINDACA ) MI DUOLE DIRE CHE SULLE ALTRE TESTATE NON C'E' MAI STATA L'OBIETTIVITA' CHE IO INVECE HO SEMPRE USATO SU QUESTO BLOG.
 DA LETTORE  E DA ADDETTO AI LAVORI CAPISCO CHE CI DEVE ESSERE UNA LINEA EDITORIALE,  MA A TUTTO C'E' UN LIMITE E NON E' POSSIBILE, COME APPUNTO FA NOTARE LA VENEGONI, CHE NON CI SIA MAI STATA UNA COSA POSITIVA IN 5 ANNI DI AMMINISTRAZIONE .

PROVA DEL FATTO E' CHE LA VENEGONI HA CONCESSO UNA INTERVISTA AL BLOG QUALCHE SETTIMANA FA E SI E' FIDATA DI UNO COME ME CHE NOTORIAMENTE FA UN ALTRO MESTIERE PER VIVERE E NON SONO IN POSSESSO DI UN TESSERINO,  QUESTA E' UNA SCONFITTA BELLA E BUONA  PER IL GIORNALISMO ,  MA E' UNA VITTORIA PER LA MIA CREDIBILITA' CHE  PENSO DI ESSERMI GUADAGNATO IN ANNI DI VOLONTARIATO PURO AL SERVIZIO DEI CITTADINI E DELLA LIBERA OPINIONE .

ORA VEDREMO SE IL PARTITO PRESO PROSEGUIRA' CON LA NUOVA AMMINISTRAZIONE.

MAURO NOVO
SEGUE LA COMUNICAZIONE DELLA SINDACA VENEGONI:




 Questa è l'ultima seduta del Consiglio, nella legislatura che sta per chiudersi.

Voglio ringraziare anzitutto i miei collaboratori degli uffici del Comune, molti dei quali hanno svolto il loro compito con un'attenzione e una disponibilità non solo formali, e delle quali la città deve essergli grata.

Voglio ringraziare poi i membri della mia, attuale, Giunta, per la dedizione che hanno manifestato nello svolgimento delle loro deleghe. Non soltanto ho potuto conoscere bene, nell'intimo del loro carattere, persone delle quali conserverò un ricordo prezioso, ma essi hanno dedicato all'assessorato assai più di quanto istituzionalmente gli si chiedeva, con sacrifici personali - del loro tempo privato e della loro condizione economica - che è giusto che la città conosca e valorizzi in misura adeguata.

Ringrazio anche i Consiglieri tutti, della maggioranza e delle opposizioni, per il tempo che hanno voluto dedicare al servizio della città, partecipando comunque all'assunzione di scelte e decisioni destinate a incidere sulla vita della nostra comunità. Ciascuno ha svolto il proprio ruolo nella modalità che meglio rappresentava i suoi interessi, personali e di gruppo.

Per coloro tra i Consiglieri che intendono continuare nel progetto di partecipare alla vita politica dell'amministrazione comunale, sarà l'opinione pubblica a esprimere con un voto il giudizio sul loro operato. Ma voglio manifestare anch'io un mio giudizio, dopo 5 anni di esperienze comuni.

E’ vero che sono una Crescentinese spuria, attaccata come una cozza al mio paese ma con un lavoro che mi ha portata spesso lontano. Non so se sia questa la causa del trattamento che ho subito da alcuni di voi, ma ne sono rimasta basita. Mai mi era successo, se non da Grillo negli ultimi tempi, di sentire - seppur paludati per evitare querele - giudizi di stupidità diretti alla mia persona,  e i giochi crudeli che nelle interrogazioni saltavano la mia presenza, o anche il mio nome scritto appositamente in modo sbagliato, come nell’interrogazione di oggi, in segno di scherno. Posso dire che mi ha fatto male, personalmente, com’è ovvio. E francamente però non capisco che cosa ci possa ricavare un consigliere da un atteggiamento di questo tipo, se non che lui da solo dà un giudizio su se stesso per come si comporta. Mi ha fatto anche molto male essere svegliata a Sanremo da conoscenti, collaboratori ed amici che mi avvertivano di una tegola del tutto inattesa che mi stava capitando addosso, con il mio vicesindaco che mi scaricava addosso - crudamente com’è nel suo stile - ogni genere di contumelie via giornali e blog, con un tempo scelto ad orologeria. Di 32 Festival, questo è stato il più difficile della mia vita e non lo dimenticherò. Credo alla lealtà come valore, la pratico. Siamo stati un bel collettivo pieno di idee e di voglia di fare, ma il personalismo ha disgregato nell’immagine esterna questa realtà, offrendo di noi un’idea di gente divisa e tormentata dalle diversità. Non è stato così, fra noi, lo posso dire, ci vogliamo bene. 

Certo, il mio modo di far politica è consapevolmente “non politico”. Ed è apparso evidente che spesso io e alcuni di voi qui presenti abbiamo parlato lingue diverse. Sono diversità che misurano con straordinaria efficacia il mio modo di intendere l’incarico di sindaco, di servizio alla comunità cittadina, rispetto a un'attività politica dove ambizioni personali – legittime, naturalmente – e obiettivi di gruppo - legittimi naturalmente – appaiono invece determinare comportamenti e scelte.

   Quel che travaglia la nostra società, in questo periodo storico, è il disagio sociale, la disoccupazione e la povertà. Andate a chiedere a qualunque sindaco, anche il più distratto, e vi dirà la stessa cosa. Ecco, su questi temi, sul colloquio con le persone, sull’aiuto concreto, sulla consolazione alle lacrime, sugli sfratti, si sono spese la maggior parte delle mie ore nella carica di questo mandato. Forse soltanto l’assessore Malara e alcuni pochissimi altri hanno condiviso con me questa consapevolezza, della povertà che bussa al suo Comune e chiede aiuto. Sono molto dispiaciuta dell’insensibilità che ho trovato in molti, ma è anche un dato umano e caratteriale: un modo, questo sì, di stare lontani dai problemi di una città in questo periodo. 

Un fronte di attacco per me da pena dantesca del contrappasso, in questi anni, è arrivata dalla costruzione che della realtà del nostro gruppo e soprattutto di me, hanno fatto i fogli locali. Tolgo dall’elenco La Sesia, che è un giornale tradizionale e pratica giornalismo. Pulitzer ha scritto che “l'opinione pubblica, bene informata, è la corte suprema di una società”. E' indubitabile. Ma è anche indubitabile che non c'è opinione pubblica se non c'è informazione corretta. E come può esserci informazione corretta – cioè onesta rappresentazione della realtà – se nelle pagine di quei fogli non è stato possibile leggere un solo giudizio positivo su quanto la mia Giunta ha fatto in cinque anni di vita.

Ma è credibile che in cinque anni, in cinque lunghi anni, non una sola cosa giusta sia stata fatta da noi? E' credibile? I Sallusti di paese hanno scambiato l'informazione con l'opinione, e poi hanno venduto l'opinione come fosse informazione: e il concetto di opinione pubblica è andato a farsi benedire.

Basti ricordare la canpagna stampa condotta su una mia presunta paura – paura, ma pensa un po' - a ricandidarmi come sindaco, quando invece fin dall'inizio avevo detto che il mio impegno non poteva andare al di là del mandato unico. Abituati tutti costoro (nei giornali, ma anche qui in Consiglio) a usare la doppiezza come stile di vita pubblica, non riuscivano a credere che ciò che dicevo e ciò che facevo erano la stessa, identica, cosa. 

Per cinque anni ho sopportato e taciuto, rovinando anche il mio fegato, perchè ciò che mi premeva era di portare a termine il mio servizio alla città. E concedevo anche ai Napoleoni di paese di continuare ad andare in giro a spargere fiele e menzogne sul mio conto. Ma ora basta.

L'ultima leggenda venduta alla città è quella della mia mancata presenza al lavoro: un sindaco che non c'è mai, sono andati dicendo. E gli è parso tanto utile ai fini della propaganda elettorale, che ne hanno fatto anche titolo per i loro manifesti, quale che sia il gruppo che rappresentano, a destra come a sinistra.

Leggevo l'altro ieri nella pubblicazione del “Corriere della Sera” ben due pagine dedicate al lavoro d'ufficio, a come solo chi vive con il lume a petrolio misuri ormai questo lavoro ESCLUSIVAMENTE con la rigidità della presenza nella scrivania, e parlava di telelavoro, di flessibilità dell'orario, della predominante importanza che hanno ormai il telefono e il computer. 

La mia reale presenza a svolgere il compito al quale la città mi ha chiamata è misurata dal semplice fatto che tutte le decisioni della Giunta – tutte – sono state prese sotto la mia direzione e la mia responsabilità. Anche quelle che non condividevo totalmente ma che facevo comunque mie perchè rientravano nella dialettica fisiologica di un lavoro di alleanze di gruppo. Anche quelle, infine, che poi si rivelavano una scelta meno felice di quanto avessi pensato, perchè, a “fare”, si può anche sbagliare: l'importante, piuttosto, è che la guida sia sempre l'interesse della città. Lo stesso interesse che ci ha guidati quando si è trattato di fare un accordo con la CH4. Stamattina, all’ultimo tavolo tecnico per le definizioni delle prescrizioni di Arpa, Asl, Provincia, all’azienda, ho avuto con i proprietari il solito match: perché tendono al risparmio sulla pelle della gente, dei loro vicini. Mi hanno trattata con profonda ostilità, come - per dire - Mosca o Allegranza. Una cosa che fa riflettere. 

Basta, insomma, davvero basta, quando la politica diventa pratica di meschinità. Chiudo questi miei 5 anni nella bellezza austera ed essenziale di questo teatrino, che ho voluto recuperare alla città nonostante molte resistenze anche interne. Da queste parti c’è chi si spaventa sempre un po’ della parola cultura, il che mi fa venire in mente Goebbels che diceva: quando sento la parola “cultura” metto mano alla pistola. 

Questo prezioso teatrino, riportato alla vita collettiva dopo 110 anni in cui era finito soffitta miseranda, depredata delle sue vestigia da quelli che passavano, senza nemmeno la considerazione di chiamare la Sovrintendenza quando ci fu l’incendio. Una città sofferente, ma piena di giovani che hanno diritto alla speranza e alla felicità. Soprattutto a loro dico: si può far politica come servizio alla comunità. Senza ambizioni personali che ammorbano le scelte e fanno perdere di vista l’interesse generale.

Auguri al nuovo sindaco, che spero possa chiudere con parole simili alle mie – di servizio disinteressato alla città - il suo quinquennio di lavoro.

MARINELLA VENEGONI 

13 commenti:

  1. Barbara D'Urso30 aprile, 2014 00:59

    e bravo blogger. anche Berlusconi preferisce farsi intervistare dai leccapiedi delle sue televisioni e dei suoi house organ, anziché dai giornalisti veri che, con le loro domande, rischiano di metterlo in difficoltà...

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  2. Cara Barbara , lei dimentica le polemiche scaturite da quell'intervista....se fosse stata proprio a braghe calate come dice lei niente sarebbe successo, intanto avrebbe fatto gola a molti, invece l'ho avuta io.
    il blogger
    ps: Berlusconi e' stato intervistato da Formigli ieri....

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  3. Finalmente finisce il mandato della signora Venegoni delusa dai collaboratori che credeva piu' fedeli. Ma vorrei soffermarmi sulle dichiarazioni riguardo all'aiuto che la signora ha dato a chi si e' rivolto a lei. Dico questo perche' una persona a me cara si e' recata nel suo ufficio per avere un aiuto, dato che aveva perso il lavoro ed aveva dovuto lasciare la casa in affitto dove viveva con la sua compagna,disoccupata anche lei. Senza nemmeno guardarlo in faccia gli ha risposto che non poteva fare nulla e domandandogli dove abitasse in quel momento alla risposta:" sono tornato a casa dai miei genitori",concludeva dicendo " il problema è risolto no?"

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  4. poveretta solo lei si è rovinata il fegato la smetta di lamentarsi e faccia la signora

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  5. Cara Barbaro, nessun "giornalista" dei fogli locali ha mai intervistato la Venegoni. Tutti hanno molto intervistato Allegranza e Mosca e Greppi. Non faccia la/lo gnorri.

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  6. E il teatro? Avete notato che la Periferia stamattina non fa una parola? Un teatro ristrutturato dentro il Palazzo Comunale è giornalisticamente una notizia, ma rischiavano di fare un favore al sindaco. Altro che Pulitzer, come dice la Venegoni.

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  7. Manca poco

    "E come può esserci informazione
    corretta – cioè onesta rappresentazione della realtà – se nelle pagine di quei fogli non è stato possibile leggere un solo giudizio positivo su quanto la mia Giunta ha fatto in cinque anni di vita".
    Tipo?
    A me vengono in mente Chicobum, campo nomadi, case popolari, ruota, ch4, via mazzini pedonale, piazza storta...

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  8. Per Gnorri su la Sesia, giornale per cui io scrivo da anni, sono comparse più volte interviste al sindaco. Sara Corsini

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  9. Gnorri non legge i giornali e non sa di cosa parla. la Venegoni è stata intervistata da la Nuova Periferia (Arzenton) e la Gazzetta (Lorini e Baratto)...
    da La Sesia (Corsini) una settimana sì e l'altra pure, e forse anche da Il Monferrato.
    più che Gnorri mi sembra 'gnurant

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  10. I soliti noti hanno scatenato le solite brigate. I conti si fanno dopo, basta avere un po' di pazienza. Ci racconti l'anonimo che cosa invece ha fatto di buono Greppi nei suoi quasi dieci anni, poi ragioniamo.

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  11. Gentile Signor Novo, non sono abituata a scrivere sul computer, ma mi sono fatta aiutare da un'amica perché voglio esprimere il mio sdegno nella lettura che ho fatto per caso dei commenti sulla signora Venegoni. Parlo non tanto di "Manca Poco" che ripete le solite accuse prefabbricate. Chi mi ha scandalizzata è "Balena". Lo sanno tutti, e molti hanno avuto occasione di assistere alle file di gente in comune (dicono che non c'è mai, ma c'è, c'è) in attesa del sindaco di persone con problemi di casa lavoro spesa anche che non si riesce a fare. Non credo assolutamente che questa signora o signore abbia ricevuto un trattamento meno che educato e rispettoso, e abbracci come è solita fare il sindaco e la si vede anche in corridoio. Non capisco il perché di queste cattiverie, e lo voglio dire forte. Queste persone sono malvagie, e mosse dall'invidia. Grazie per la pubblicazione.

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  12. Il teatro non ha l'accesso per i disabili. Peggio, ha una sola via di uscita. Strano che....

    Comunque, il mandato finisce, ma non è detto i problemi che ha lasciato non la seguano.
    La gente la ricorderà del teatro, che sarà fruito da poche persone ogni tanto, o per la puzza che arriva dalla CH4 tutti i giorni?

    Sono errori non rimediabili Marinella, bisognava usare più cautela e ascoltare la gente prima di dare le autorizzazioni.

    Gli altri errori lasciano il tempo che trovano, il Chicobum, la piazza storta, i Rom, il blocco del Centro storico, ma la puzza.. come si rimedia?
    GMM potrebbe persino vincere le elezioni cavalcando il malcontento CH4
    Saint-Just

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  13. Ringrazio S Simeone per la testimonianza, inoltre per gnorri, la Venegoni e' stata intervistata nei primi anni di amministrazione da Periferia e Gazzetta, negli ultimi due anni la Sesia l'ha piu' volte intervistata, e Mauroatlarge ha ospitato interventi e la famosa intervista qualche settimana fa, ma Periferia e Gazzetta non penso abbiano piu' avuto interviste o interventi diretti.
    il blogger

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