lunedì 17 settembre 2018

TUTTA LA STAGIONE DI TEATRO LIEVE DI FONTANETTO PO IN UN POST


Sabato 13 ottobre 2018 ore 21
novecento
di Alessandro Baricco
con Eugenio Allegri
regia Gabriele Vacis
costumi Martina Eschini
scenografia e luci Lucio Diana, Roberto Tarasco
costumi Elena Gaudio
artist management e distribuzione Serena Guidelli ARTQUARIUM

500 le repliche e più di 200.000 gli spettatori per un monologo storico amato dal grande pubblico e molto apprezzato dalla critica e da cui fu tratto lo straordinario film di Giuseppe Tornatore “La leggenda del pianista sull’Oceano”. Abbandonato sulla nave dai genitori e ritrovato sopra un pianoforte da un marinaio, Danny Boodman T.D. Lemon “Novecento” trascorre tutta la sua esistenza a bordo del transatlantico Virginian, senza trovare mai il coraggio di scendere a terra. Impara a suonare il pianoforte e vive di musica e dei racconti dei passeggeri. Così Novecento riesce a cogliere l’anima del mondo. E la traduce in una grande musica jazz.

“Emozionante la prova di Eugenio Allegri, che riesce a dar vita a due personaggi diversi, lo stupito narratore e lo stesso Novecento, e dai risvolti di un’intonazione sostanzialmente comico- grottesca sa cavare una tensione persino lancinante”.                
                Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore


Sabato 3 novembre 2018 ore 21
LE VERITA’ DI BAKERSFIELD
di Stephen Sachs
con Marina Massironi e Roberto Citran
regia Veronica Cruciani
produzione CMC / Nidodiragno

Maude è una cinquantenne disoccupata ormai vinta dall’esistenza, ma nella sua caotica roulotte è celato un possibile tesoro, un presunto quadro di Jackson Pollock. Il compito di Lionel, esperto d’arte volato da New York a Bakersfield, è quello di valutare l’opera che, in caso di autenticazione, potrebbe far cambiare completamente vita a Maude.
Durante l’incontro nella casa-roulotte le differenza fra i due sono evidenti, ma succede che Maude si riveli meno sprovveduta di quanto appare e la posizione di Lionel appaia sempre più fragile in una sorta di ribaltamento di ruoli che conduce all’epilogo.
Marina Massironi e Roberto Citran interpretano magistralmente un dramma comico ed esilarante che arriva per la prima volta in Italia dopo aver divertito il pubblico statunitense e inglese.

“Lo spettacolo è esilarante ad ogni livello possibile. Un caustico monologo a due voci che tratta le questioni artistiche intellettuali con strepitose battute e colpi di scena. Un matrimonio perfetto di emozioni e idee che è davvero raro.”
                Los Angeles Times

“Meravigliosamente divertente! Magnifico!”         
                                                                               The Telegraph


SABATO 17 novembre 2018 ore 21
lampi
Quattro atti unici di A. Cechov
La domanda di matrimonio,
I danni del tabacco, L’orso,
Tragico controvoglia

con Giulio Casale, Giusy Barone,
Alberto Basaluzzo
regia Gianluca Ghnò
scene Rea Studio d’Arte
costumi Sartoria Gang Green
luci Onstage
produzione Compagnia Teatrale Stregatti

Anton Cechov non va solo ricordato per le sue grandi commedie (o drammi?) in tre atti. Soprattutto in gioventù si dilettava a scrivere brevi atti unici o monologhi con lo scopo precipuo di divertire il pubblico.
Giulio Casale si cimenta portando in scena quattro di questi atti unici, tra i più famosi (La domanda di matrimonio, I danni del tabacco, L’orso, Tragico controvoglia). Con la sua grande sensibilità attoriale e musicale, accompagnato sul palco da
Giusy Barone e Alberto Basaluzzo, ci propone uno spettacolo esilarante e coinvolgente con musica live, travestimenti e ritmo da lasciare senza fiato. I quattro atti unici sono uniti da un fil rouge rappresentato da un peccato capitale dell’uomo, l’ira, che come una fiamma, una scintilla, un lampo, fa precipitare gli eventi in liti, infiammando gli animi.


SABATO 8 DICEMBRE 2018 ore 21
UN ALTRO SOGNO
DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
da William Shakespeare

con Enrico Dusio, Giovanna Rossi, Gianluca Gambino, Valter Schiavone, Carlo Roncaglia, Cristina Renda, Andrea Castellini
testo Emiliano Poddi, Carlo Roncaglia
scene e costumi Carola Fenocchio
musiche Carlo Roncaglia
luci e fonica Ivo Ghignoli
regia Carlo Roncaglia
produzione Accademia dei Folli

Una improbabile compagnia teatrale deve mettere in scena il celebre testo shakespeariano: deve lottare contro il tempo, le scarse risorse, la propria inettitudine, le paure, le delusioni. Ne nasce uno spettacolo decisamente comico ed allo stesso tempo pieno di tenera poesia. La magia che permea la commedia si trasforma in qualcosa di ancora più misterioso e impalpabile; quella sottilissima parete che divide la realtà e la finzione si fa invisibile permettendoci fugaci passaggi tra un mondo e l’altro.
Della celebre commedia shakespeariana emergono soprattutto i comici con le loro improbabili e cialtronesche incursioni. I loro intermezzi, pensati per “alleggerire” (come in un protocabaret) diventano qui ossatura in un raffinato e divertito gioco metateatrale. Qual è il sogno?, dunque – ci si interroga. Chi sta sognando? E chi è sognato? Che fine hanno fatto Puck, Oberon, Titania? Sono sempre lì, dentro i nostri pensieri a pensare a noi, con tutta la magia e la grazia, burloni e irriverenti come sempre.



Sabato 2 febbraio 2019 ore 21
uomo solo in fila
I pensieri di Pasquale

di e con Maurizio Micheli
al pianoforte Gianluca Sambataro
regia Luca Sandri
spazio scenico Fabio Cherstich
produzione Teatro Franco Parenti

Dopo l’inesauribile successo di “Mi Voleva Strehler”, Maurizio Micheli, con la sua ineguagliabile sofisticata ironia, porta in scena un nuovo personaggio vittima consapevole del senso e non-senso della vita. Un uomo solo è in coda in un anonimo ufficio di Equitalia a fianco di altri esseri umani, che come lui, aspettano di conoscere il loro destino. Protagonista è l’attesa, quella dell’assurdo quotidiano in cui trovano spazio pensieri, speranze, inquietudine, pazzie, canzoni e... illusioni. L’eterna attesa costringe Pasquale a mettersi in fila con se stesso. Che sia per conoscere il proprio destino o soltanto per pagare una bolletta, ognuno attende qualcosa. Pasquale, si abbandona a considerazioni in chiave umoristica sulla vita da povero cristo e sulla società contemporanea priva di valori. Lo fa con la sua ironia sempre composta, con buongusto, attraversando l’Italia dei dialetti, a metà strada tra confessione e cabaret, velata denuncia e resilienza, indossando parrucche e copricapi fantasiosi e muovendo perfino qualche passo di danza. Il tono della voce non è mai urlato, tutto è misurato e gradevole.

“… delizia da cabaret com’era una volta, ironico, coinvolgente, intelligente.
Da non perdere ovunque vada in tournée”
                Rita Cirio – L’Espresso




Sabato 9 marzo 2019 ore 21
roger
con Emilio Solfrizzi
scritto e diretto da Umberto Marino
luci Giuseppe Filipponio
musiche Paolo Vivaldi
assistente alla regia Maria Stella Taccone
consulenza tecnica M° Leonardo de Carmine
produzione Argot Produzioni

Il Roger del titolo chi altri potrebbe essere se non Federer, uno dei personaggi pubblici su cui gli scrittori hanno fantasticato di più in questi anni? Egli ha due tra i requisiti più illustri del nostro tempo, che in ogni tempo è difficile trovare insieme, la bellezza e la grazia. La bellezza di Federer è anche eleganza, e la sua grazia è anche potenza: una combinazione fatale, che produce la gloria: la gloria può essere detestata, disprezzata, messa in croce; ma può essere, al contrario, oggetto di lode. Se Roger è Dio, perché non scrivere un inno in suo onore? Ma se a scriverlo quest’inno è il suo avversario, un dimenticabile numero 2, sarà un inno indiretto, contorto, tormentato; un inno che trasuda invidia e rancore, disappunto e rassegnazione; il senso dell’inferiorità e l’amara constatazione di una sconfitta che sembra scritta dalla nascita.
Il numero 2 non vuole farsene una ragione. Butta tutto all’aria, scende in campo allo sbaraglio, naturalmente sa, anche lui, che perderà, ma è pronto, il dio, a sfidarlo. Con quali armi se non quelle dell’umorismo, dell’ironia, dell’addio a ogni calcolo di opportunità? Emilio Solfrizzi getta il cuore oltre l’ostacolo. Oltre alla voce e alla perfida e sottile ingiuria, ci sono anche il corpo e il sudore, c’è addirittura lo sperpero, il consumo di sé. Una grande interpretazione.
(dalla recensione di Franco Cordelli per il Corriere della sera)


SABATO 30 MARZO 2019 ore 21
LIBERA NOS DOMINE
di e con Enzo Iacchetti
regia Alessandro Tresa
aiuto regia Simona Samarelli
disegno luci Valerio Tiberi
scenografia Gaspare De Pascali
musiche originali Marcello Franzoso
animazioni e vfx Francesco Crispi
canzoni di G. Faletti, G. Gaber, F. Guccini,
E. Jannacci, E. Iacchetti
arrangiate da Marcello Franzoso
produzione Mauro Iacchetti e Nito Produzioni

Dopo il grande successo de “Il Vizietto” e “Chiedo scusa al Signor Gaber”, Enzo Iachetti torna in teatro con Libera Nos Domine, uno spettacolo completamente nuovo che esprime il desiderio di comunicare parole e musiche nel puro stile teatro-canzone.
Il noto conduttore e attore è solo in scena, prigioniero dell’attualità e desideroso di liberarsi dai dubbi che lo affliggono sul progresso, sull’amore, sulla religione e sull’immigrazione. La sua prigionia è affrontata con ironia e provocazione, facendo ridere ma soprattutto emozionare con la rabbiosa delicatezza con cui cerca di salvarsi.

«Mi auguro che lo spettatore rida, ma versi anche qualche lacrima, e rimugini».
                Enzo Iacchetti



Venerdì 3 MAGGIO 2019 ore 21
BALCANIKAOS
con Andrea Kaemmerle
e la Raskornika Orchestra:
violino Ras Kornica
fisarmonica Ivo Andreevic
contrabbasso Branca Ceperac
basso tuba Ian Gobrovosky
trombone Kola Strinick
clarino/sax Danko Jugovic
produzione Guascone Teatro

Uno spettacolo teatral-musicale che ha raggiunto le mille repliche, e va in scena ogni volta nel modo più irriverente e birbante possibile, con nuovi aneddoti e improvvisazioni ardite. Autori di “note” come Bregovic, Kusturica, Kocani orchestra e molti altri duettano con altrettanti autori di “parola” come Hasek, Hrabal, Kafka o Rilke in una serata che farà sognare l’Est.
Le atmosfere letterarie si fondono con quelle più popolari dei racconti, delle leggende fino a toccare strane ed oniriche storielle nate nella notte dei tempi. Il buon soldato Svejk, insieme all’orchestrina Klezmer Balcanica, porterà il pubblico a spasso tra le sonorità, le tradizioni, gli odori, le feste, i colori, i loro viaggi e le scorribande nel mondo dell’umorismo Yiddish.


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