mercoledì 25 febbraio 2015

LA NUOVA LEGGE SULLA RESPONSABILITA' CIVILE DEI GIUDICI, SECONDO MAURIZIO D'ANGELO

Responsabilità civile, le toghe ora pagheranno per i propri errori. Con il "sì" definitivo della Camera, il disegno diventa legge. Sono 50 milioni di euro che tutti noi abbiamo evitato di pagare alla UE per le colpe della politica e non solo.

Dunque esistono i miracoli! Finalmente dopo secoli di impunità assoluta e di azioni insensate, spesso fuorilegge e comunque spessissimo contro il popolo sovrano (vabbe': permettetemi di dire la cazzata quotidiana...), avremo finalmente un po di vera giustizia. Era lo Stato che doveva salvare il cittadino da una massa di ultra stipendiati, ultra garantiti, ultra odiati che si sono sempre tenuti stretti i loro privilegi di casta intoccabile

Chissà se troveranno il modo anche ora di ribaltare le decisioni di Governo e Parlamento a loro vantaggio come hanno fatto con le pensioni d'oro, gli stipendi dei manager pubblici, le loro ferie, i Referendum abrogativi annullati eccetera eccetera eccetera.

Faccende come il processo per l'Eternit di Casale Monferrato avrebbero avuto una speranza se questa legge fosse stata in vigore già anni orsono (anche se Guariniello a Torino ci da ancora qualche flebile speranza per il futuro perché è intenzionato a  ricominciare il processo per omicidio volontario, che non ha prescrizione). I soldi non sarebbero arrivati dalla fabbrica di amianto ma, udite udite, direttamente dalle tasche dei magistrati (slurp - ndr).
I MIRACOLI ACCADONO ANCORA

(sembrano le ultime parole famose).

Franco Grilli (il Giornale).
Il testo è stato approvato, definitivamente. Con 265 sì, 51 no e 63 astensioni la responsabilità civile per i magistrati ha superato l'ultimo ostacolo, il voto della Camera, ed è legge. Un sì definitivo, quello arrivato dai deputati, che permetterà a chi ha subito un danno dalla giustizia di chiedere i danni allo Stato, che avrà dunque l'obbligo di rivalersi sul magistrato (con il pignoramento coatto sino a metà dello stipendio - ndr)

Il voto è stato accolto con un commento durissimo da parte dell'Anm (Associazione nazionale magistrati), che ha parlato di una legge che è "un pessimo segnale" e con la politica dà il via libera a un testo contro le toghe, mentre si dovrebbe pensare a "una corruzione dilagante".

Molto soddisfatto invece il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che non parla di rivoluziona ma di "riforma" e aggiunge: aiuta a "sanare una situazione che ci metteva in difficoltà con l’Europa e con i cittadini".

Tra i punti principali del provvedimento c'è la responsabilità indiretta, per cui lo Stato dovrà risarcire direttamente i danni della malagiustizia e sono in un secondo momento potrà rifarsi. Diventerà obbligatoria l'azione "di rivalsa" dello Stato e il risarcimento al magistrato dovrà essere chiesto entro due anni dalla condanna.

Non ci saranno più controlli preliminari sull'ammissibilità della domanda di risarcimento contro lo Stato. Cancellata dunque la funzione di filtro che oggi è del tribunale distrettuale (che naturalmente cassava il 99% delle richieste - ndr).

Le ipotesi di colpa grave saranno ridefinite e scatteranno non soltanto per l'affermazione di un fatto inesistente o la negazione di uno esistente, ma pure per violazione manifesta della legge e del diritto comunitario e travisamento del fatto o delle prove.

La portata della clausola di salvaguardia sarà rivista. Il magistrato non sarà chiamato a rispondere dell'attività di interpretazione della legge e valutazione di fatto e prove, ma si escludono i casi di dolo, colpa grave e violazione manifesta della legge e del diritto della Ue.

9 commenti:

  1. Blogger, ma Maurizio D'Angelo e' il nuovo Saint-Just o e' sempre quello vecchio? Cosi' per sapere eh.

    RispondiElimina
  2. allora
    maurizio d'angelo esiste, e' reale, e' un funzionario pubblico che lavora in una importante istituzione e vive tra Torino e un paese non lontano da Crescentino, ha scoperto il blog per caso e il primo post che ha letto e' stato il mio sfogo contro i terroristi che han fatto strage a parigi.
    Non sono io sotto mentite spoglie e non e' saint just che torna con un altro nome e manco e' GMM che si firma Maurizio d'Angelo, visto che circola anche questa cretinata, presto lo conoscerete meglio
    il blogger

    RispondiElimina
  3. io vorrei che ci fosse la veloce responsabilità civile di TUTTI i funzionari pubblici , per sbagli , omissioni , lentezze ..
    Penso poi ad un caso Crescentinese in cui c'era persino dolo , con stipendio corrisposto per anni , senza possibilità di recuperare nulla.

    Ho visto che il sig D'angelo si collega spesso a tarda ora , beato lui che è produttivo dormendo poco , e dopo mezzogiorno , sicuramente in pausa col tablet e non col computer di lavoro

    RispondiElimina
  4. Ah ah ah. Ma cosa dici blogger? Teniamoli sulle spine.
    Vostro S.J. alias GMM alias cosa volete voi.

    RispondiElimina
  5. Ah ah ah... è vero. Mi collego tardi perché scrivo Post e commenti sul treno con lo Smart. E inizio a lavorare tardi perche ho un orario ridotto. Poi uso talvolta anche il PC regionale x cose personali, ma solo dopo che il mio lavoro è stato svolto velocemente e bene. Altrimenti niente. Scrivo da casa o in treno. Ah ah ah.
    Vostro mister X
    Ah ah ah
    MAURIZIO D'ANGELO

    RispondiElimina
  6. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando dichiara: «Siamo di fronte ad un passaggio storico, perché «la giustizia sarà meno ingiusta e i cittadini saranno più tutelati».Nel

    frattempo Matteo Renzi ritwitta la fotografia di Enzo Tortora, postata dalla figlia Gaia, che fa il segno della vittoria. Una vittoria che i socialisti, il disegno di legge porta il nome del senatore Enrico Buemi, rivendicano come battaglia storica. «Non c’è nessun attacco all’indipendenza e all’autonomia dei magistrati e nessun intento punitivo» dice Riccardo Nencini E il ministro dell’Interno Angelino Alfano twitta: «Legge di buon senso. Noi siamo il paese che cambia».

    “FINALMENTE SI PAGA PER GLI ERRORI. È UN RISCHIO CHE TUTTI CORRONO”

    Ilario Lombardo per “la Stampa”

    Martedì, poco dopo l’approvazione della legge sulla responsabilità civile, Gaia Tortora ha fatto un tweet: «Questa sera è un po’ anche nostra. Anche vostra. Grazie». Allegata c’era la foto del papà Enzo che, sorridente, fa il segno della vittoria.

    La considera una vittoria postuma, di suo padre?
    «Negli ultimi giorni mio padre ripeteva: “Io sono qui a dare voce a chi non ne ha”. E anche io in tutti questi anni, ho ricevuto tantissime lettere da chi aveva subito un’ingiustizia. Questa legge è un prima risposta, per loro».
    Cosa pensa della legge?
    «Ognuno può dire quello che vuole: che non cambia nulla, che si poteva fare meglio. Ma la sostanza è che dopo 30 anni questo Paese ha iniziato a muoversi».

    Non crede sia troppo punitiva per i magistrati e debba essere equilibrata con una norma che limiti l’azione temeraria?
    «Pagare per i propri errori è un rischio che i cittadini normali vivono ogni giorno, in ogni mestiere. Vorrei invece sapere, e sarebbe anche un mio diritto, perché i magistrati che hanno condannato mio padre sono stati addirittura promossi. Un controsenso. Non si è mai visto uno che ruba in un ufficio postale e viene promosso a direttore di quell’ufficio».

    Sull’onda del caso Tortora fu indetto un referendum che nel 1987 sancì la responsabilità civile. Cosa ha ostacolato la sua applicazione in questi anni?
    «La politica certamente, dato che in questo Paese i referendum o vengono stracciati o vengono adattati agli interessi dei partiti e delle associazioni di categoria. È indubbio che a favore di questa legge abbia inciso la fine politica del protagonista degli ultimi 20 anni».

    Berlusconi?
    «Sì, la legge è un segnale di pacificazione. Le tifoserie hanno abbassato i toni, come se fosse stato sgombrato il campo dalla paura che tutto fosse in favore di Berlusconi. Senza di lui, i politici hanno cominciato a pensare all’interesse generale. A tutti coloro che hanno subito la vicenda di Enzo Tortora ma non portano un cognome così importante».

    Cosa avrebbe detto oggi suo padre?
    «Che questo Paese non è fermo, che non dimentica. E che possiamo crederci ancora».
    MAURIZIO D'ANGELO

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nino D'Angelo e tuo fratello?

      Elimina
  7. Nino D'Angelo

    RispondiElimina
  8. No ma mi piace Gianfranco D'Angelo

    RispondiElimina