Sabato 13 ottobre 2018
ore 21
novecento
di Alessandro Baricco
con Eugenio Allegri
regia Gabriele Vacis
costumi Martina Eschini
scenografia e luci Lucio
Diana, Roberto Tarasco
costumi Elena Gaudio
artist management e
distribuzione Serena Guidelli ARTQUARIUM
500 le repliche e
più di 200.000 gli spettatori per un monologo storico amato dal grande pubblico
e molto apprezzato dalla critica e da cui fu tratto lo straordinario film di
Giuseppe Tornatore “La leggenda del pianista sull’Oceano”. Abbandonato sulla nave
dai genitori e ritrovato sopra un pianoforte da un marinaio, Danny Boodman T.D.
Lemon “Novecento” trascorre tutta la sua esistenza a bordo del transatlantico
Virginian, senza trovare mai il coraggio di scendere a terra. Impara a suonare
il pianoforte e vive di musica e dei racconti dei passeggeri. Così Novecento
riesce a cogliere l’anima del mondo. E la traduce in una grande musica jazz.
“Emozionante
la prova di Eugenio Allegri, che riesce a dar vita a due personaggi diversi, lo
stupito narratore e lo stesso Novecento, e dai risvolti di un’intonazione
sostanzialmente comico- grottesca sa cavare una tensione persino lancinante”.
Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore
Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore
Sabato 3 novembre 2018
ore 21
LE VERITA’ DI
BAKERSFIELD
di Stephen Sachs
con Marina Massironi e Roberto Citran
regia Veronica Cruciani
produzione CMC / Nidodiragno
Maude è una cinquantenne
disoccupata ormai vinta dall’esistenza, ma nella sua caotica roulotte è celato
un possibile tesoro, un presunto quadro di Jackson Pollock. Il compito di
Lionel, esperto d’arte volato da New York a Bakersfield, è quello di valutare
l’opera che, in caso di autenticazione, potrebbe far cambiare completamente
vita a Maude.
Durante l’incontro nella casa-roulotte le
differenza fra i due sono evidenti, ma succede che Maude si riveli meno
sprovveduta di quanto appare e la posizione di Lionel appaia sempre più fragile
in una sorta di ribaltamento di ruoli che conduce all’epilogo.
Marina Massironi e Roberto Citran interpretano
magistralmente un dramma comico ed esilarante che arriva per la prima volta in
Italia dopo aver divertito il pubblico statunitense e inglese.
“Lo
spettacolo è esilarante ad ogni livello possibile. Un caustico monologo a due
voci che tratta le questioni artistiche intellettuali con strepitose battute e
colpi di scena. Un matrimonio perfetto di emozioni e idee che è davvero raro.”
Los
Angeles Times
“Meravigliosamente
divertente! Magnifico!”
The Telegraph
SABATO 17 novembre 2018
ore 21
lampi
Quattro atti unici di A.
Cechov
La domanda di matrimonio,
I danni del tabacco,
L’orso,
Tragico controvoglia
con Giulio Casale, Giusy Barone,
Alberto Basaluzzo
Alberto Basaluzzo
regia Gianluca Ghnò
scene Rea Studio d’Arte
costumi Sartoria Gang Green
luci Onstage
produzione Compagnia Teatrale Stregatti
Anton Cechov non va
solo ricordato per le sue grandi commedie (o drammi?) in tre atti. Soprattutto
in gioventù si dilettava a scrivere brevi atti unici o monologhi con lo scopo
precipuo di divertire il pubblico.
Giulio Casale si cimenta portando in scena quattro di
questi atti unici, tra i più famosi (La domanda di matrimonio, I danni del
tabacco, L’orso, Tragico controvoglia). Con la sua grande sensibilità attoriale
e musicale, accompagnato sul palco da
Giusy Barone e Alberto Basaluzzo, ci
propone uno spettacolo esilarante e coinvolgente con musica live, travestimenti
e ritmo da lasciare senza fiato. I quattro atti unici sono uniti da un fil
rouge rappresentato da un peccato capitale dell’uomo, l’ira, che come una
fiamma, una scintilla, un lampo, fa precipitare gli eventi in liti, infiammando
gli animi.
SABATO 8 DICEMBRE 2018
ore 21
UN ALTRO SOGNO
DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
da William Shakespeare
con Enrico Dusio, Giovanna Rossi, Gianluca Gambino, Valter Schiavone,
Carlo Roncaglia, Cristina Renda, Andrea Castellini
testo Emiliano Poddi, Carlo
Roncaglia
scene e costumi Carola
Fenocchio
musiche Carlo Roncaglia
luci e fonica Ivo
Ghignoli
regia Carlo Roncaglia
produzione Accademia dei Folli
Una improbabile
compagnia teatrale deve mettere in scena il celebre testo shakespeariano: deve
lottare contro il tempo, le scarse risorse, la propria inettitudine, le paure,
le delusioni. Ne nasce uno spettacolo decisamente comico ed allo stesso tempo
pieno di tenera poesia. La magia che permea la commedia si trasforma in
qualcosa di ancora più misterioso e impalpabile; quella sottilissima parete che
divide la realtà e la finzione si fa invisibile permettendoci fugaci passaggi
tra un mondo e l’altro.
Della celebre commedia shakespeariana emergono soprattutto
i comici con le loro improbabili e cialtronesche incursioni. I loro intermezzi,
pensati per “alleggerire” (come in un protocabaret) diventano qui ossatura in
un raffinato e divertito gioco metateatrale. Qual è il sogno?, dunque – ci si
interroga. Chi sta sognando? E chi è sognato? Che fine hanno fatto Puck,
Oberon, Titania? Sono sempre lì, dentro i nostri pensieri a pensare a noi, con
tutta la magia e la grazia, burloni e irriverenti come sempre.
Sabato 2 febbraio 2019
ore 21
uomo solo in fila
I pensieri di Pasquale
di e con Maurizio Micheli
al pianoforte Gianluca
Sambataro
regia Luca Sandri
spazio scenico Fabio
Cherstich
produzione Teatro Franco Parenti
Dopo l’inesauribile successo
di “Mi Voleva Strehler”, Maurizio Micheli, con la sua ineguagliabile
sofisticata ironia, porta in scena un nuovo personaggio vittima consapevole del
senso e non-senso della vita. Un uomo solo è in coda in un anonimo ufficio di
Equitalia a fianco di altri esseri umani, che come lui, aspettano di conoscere
il loro destino. Protagonista è l’attesa, quella dell’assurdo quotidiano in cui
trovano spazio pensieri, speranze, inquietudine, pazzie, canzoni e...
illusioni. L’eterna attesa costringe Pasquale a mettersi in fila con se stesso.
Che sia per conoscere il proprio destino o soltanto per pagare una bolletta,
ognuno attende qualcosa. Pasquale, si abbandona a considerazioni in chiave
umoristica sulla vita da povero cristo e sulla società contemporanea priva di
valori. Lo fa con la sua ironia sempre composta, con buongusto, attraversando
l’Italia dei dialetti, a metà strada tra confessione e cabaret, velata denuncia
e resilienza, indossando parrucche e copricapi fantasiosi e muovendo perfino
qualche passo di danza. Il tono della voce non è mai urlato, tutto è misurato e
gradevole.
“… delizia
da cabaret com’era una volta, ironico, coinvolgente, intelligente.
Da non
perdere ovunque vada in tournée”
Rita Cirio – L’Espresso
Sabato 9 marzo 2019
ore 21
roger
con Emilio Solfrizzi
scritto e diretto da Umberto
Marino
luci Giuseppe Filipponio
musiche Paolo Vivaldi
assistente alla regia Maria
Stella Taccone
consulenza tecnica M°
Leonardo de Carmine
produzione Argot Produzioni
Il Roger del titolo chi altri potrebbe essere se
non Federer, uno dei personaggi pubblici su cui gli scrittori hanno
fantasticato di più in questi anni? Egli ha due tra i requisiti più illustri
del nostro tempo, che in ogni tempo è difficile trovare insieme, la bellezza e
la grazia. La bellezza di Federer è anche eleganza, e la sua grazia è anche
potenza: una combinazione fatale, che produce la gloria: la gloria può essere
detestata, disprezzata, messa in croce; ma può essere, al contrario, oggetto di
lode. Se Roger è Dio, perché non scrivere un inno in suo onore? Ma se a
scriverlo quest’inno è il suo avversario, un dimenticabile numero 2, sarà un
inno indiretto, contorto, tormentato; un inno che trasuda invidia e rancore,
disappunto e rassegnazione; il senso dell’inferiorità e l’amara constatazione
di una sconfitta che sembra scritta dalla nascita.
Il numero 2 non vuole farsene una ragione. Butta tutto all’aria, scende in campo allo sbaraglio, naturalmente sa, anche lui, che perderà, ma è pronto, il dio, a sfidarlo. Con quali armi se non quelle dell’umorismo, dell’ironia, dell’addio a ogni calcolo di opportunità? Emilio Solfrizzi getta il cuore oltre l’ostacolo. Oltre alla voce e alla perfida e sottile ingiuria, ci sono anche il corpo e il sudore, c’è addirittura lo sperpero, il consumo di sé. Una grande interpretazione.
Il numero 2 non vuole farsene una ragione. Butta tutto all’aria, scende in campo allo sbaraglio, naturalmente sa, anche lui, che perderà, ma è pronto, il dio, a sfidarlo. Con quali armi se non quelle dell’umorismo, dell’ironia, dell’addio a ogni calcolo di opportunità? Emilio Solfrizzi getta il cuore oltre l’ostacolo. Oltre alla voce e alla perfida e sottile ingiuria, ci sono anche il corpo e il sudore, c’è addirittura lo sperpero, il consumo di sé. Una grande interpretazione.
(dalla recensione di Franco Cordelli per il Corriere della sera)
SABATO 30 MARZO 2019
ore 21
LIBERA NOS DOMINE
di e con Enzo Iacchetti
regia Alessandro Tresa
aiuto regia Simona
Samarelli
disegno luci Valerio
Tiberi
scenografia Gaspare
De Pascali
musiche originali Marcello
Franzoso
animazioni e vfx Francesco
Crispi
canzoni di G. Faletti,
G. Gaber, F. Guccini,
E. Jannacci, E. Iacchetti
E. Jannacci, E. Iacchetti
arrangiate da Marcello
Franzoso
produzione Mauro Iacchetti e Nito Produzioni
Dopo il grande
successo de “Il Vizietto” e “Chiedo scusa al Signor Gaber”, Enzo Iachetti torna
in teatro con Libera Nos Domine, uno spettacolo completamente nuovo che esprime
il desiderio di comunicare parole e musiche nel puro stile teatro-canzone.
Il noto conduttore
e attore è solo in scena, prigioniero dell’attualità e desideroso di liberarsi
dai dubbi che lo affliggono sul progresso, sull’amore, sulla religione e
sull’immigrazione. La sua prigionia è affrontata con ironia e provocazione,
facendo ridere ma soprattutto emozionare con la rabbiosa delicatezza con cui
cerca di salvarsi.
«Mi auguro che lo spettatore rida, ma versi anche qualche
lacrima, e rimugini».
Enzo
Iacchetti
Venerdì 3 MAGGIO 2019
ore 21
BALCANIKAOS
con Andrea Kaemmerle
e la
Raskornika Orchestra:
violino Ras Kornica
fisarmonica Ivo
Andreevic
contrabbasso Branca
Ceperac
basso tuba Ian
Gobrovosky
trombone Kola
Strinick
clarino/sax Danko
Jugovic
produzione Guascone Teatro
Uno spettacolo
teatral-musicale che ha raggiunto le mille repliche, e va in scena ogni volta
nel modo più irriverente e birbante possibile, con nuovi aneddoti e
improvvisazioni ardite. Autori di “note” come Bregovic, Kusturica, Kocani
orchestra e molti altri duettano con altrettanti autori di “parola” come Hasek,
Hrabal, Kafka o Rilke in una serata che farà sognare l’Est.
Le atmosfere letterarie si fondono con quelle più popolari
dei racconti, delle leggende fino a toccare strane ed oniriche storielle nate
nella notte dei tempi. Il buon soldato Svejk, insieme all’orchestrina Klezmer
Balcanica, porterà il pubblico a spasso tra le sonorità, le tradizioni, gli
odori, le feste, i colori, i loro viaggi e le scorribande nel mondo
dell’umorismo Yiddish.
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