venerdì 8 maggio 2015

LO SCOPO DELLA VITA, QUINTA PARTE, BY D'ANGELO

LO SCOPO DELLA VITA
QUINTA PARTE
  

L’imposizione delle mani (seconda parte)

Abbiamo detto quanto basta per stabilire fermamente che il dono dello Spirito Santo si otteneva per imposizione delle mani da parte di coloro che possedevano l’autorità per farlo. In nessun luogo troviamo scritto che quest’ordine
stabilito nell’antichità sia stato in seguito soppiantato o annullato. Al contrario, gli Apostoli si opposero sempre e decisamente a qualsiasi innovazione apportata alle forme stabilite che Gesù aveva insegnato loro. Scrivendo ai Galati, Paolo parla di coloro che vogliono pervertire il Vangelo, i quali insegnavano senza dubbio che l’imposizione delle mai non era necessaria o che era stata abolita. Egli dice infatti: “Ma quand’anche noi, quand’anche un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che v’abbiamo annunziato, sia egli anatema” (Galati 1:8).

Abbiamo esaminato il quarto passo da compiere per progredire nella condizione di prova in cui ci troviamo attualmente e dalle parole del Salvatore vediamo che “chi non entra per la porte nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, esso è un ladro e un brigante” (Giovanni 10:1). Abbiamo seguito l’uomo fin dall’esistenza premortale, quando prima della creazione del mondo egli dimorava alla presenza del Padre e del nostro Fratello maggiore Gesù, in compagnia degli spiriti che già sono venuti o verranno su questa terra per superarvi la loro prova mortale. La divina origine dell’uomo è espressa con bellissime parole da Eliza R. Snow in un inno di Sion (la Gerusalemme celeste):

PADRE MIO
Padre mio, che del cielo
Tu glorioso sei Signor
Come posso ritornare
Alla Tua presenza ancor?
Poiché un giorno sì remoto
Fu il mio spirito con Te,
nell’infanzia preterrestre
la presenza Tua godè.
Per glorioso e saggio scopo
Mi facesti venir qui,
senza aver nessun ricordo
di ciò ch’io già fui un dì.
Una voce in me sussurra:
“Sulla terra sei stranier”,
e mi sento di passaggio
qui sul mio terren sentier.

Abbiamo qui un concetto dell’origine dell’uomo più sublime e più nobile di quello intrattenuto da alcuni filosofi che patrocinano l’idea che l’uomo si sia sviluppato a partire da una scala di esistenza inferiore. Avendo così descritto la natura dei doveri (fede in Dio e nelle Sue promesse, pentimento dei peccati, battesimo per
la remissione dei peccati e ricevimento dell’imposizione delle mani per il dono dello Spirito Santo) che l’uomo deve compiere in questa vita per porre le fondamenta della sua esaltazione futura, possiamo ora passare a esaminare questo futuro.

L’esistenza futura

Sul tema dell’esistenza futura vi è una grande divergenza di opinioni e di volta in volta quasi ogni possibile congettura ha attirato l’attenzione del genere umano. Esaminando il credo dichiarato dalle varie confessioni del mondo cristiano, vi troviamo tuttavia una fede pressoché universale in una pena futura. Notiamo inoltre che il timore in una pena futura è usato quale possibile strumento per influenzare la mente dell’uomo nel campo della religione. Gli orrori spaventevoli della pena eterna per i colpevoli vengono dipinti con i colori vivissimi dai pulpiti del mondo cristiano. Essi vengono così ben definiti che in molti casi l’amore e la giustizia di Dio presto scompaiono nella descrizione della natura orribile della pena che Egli infligge non tanto ai credenti quanto a coloro che rifiutano i credi e le regole mediante i quali gli uomini cercano di conoscere Dio.

Consiglio al lettore di mettere da parte ogni opinione preconcetta, le tradizioni e i pregiudizi di cui è vittima, e di esaminare questo tema con il desiderio di conoscere la verità. Ancora una volta ci rivolgiamo alle Sacre Scritture chiedendo al lettore di prestare sincera attenzione alle prove che esporrò. Se conoscessimo la storia di due uomini, l’uno giusto e l’altro cattivo, dopo che hanno lasciato la terra, cioè dopo aver deposto i loro corpi nella tomba, tale storia ci aiuterebbe a comprendere il destino futuro di tutta la famiglia umana. Fortunatamente possediamo una simile testimonianza e mediante essa siamo in grado di rispondere a questa importantissima domanda.
Nessuno vorrà negare che Gesù di Nazaret era detto a giusto titolo il “Giusto”, una persona pura e santa.

La confessione di colpa resa da uno degli uomini che furono crocifissi insieme a Gesù è una testimonianza sufficiente a dimostrare che era stato un uomo malvagio. “Per noi è cosa giusta, perché riceviamo la condegna pena de’ nostri fatti; ma questi non ha fatto nulla di male” (Luca 23:41). Queste furono le parole del malfattore che riconosceva così che la morte era il giusto castigo per i molti delitti di cui si era macchiato. Queste due persone erano nate ed avevano vissuto sulla terra un certo numero di anni, per poi morire. I loro corpi diventarono freddi e inanimati nella morte, mentre i loro spiriti liberati dal loro fardello terreno passarono a un altro stato di esistenza, lasciando i propri resti mortali ai normali riti della sepoltura.

Nel tormento della crocifissione queste due persone tennero una conversazione che ci aiuterà a iniziare la nostra indagine: “E diceva Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno! E Gesù disse: Io ti dico in verità che oggi tu sarai meco in paradiso” (Luca 23:42-43).
La preghiera del ladro fu accolta così favorevolmente che Gesù gli promise che egli poteva accompagnarLo in un luogo che Gesù designa come paradiso. Egli non poteva promettere in giustizia al ladro il privilegio di entrare nel Suo regno, quando Egli aveva già spiegato a Nicodemo che “se uno non è nato d’acqua (battezzato) e di Spirito (ha ricevuto l’imposizione delle mani per il dono dello Spirito Santo) non può entrare nel regno di Dio (Giovanni 3:5).

Il ladro, non avendo beneficiato di queste ordinanze non poteva pretendere tale privilegio; ma Gesù gli disse: “Oggi tu sarai meco in paradiso”. Concediamo che la maggior parte di coloro che credono nella Bibbia sono dell’avviso che al ladro sia stato permesso di entrare nel cielo e di godere della presenza di Dio; ma questa idea è corretta? Esaminiamola nella sua semplicità poiché da essa dipende un grande principio di verità.
(continua…)

Nessun commento:

Posta un commento