lunedì 4 aprile 2011

APPUNTAMENTO CON GLI AMICI DELLA BIBLIOTECA DOMENICA 10 APRILE AUDITORIUM ANGELINI ORE 16

PROGETTO: “Memorie di… colate, fabbrica, lavoro, uomini: 35 anni della storia di un territorio dall’apertura della Teksid di Crescentino alla sua chiusura. Ipotesi per il futuro





L’Associazione Amici della Biblioteca di Crescentino, in collaborazione con l’Istituto Calamandrei, l’Arch. Elisa Ravarino e la Dott.ssa Miriam Canonica, si è fatta portavoce di un progetto destinato al recupero della storia e delle tradizioni della città di Crescentino prima, durante e dopo l’insediamento della fonderia Teksid.


I quasi quarant’anni che intercorrono dalla nascita dello stabilimento (inizio anni ‘70) ad oggi, sono stati teatro di profondi cambiamenti di vita in un territorio a vocazione prevalentemente agricola, lasciando segni indelebili sia nelle persone sia nei luoghi della provincia di Vercelli e della limitrofa provincia di Torino.


Protagonisti attivi o partecipi, loro malgrado, di queste dinamiche, sono la comunità intera di Crescentino e delle zone limitrofe, i dirigenti, i tecnici e gli operai della fabbrica (siano essi del luogo o immigrati che devono confrontarsi con una nuova realtà) e le loro famiglie. Ripercorrendo le loro esperienze quotidiane, sia lavorative che private, è stato possibile ricostruire un’intensa pagina di storia del nostro recente passato, collegando situazioni pregresse alla realtà odierna, caratterizzata dalla contrazione dell’occupazione, costretta ad arrestare il suo percorso verso l’industrializzazione della sua economia e, perciò, preoccupata per un incerto futuro.


Oggi più che mai, nel momento stesso in cui il ciclo produttivo della fonderia si è esaurito e in cui l’industria pesante cede il passo al terziario, è sembrato rilevante raccogliere e preservare le memorie dei protagonisti di questi eventi le cui conseguenze sono ancora ben visibili nella comunità.






Nel corso del 2008, del 2009 e di una parte del 2010, sono state raccolte 60 interviste, registrate mediante video. I protagonisti di tali interviste sono stati:


- Ex dipendenti Teksid (operai e impiegati, uomini e donne);


- Commercianti di Crescentino;


- Insegnanti;


- Ex amministratori comunali;


- Amministratori comunali attuali;


- Cittadini di Crescentino.


A conclusione dell’attività di raccolta delle testimonianze, è stato realizzato un video documentario dal titolo “Addio Teksid”, della durata di un’ora e quindici minuti circa, articolato nelle differenti tematiche emerse durante la fase delle interviste.


L’Associazione presenterà il video documentario il 10 aprile 2011 alle ore 16 presso l’auditorium di Crescentino. La manifestazione si articolerà nel seguente modo:


- Presentazione del progetto e modalità di realizzazione del video a cura della Dott.ssa Miriam Canonica e dell’Arch. Elisa Ravarino;


- Introduzione storica a cura del Cav. Mario Ogliaro;


- Proiezione del film.


Nell’intervallo tra la prima e la seconda parte, aperitivo.


A fine manifestazione: distribuzione dei DVD.








AMICI DELLA BIBLIOTECA

1 commento:

  1. Questo mio sfogo di figlio. La
    Teksid di Crescentino dal 12/04/2011 di fatto non esisterà più. In questi
    giorni sono venuto a conoscenza che prossimamente, con tanto di pranzo a
    fine cerimonia, in quel sito verrà tagliato il nastro inaugurale per
    l'insediamento di una nota azienda che produce energia. Chissà se verranno
    ...ricordati i tanti lavoratori, e mio padre fu uno di loro, che per aver
    lavorato alla Teksid hanno perso prima la salute e poi la vita. Mi ripugna
    il solo pensiero che il principio costituzionale del lavoro si trasformi in
    causa di morte. Noi famigliari di queste vittime siamo, ancora oggi,
    sottoposti ad estenuanti lungaggini burocratiche per veder riconosciuti
    diritti che, purtroppo, troppo spesso vengono negati. Vorrei non fossero
    dimenticate persone che, come mio padre, sono stati uomini solidi e onesti,
    i quali non sapevano di lavorare respirando la micidiale polvere d'amianto o
    a contatto con velenosi idrocarburi e prodotti chimici. Per loro il lavoro
    non era sacrificio, ma orgoglio di poter mantenere dignitosamente la loro
    famiglia, e poi speranza di meritata pensione, anche se già sapevano che
    sarebbe stata insufficiente ai loro bisogni di anziani. Sarà davvero utopia
    credere che almeno i tribunali rendano, a loro onore, e a noi giustizia?
    Cordali saluti e grazie a tutti gli amici di F.B.

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